Si prosegue sulla
comoda strada, ancora asfaltata nel primo tratto, che si inoltra nella
pittoresca Val Cislès; alle nostre spalle domina imponente il Sassolungo.
Raggiunto un primo bivio (h 0,15), si
abbandona la pista da sci per prendere una stradetta a sinistra: dopo
pochi metri, un cartello indica di imboccare un sentierino a destra che,
tagliando per una macchia di abeti, riporta con pendenza regolare ad
incrociare la pista in corrispondenza di un tabernacolo, a monte di un
tratto altrimenti ripido e faticoso.
Oltre un secondo crocifisso, si esce
su aperti
pendii erbosi punteggiati di baite, ai piedi delle poderose bastionate
rocciose che sorreggono, a destra, l'Altipiano del Puez. Alla
testata della valle appare l'ardito profilo delle Odle. Proseguendo
sulla stradetta si raggiunge un ulteriore bivio presso un'isolata
baitina: si prende a destra, verso il Rifugio Firenze, si
rasenta il dosso erboso dove sorge la Sangon
Hütte e si raggiunge
il modesto Rio di Cislès, che incide la verde vallata a ridosso
delle pareti del Puez.
Si abbandona qui la stradetta, che sale a
valicare un colle per scendere a San Silvestro ed a Selva di Val Gardèna, e si prosegue dritti per un sentiero che sale di fianco al
ruscello. Oltre un tratto boscoso, si esce in una zona di ondulazioni
erbose e macchie di mughi, oramai in corrispondenza dell'ampia conca
superiore della valle, chiamata Alpe di Cislès. Le vedute
sulle Odle, con Sass Rigàis (3025 m) e Furchetta
(3025 m) in primo piano, si fanno veramente imponenti. Con alcune svolte
il sentiero, mai faticoso, sale fino ad un pronunciato rialzo, dove
sorgono le grandi costruzioni del Rifugio
Firenze (2039 m, h 1,00 dal primo bivio).
Veduta spettacolare, oltre che sulle già citate Odle, anche sulle
verticali bastionate del Puez, sulla zona del Secèda e
sull'imponente
Sassolungo.
Dal rifugio si prende un largo sentiero
pianeggiante (cartelli) che taglia fra mughi ed erbe tutto il fianco
destro idrografico della conca: più avanti le tracce portano sul filo di
un modesto costoncino e, oltre uno steccato per il bestiame, conducono
nuovamente in piano sul cocuzzolo erboso del Col Raisèr (2107 m, h
0,30 dal rifugio). Qui si trovano il Rifugio
Col Raisèr e la
stazione a monte della cabinovia di Santa Cristina. Il panorama è
veramente spettacolare, l'ambiente un po' troppo antropizzato per i miei
gusti. Va da sè che, da qui, il Puez
è veramente spettacolare, per non parlare del Sassolungo: a
destra, oltre la catena delle Odle, i regolari
pendii erbosi del Secèda sono tagliati dai piloni degli
impianti di risalita.
Di fianco alla stazione della funivia parte un
sentierino che scende con numerosi tornanti nel bosco: si scende poi lungo
un erboso costone, con bel panorama su tutta la bassa valle, si raggiunge
un bel prato con vecchie baite (bella
veduta sul Gruppo di Sella) e, per una valletta
erbosa, ci si cala (traccia qui poco visibile) fino ad incrociare la
strada di fondovalle presso l'"isolata baitina" indicata
precedentemente (h 0,30 dal Col Raisèr).
Di qui, in pochi minuti, nuovamente al parcheggio (h
0,20).