Alpe di Cislès - Col Raisèr

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 07

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO PUEZ-ODLE)

SCHEDA N. 6

 

PUNTO DI PARTENZA

IL SASSOLUNGO DALLA VAL DI CISLÈS

TRAMONTO SUL GRUPPO DEL PUEZ DAL PASSO SELLA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ponte Gardèna (uscita della A22 del Brennero) si risale la pittoresca Val Gardèna fino a Santa Cristina di Val Gardèna (1427 m, 18 km da Ponte Gardèna).

Raggiunto l'abitato, si seguono verso sinistra le indicazioni per la cabinovia del Col Raisèr: si lascia l'auto presso il capace parcheggio dell'impianto.

 

ITINERARIO

Si prosegue sulla comoda strada, ancora asfaltata nel primo tratto, che si inoltra nella pittoresca Val Cislès; alle nostre spalle domina imponente il Sassolungo. Raggiunto un primo bivio (h 0,15), si abbandona la pista da sci per prendere una stradetta a sinistra: dopo pochi metri, un cartello indica di imboccare un sentierino a destra che, tagliando per una macchia di abeti, riporta con pendenza regolare ad incrociare la pista in corrispondenza di un tabernacolo, a monte di un tratto altrimenti ripido e faticoso. 

Oltre un secondo crocifisso, si esce su aperti pendii erbosi punteggiati di baite, ai piedi delle poderose bastionate rocciose che sorreggono, a destra, l'Altipiano del Puez. Alla testata della valle appare l'ardito profilo delle Odle. Proseguendo sulla stradetta si raggiunge un ulteriore bivio presso un'isolata baitina: si prende a destra, verso il Rifugio Firenze, si rasenta il dosso erboso dove sorge la Sangon Hütte e si raggiunge il modesto Rio di Cislès, che incide la verde vallata a ridosso delle pareti del Puez. 

Si abbandona qui la stradetta, che sale a valicare un colle per scendere a San Silvestro ed a Selva di Val Gardèna, e si prosegue dritti per un sentiero che sale di fianco al ruscello. Oltre un tratto boscoso, si esce in una zona di ondulazioni erbose e macchie di mughi, oramai in corrispondenza dell'ampia conca superiore della valle, chiamata Alpe di Cislès. Le vedute sulle Odle, con Sass Rigàis (3025 m) e Furchetta (3025 m) in primo piano, si fanno veramente imponenti. Con alcune svolte il sentiero, mai faticoso, sale fino ad un pronunciato rialzo, dove sorgono le grandi costruzioni del Rifugio Firenze (2039 m, h 1,00 dal primo bivio). Veduta spettacolare, oltre che sulle già citate Odle, anche sulle verticali bastionate del Puez, sulla zona del Secèda e sull'imponente Sassolungo

Dal rifugio si prende un largo sentiero pianeggiante (cartelli) che taglia fra mughi ed erbe tutto il fianco destro idrografico della conca: più avanti le tracce portano sul filo di un modesto costoncino e, oltre uno steccato per il bestiame, conducono nuovamente in piano sul cocuzzolo erboso del Col Raisèr (2107 m, h 0,30 dal rifugio). Qui si trovano il Rifugio Col Raisèr e la stazione a monte della cabinovia di Santa Cristina. Il panorama è veramente spettacolare, l'ambiente un po' troppo antropizzato per i miei gusti. Va da sè che, da qui, il Puez è veramente spettacolare, per non parlare del Sassolungo: a destra, oltre la catena delle Odle, i regolari pendii erbosi del Secèda sono tagliati dai piloni degli impianti di risalita. 

Di fianco alla stazione della funivia parte un sentierino che scende con numerosi tornanti nel bosco: si scende poi lungo un erboso costone, con bel panorama su tutta la bassa valle, si raggiunge un bel prato con vecchie baite (bella veduta sul Gruppo di Sella) e, per una valletta erbosa, ci si cala (traccia qui poco visibile) fino ad incrociare la strada di fondovalle presso l'"isolata baitina" indicata precedentemente (h 0,30 dal Col Raisèr). 

Di qui, in pochi minuti, nuovamente al parcheggio (h 0,20).

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 - 3,00

DISLIVELLO

700 m circa 

DIFFICOLTA’

ULTIMO SOPRALLUOGO

3 novembre 2006 

PERIODO CONSIGLIATO

giugno e ottobre

COMMENTI

Breve gita, molto facile e panoramica, che permette di visitare luoghi molto belli e pittoreschi, anche se un po' troppo sfruttati a livello di impianti di risalita. Proprio per questo motivo è consigliabile scegliere un periodo "fuori stagione", possibilmente con gli impianti chiusi, in modo da non subire il garantito affollamento del periodo estivo. Caratteristico.