Si imbocca la
carrareccia, di solito ben battuta, che si dirige quasi in piano verso
l'imbocco della Val Venègia; sullo sfondo già appaiono
maestosamente le Pale. Dopo poche svolte nel rado bosco, si
raggiunge la grande radura dove sorge l'Agritur Malga
Venègia (1778
m, h 0,15): di solito, d'inverno è
aperta con servizio di ristoro.
Di qui la traccia, meno ampia ma sempre
sufficientemente battuta, prosegue pianeggiando tra radi alberi; l'immensa
paretona a placche rossastre della Cima dei Burelòni (3130 m)
incombe sullo sfondo. Superato un lieve dosso, la traccia risale
comodamente una breve costa boscosa fino a toccare il nuovo edificio della
Malga
Venegiòta (1824 m, h 0,
dalla Malga Venègia),
dove la valle muta bruscamente direzione da Sudovest a Sud. Alternando
brevi tratti di moderata salita ad altri in piano, la traccia raggiunge
l'inizio di un vastissimo ripiano che occupa tutto il fondovalle cosparso
di grossi massi, il Campigòl della Vezzàna. Di qui stacca, sulla
sinistra, il sentiero estivo per il Rifugio
Volpi al Mulàz (raramente
marcato d'inverno).
Attraversato il ripiano, si raggiungono i mammelloni
arrotondati che chiudono la testata della valle, che si risalgono al
meglio seguendo le diverse tracce che si intersecano; sulla sinistra, tra
le incombenti quinte della Cima della Vezzàna (3192 m) e del Cimòn
della Pala (3185 m), si incunea il piccolo Ghiacciaio del
Travignòlo, che sbocca in alto nell'omonimo passo (2925 m). Raggiunto
un altro ripiano, le tracce serpeggiano su un ultimo modesto pendio fino
all'ampia sella nevosa del Passo della Costazza, dove sorge il caratteristico edificio ligneo della
Baita
Segantini (2170 m, h 1,20 da
Malga Venegiòta).
Fortunatamente, la vecchia seggiovia che portava fin quassù da Passo
Rolle è ora dismessa, nonostante ciò la vicinanza degli impianti del Rolle e la rapidità degli accessi da questo versante fanno sì che
nelle belle giornate il luogo sia comunque affollato, nonostante anche la
stessa baita rimanga chiusa nel periodo invernale. Splendide vedute su Cimòn
della Pala e
Cima della Vezzàna, nonchè sulla zona del Lagorài.
Vale la pena, se la giornata lo consente, la breve ascesa alla vicina
sommità della Costazza (2275 m), regolare piramide nevosa alle
spalle della baita: raggiungibile in circa h 0,20,
consente una veduta meravigliosa su Lagorài, Gruppo di Bocche
e, soprattutto, sulla fronteggiante parete del Cimòn.
Ritornati per
la stessa via alla Baita Segantini, la discesa si effettua sul
versante opposto, verso gli impianti di Passo Rolle: raggiunte le
piste, si discendono per breve tratto poi, poco oltre la Capanna
Cervino (2082 m), si devia a destra lungo tracce
scialpinistiche,
seguendo la direttrice di alcuni pali della luce. Attraversati con alcuni
saliscendi ampi pendii nevosi, si scende in breve alla vasta radura di Malga
Juribello (1868 m, h 0,50 da
Baita Segantini).
Seguendo le indicazioni per Pian dei Casòni, si entra in breve nel
bosco, qui davvero selvaggio e lussureggiante, e seguendo evidenti tracce
scialpinistiche si perde quota velocemente fino al fondovalle del Travignòlo,
in corrispondenza del Pian dei Casòni e del parcheggio (h
0,40 dalla Malga Juribello).