Si
continua sulla stradicciola con il fondo inghiaiato che stacca sulla
sinistra (tabelle dopo pochi metri – segnavia n° 722)
e si comincia la salita, mentre lo sguardo viene subito attratto dalle guglie
del Focobon che svettano proprio sopra di noi.
Si
prosegue sempre lungo la stradina – tralasciando due deviazioni sulla
destra segnalate con una palina bianco/rossa – fino a che opportuni
cartelli indicano di abbandonare la carrareccia per imboccare un buon
sentiero. Si cammina nel fitto del bosco, l'ambiente è fresco e
riposante, la salita mai troppo ripida (cosa rara da queste parti!) e
ogni tanto si aprono squarci
panoramici di prim'ordine.
Guadagnando
quota, ci si avvicina al corso del Torrente Focobon, che prima si
sentiva rumoreggiare molto più in basso; si oltrepassa un roccione con
una piccolissima sorgente e, oramai fuori dal bosco si supera un
bel ponticello. Si sale ancora di poco e si arriva nei pressi della
bella Casera
Focobon (1894 m, h 1,45
dalla partenza), situata nel mezzo di una verdissima conca cui fanno da
scenografica corona le cime del Mulaz e dei Focobon.
Dalla
casera, rifugio con stufa e tavolato, il sentiero prosegue passandole di
fianco (tabelle) oltre una zona con erbe alte, contornando un'ampia zona
pianeggiante per poi cominciare a salire con comodi tornanti il verde
pendio in direzione del Passo dei Fochetti. Si sale tranquillamente, in
un ambiente riposante ed idilliaco, su tracce ben segnate ed
accompagnati da panorami che, ad ogni passo si fanno sempre
più maestosi ed comodamente si arriva al Passo dei Fochetti
(2224 m, h 1,30 dalla Casera
Focobon, tabelle). Bellissima veduta sulla cresta
del Focobon, irta di torrioni, e su Pelmo
e Civetta.
Da
qui occorre proseguire sulla sinistra (segnavia n° 774),
sempre in ambiente prativo, comiciando
a perdere quota; dapprima rasenti al filo di cresta, poi per
un'ampia valletta, ci si abbassa per incantevoli
conche verdeggianti avvicinandosi sempre più al limite della
vegetazione; la traccia non è sempre evidentissima, ma la segnaletica,
recentemente rinfrescata, aiuta egregiamente a mantenere la direzione.
Improvvisamente però, in corrispondenza di una madonnina incastonata in
un roccione e di un traversone verso sinistra segnalato da robuste
paline bianco/blu, il percorso “cambia registro”; sebbene sempre ben
visibile, la traccia si fa più ripida e molto più stretta e, senza mai
divenire difficile, occorre comunque prestare attenzione a dove si
posano i piedi.
Si
scende dunque con decisione inoltrandosi nel bosco fino ad intersecare
l'ampio sentiero che collega il Rifugio Bottari alla strada per il Passo
Valles. Procedendo sull'ampia traccia verso destra in pochi minuti si
giunge al Rifugio Bottari (1573 m, h
1,30 dal Passo dei Fochetti).
Dal
rifugio, bel balcone panoramico sulle montagne che contornano la
conca di Falcade, si imbocca la carrareccia che, concedendo di tanto
in tanto qualche scorcio
panoramico, in circa h 0,30
riporta al punto di partenza.