Si attraversa
l'ampia pista da sci proveniente dal Ciampàc' e si imbocca
l'evidente traccia n° 602,
che risale solitamente ben marcata il ripido bosco di alti abeti: ogni
tanto, fra le piante, si hanno begli scorci panoramici verso Canazei, Sassolungo e
Sella. Il tracciato è molto ripido, ma non
molto lungo: dopo circa h 0,30 si
raggiunge la soglia glaciale (località "il Cancèl") della
Val Contrìn, dove sorge il
piccolo edificio della Baita
Lòcia Contrìn (1736 m), normalmente chiusa.
Da qui la
traccia prosegue in piano sulla sinistra idrografica della valle, tra
macchie di abeti e pittoresche radure, in vista delle spettacolari pareti
dei Vernèl (a sinistra) e del Collàc' (a destra); sullo
sfondo, chiudono il panorama le Cime d'Ombretta ed il Sasso Vernàle. Dopo un buon tratto pianeggiante, col quale ci si addentra
nella vallata, si giunge nei pressi del ponte sul Rio di Contrìn (h
0,30 dal Cancèl), oltre il quale la traccia principale riprende a salire
moderatamente verso il Rifugio
Contrìn (variante interessante o anche bella meta a sè
stante).
Poco prima del ponte, comunque, alcuni cartelli indicano sulla
destra lo stacco della traccia n° 648
per il Passo di San Nicolò: difficilmente la traccia risulta
marcata, se non dopo lunghi periodi con assenza di precipitazioni. Si
segue comunque l'appena accennato solco, che inizialmente si mantiene al
limite inferiore del bosco, parallelo al corso del rio; prende poi a
salire con decisione, lungo l'aperto pendio alberato, puntando alla base
di alcune verticali paretine rocciose su cui vegetano isolati abeti.
Raggiunto un erto pendio scoperto, lo si risale al meglio fin quasi alla
base delle paretine rocciose, per tagliare con decisione verso destra.
Attraverso un tratto un po' dirupato (richiesta un minimo di attenzione)
si taglia il ripido bosco per evidente cengia rocciosa, superata la quale
si risale brevemente un ultimo strappo fino alle ampie distese nevose del Prà
di Contrìn (2102 m, h 1,45 dal
bivio), punteggiate di baite ed in favolosa vista della parete
Sud della Marmolada. Verso lo sbocco della Val Contrìn
spiccano Sassolungo e Sella, di fronte i Vernèl, poi
Cime d'Ombretta e
Sasso Vernàle, Cime Cadìne, Cima d'Ombrettòla. Alla base dell'ardito corno
roccioso del Col Ombèrt si apre la lunga sella del Passo di San
Nicolò, con l'omonimo rifugio.
Si risale tutta l'ampia spianata del
Prà
di Contrìn, con fatica variabile a seconda della quantità di neve: si
risale poi un pendio con radi alberi sulla destra, fino ad uscire sugli ampi
dossoni che fanno capo al passo. Se ne seguono al meglio le creste
sommitali, facendo attenzione a non scivolare nei tratti più ripidi, si
supera un'ultima baita e, con salita più ripida, si tocca la sella del Passo
di San Nicolò (2340 m, h 1,30 dal
Prà di Contrìn). Da qui la visuale, oltre che sulla famosa
Marmolada, si apre mozzafiato anche sulla testata della
sottostante Valle di San Nicolò, con tutta la Cresta di
Costabella e fino alla spettacolare Cima
dell'Uomo (3003 m), che sbuca alle spalle dell'ardito
Col Ombèrt.
Con pochi passi si raggiunge l'edificio del Rifugio
Passo San Nicolò, quasi sempre chiuso.
Da qui varie
possibilità: rientrare per la stessa via di salita (h
2,30 circa fino al Alba), scendere al Rifugio Contrìn
con il sentiero n° 608
(se tracciato, ma capita raramente), oppure scendere in Valle di San
Nicolò ed a Pozza di Fassa.
Quest'ultima, pur con
l'inconveniente della non coincidenza fra i punti di partenza ed arrivo,
è quella consigliata. Si raggiungono dunque i cartelli infissi sulla
linea del passo, e si scende verso sinistra lungo la larga cengia
intagliata sul ripido pendio: il percorso, sconsigliabile in presenza di
ghiaccio o neve molto dura, non presenta problemi in condizioni normali,
anche in assenza di tracciatura. Superato il breve tratto leggermente
esposto, l'inclinazione diminuisce e la marcia si fa più sicura: toccata
una baita, si può scendere lungo la traccia oppure (più veloce) tagliare
direttamente lungo il bel bosco. Per ripido percorso si scende dunque
decisamente, toccando alfine il fondovalle presso una delle numerosissime
baite di Ciàmp (1962 m, h 0,45
dal passo), lungo la larga pista che unisce Baita Ciampiè alle Cascate
di San Nicolò. Imboccata la comoda traccia di fondovalle, ben battuta
dalle motoslitte, si discende velocemente alla sottostante Baita
Ciampiè (1826 m), dalla quale lungo la pittoresca
vallata si prosegue la discesa lungo l'ampia pista. Superata località Mezzaselva
(parcheggio estivo), si inizia a scendere più decisamente fino ad
incontrare la pista di sci del Buffàure presso la Malga
al
Crocifisso (1526 m, h 0,30 da Ciàmp).
Per il percorso consono, che consente di evitare spiacevoli incidenti con
gli scatenati sciatori, si scende fino alla Pensione Soldanella ed
alla strada asfaltata (occhio al ghiaccio, scivolate sicure!) che scende a
Pozza di Fassa (h 1,00 da Malga al
Crocifisso).