Traversata del Passo di San Nicolò

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 06

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (GRUPPO DELLA MARMOLADA)

SCHEDA N. 13

 

FOTO NOTEVOLI

TRAMONTO SULLA TESTATA DI VALLE DI SAN NICOLÒ

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Canazei, da dove proseguendo lungo la statale verso il Passo Fedàia si raggiunge la frazione di Alba di Canazei (1517 m, 66 km da Egna-Ora);

b) Da Bolzano Nord (uscita della A22 del Brennero) si risale interamente la caratteristica Val d'Ega e, attraverso Ponte Nova e Nova Levante, si raggiunge il Passo di Costalunga (1743 m). Da qui si scende in breve a Vigo di Fassa e, proseguendo lungo la Val di Fassa, si giunge ad Alba di Canazei (1517 m, 53 km da Bolzano Nord).

Si lascia l'auto nel grande parcheggio sterrato presso la stazione a valle della Funivia del Ciampàc'.

 

ITINERARIO

Si attraversa l'ampia pista da sci proveniente dal Ciampàc' e si imbocca l'evidente traccia n° 602, che risale solitamente ben marcata il ripido bosco di alti abeti: ogni tanto, fra le piante, si hanno begli scorci panoramici verso Canazei, Sassolungo e Sella. Il tracciato è molto ripido, ma non molto lungo: dopo circa h 0,30 si raggiunge la soglia glaciale (località "il Cancèl") della Val Contrìn, dove sorge il piccolo edificio della Baita Lòcia Contrìn (1736 m), normalmente chiusa. 

Da qui la traccia prosegue in piano sulla sinistra idrografica della valle, tra macchie di abeti e pittoresche radure, in vista delle spettacolari pareti dei Vernèl (a sinistra) e del Collàc' (a destra); sullo sfondo, chiudono il panorama le Cime d'Ombretta ed il Sasso Vernàle. Dopo un buon tratto pianeggiante, col quale ci si addentra nella vallata, si giunge nei pressi del ponte sul Rio di Contrìn (h 0,30 dal Cancèl), oltre il quale la traccia principale riprende a salire moderatamente verso il Rifugio Contrìn (variante interessante o anche bella meta a sè stante). 

Poco prima del ponte, comunque, alcuni cartelli indicano sulla destra lo stacco della traccia n° 648 per il Passo di San Nicolò: difficilmente la traccia risulta marcata, se non dopo lunghi periodi con assenza di precipitazioni. Si segue comunque l'appena accennato solco, che inizialmente si mantiene al limite inferiore del bosco, parallelo al corso del rio; prende poi a salire con decisione, lungo l'aperto pendio alberato, puntando alla base di alcune verticali paretine rocciose su cui vegetano isolati abeti. Raggiunto un erto pendio scoperto, lo si risale al meglio fin quasi alla base delle paretine rocciose, per tagliare con decisione verso destra. Attraverso un tratto un po' dirupato (richiesta un minimo di attenzione) si taglia il ripido bosco per evidente cengia rocciosa, superata la quale si risale brevemente un ultimo strappo fino alle ampie distese nevose del Prà di Contrìn (2102 m, h 1,45 dal bivio), punteggiate di baite ed in favolosa vista della parete Sud della Marmolada. Verso lo sbocco della Val Contrìn spiccano Sassolungo e Sella, di fronte i Vernèl, poi Cime d'Ombretta e Sasso Vernàle, Cime Cadìne, Cima d'Ombrettòla. Alla base dell'ardito corno roccioso del Col Ombèrt si apre la lunga sella del Passo di San Nicolò, con l'omonimo rifugio. 

Si risale tutta l'ampia spianata del Prà di Contrìn, con fatica variabile a seconda della quantità di neve: si risale poi un pendio con radi alberi sulla destra, fino ad uscire sugli ampi dossoni che fanno capo al passo. Se ne seguono al meglio le creste sommitali, facendo attenzione a non scivolare nei tratti più ripidi, si supera un'ultima baita e, con salita più ripida, si tocca la sella del Passo di San Nicolò (2340 m, h 1,30 dal Prà di Contrìn). Da qui la visuale, oltre che sulla famosa Marmolada, si apre mozzafiato anche sulla testata della sottostante Valle di San Nicolò, con tutta la Cresta di Costabella e fino alla spettacolare Cima dell'Uomo (3003 m), che sbuca alle spalle dell'ardito Col Ombèrt. Con pochi passi si raggiunge l'edificio del Rifugio Passo San Nicolò, quasi sempre chiuso.

Da qui varie possibilità: rientrare per la stessa via di salita (h 2,30 circa fino al Alba), scendere al Rifugio Contrìn con il sentiero n° 608 (se tracciato, ma capita raramente), oppure scendere in Valle di San Nicolò ed a Pozza di Fassa. 

Quest'ultima, pur con l'inconveniente della non coincidenza fra i punti di partenza ed arrivo, è quella consigliata. Si raggiungono dunque i cartelli infissi sulla linea del passo, e si scende verso sinistra lungo la larga cengia intagliata sul ripido pendio: il percorso, sconsigliabile in presenza di ghiaccio o neve molto dura, non presenta problemi in condizioni normali, anche in assenza di tracciatura. Superato il breve tratto leggermente esposto, l'inclinazione diminuisce e la marcia si fa più sicura: toccata una baita, si può scendere lungo la traccia oppure (più veloce) tagliare direttamente lungo il bel bosco. Per ripido percorso si scende dunque decisamente, toccando alfine il fondovalle presso una delle numerosissime baite di Ciàmp (1962 m, h 0,45 dal passo), lungo la larga pista che unisce Baita Ciampiè alle Cascate di San Nicolò. Imboccata la comoda traccia di fondovalle, ben battuta dalle motoslitte, si discende velocemente alla sottostante Baita Ciampiè (1826 m), dalla quale lungo la pittoresca vallata si prosegue la discesa lungo l'ampia pista. Superata località Mezzaselva (parcheggio estivo), si inizia a scendere più decisamente fino ad incontrare la pista di sci del Buffàure presso la Malga al Crocifisso (1526 m, h 0,30 da Ciàmp). Per il percorso consono, che consente di evitare spiacevoli incidenti con gli scatenati sciatori, si scende fino alla Pensione Soldanella ed alla strada asfaltata (occhio al ghiaccio, scivolate sicure!) che scende a Pozza di Fassa (h 1,00 da Malga al Crocifisso).

 

TEMPO TOTALE

h 7,00 - 7,30 circa

DISLIVELLO

900 m circa 

DIFFICOLTA’

EE (attenzione ad un paio di tratti leggermente esposti)

ULTIMO SOPRALLUOGO

31 dicembre 2004

PERIODO CONSIGLIATO

gennaio - fine marzo 

COMMENTI

Splendida traversata, panoramicamente meravigliosa: piuttosto faticosa in caso di assenza di tracciatura, fatto questo tutt'altro che eccezionale a partire dal ponte in Val Contrìn. Solitaria ed istruttiva per le vedute sulle Dolomiti fassane, vivamente consigliata.