N.B.:
ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI
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CARTINA CONSIGLIATA
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Tabacco
scala 1:25.000 – Foglio 015
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CATEGORIA/ZONA
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ESCURSIONISMO - DOLOMITI
(GRUPPO DELLA MARMOLADA)
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SCHEDA
N. 28 |
PUNTO
DI PARTENZA
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a)
Da
Egna-Ora (uscita della A22
del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove
si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo,
si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Moèna (47
km da Egna-Ora). Di qui si svolta a destra e si risale la pittoresca Valle
di San Pellegrino fino al Passo di San Pellegrino (1919 m, 12
km da Moèna). Si scende ripidamente a Falcade
e, da Piè Falcade, si
imbocca a sinistra una stradina che sale alla frazione Sappade
(1348 m, 14 km dal Passo di San Pellegrino).
b)
Da Pian di Vedoia (uscita della A27
Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val
Cordevole fino a Cencenìghe Agordino (47 km da Pian di
Vedoia). Qui si prosegue verso Falcade fino a poco oltre Canale d'Àgordo,
svoltando poi a destra e raggiungendo Caviola. Proseguendo su stradina
asfaltata si sale fino a Sappade
(1348 m, 11 km da Cencenìghe).
Una volta giunti al cartello che
indica l'inizio dell'abitato, si gira a sinistra, si oltrepassa un
piccolo spiazzo di parcheggio e, presso tabelle segnaletiche, si gira a
destra. Proseguendo la strada da asfaltata diventa bianca e transita
presso un'abitazione (ex rifugio
Barezze). Poco oltre, un divieto di accesso indica il punto dove
lasciare l’auto (ampio spiazzo per il parcheggio). |
ITINERARIO
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Dallo spiazzo si imbocca la stradetta di sinistra (indicazioni per
“Malga ai Lach”) che, in leggera discesa, conduce ad un ponte
metallico che oltrepassa il torrente Gaon in prossimità della bella Cascata
delle Barezze. Oltre il ponte la carrareccia comincia a salire con
decisione nel bosco; raggiunte delle baracche in località Pian della Foca, si trascura una scorciatoia segnalata sulla
sinistra per proseguire lungo la mulattiera, si oltrepassa un tratto con
qualche serpentina e si esce su un piccolo
poggio panoramico. Nei dintorni, particolari ed
“istruttive” iscrizioni vergate di proprio pugno da qualche
bontempone .... Oltre il poggio, si imbocca un tratto pianeggiante che
in breve ci porta alla Malga
Bosch Brusà (1867 m, h
1,30, ristoro aperto durante la stagione estiva).
Usciti dunque dal bosco, il sentiero contorna il fabbricato principale
della malga per salire sul prato posto proprio dietro
la stessa, passando vicino a due abbeveratoi. Oltre il prato,
la traccia rientra brevemente tra i radi alberi per poi uscirne
definitivamente presso un abbeveratoio, poco oltre si raggiunge una
magnifica conca
prativa sospesa circondata da rocce
a picco. Il sentiero, sempre ben visibile e segnato, obliqua
sulla sinistra per risalire un breve tratto di ghiaie conducendo su una
serie di ripiani
erbosi successivi in uno scenario sempre più aperto e panoramicamente
entusiasmante. Superato un
ultimo bivio (traccetta ben evidente ma non segnata sulle
carte che traversa in quota in direzione della Malga ai Lach), si arriva
ad una
forcellina dalla quale il sentiero prosegue scendendo verso
la sottostante Val di Forca. Conviene invece effettuare una brevissima digressione
fino alla prativa e panoramicissima cima
del Sass de la Palaza (2214
m, h 1,00
dalla malga). Da qui bellissime vedute sul vicino gruppo delle Pale
di San Martino e del Civetta da un lato e sulla sottostante
verdissima Valfredda
con la zona del Passo di San Pellegrino, dall'altro.
Dalla cima esiste la possibilità di connettersi alla traccetta
trascurata poco prima dell'arrivo in forcella e, con un aereo percorso
in cresta, risparmiare dislivello sul percorso per Malga ai Lach.
Ripreso
il cammino e giunti
nuovamente alla forcelletta, sempre per buon sentiero, si cala lungo la
Val di Forca ad intercettare la carrareccia che sale dalla Valfredda, la
si segue brevemente fino a che, poco prima di valicare il torrente,
tabelle segnaletiche fanno piegare a sinistra per risalire su comodo
sentiero il rado bosco di larici fino a raggiungere la
baranciosa Forcella
Marmoi (2001 m, h
1,00 dalla cima).
Da qui (tabelle, segnavia 691) il sentiero prende a scendere in un
bellissimo bosco (che più che altro sembra un giardino!)
fino ad arrivare alla bella e soleggiata Malga
ai Lach (1815 m, ristoro aperto durante la stagione estiva). Oltre
la malga si scende lungo la carrareccia, che però si abbandona ben
presto; sulla sinistra un bivio segnalato invita ad imboccare il
sentiero (bollato in bianco rosso, sempre ben visibile, ma non segnato
sulle mappe ufficiali) che con ripida discesa porta, dopo aver
attraversato la gola del torrente Marmoladella, di nuovo al ponte
metallico attraversato all'andata. Da qui, in breve, di nuovo al punto
di partenza (h
1,30 da Forcella Marmoi).
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TEMPO
TOTALE
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h
5,00 circa
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DISLIVELLO
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850 m
circa
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DIFFICOLTA’
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E
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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giugno
2017
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno
- ottobre
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COMMENTI
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Itinerario non troppo lungo e mai
difficile, che nella prima parte si sviluppa su interamente nel bosco ma
che, una volta giunti alla malga Bosch Brusà, regala panorami
grandiosi.
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