Seguendo
un'evidente indicazione per il Rifugio Fuchiade, si risale per
tracce solitamente ben marcate uno scoperto pendio poco ripido, con belle
vedute su Cima
dell'Uomo, Punta Cigolè, Sasso di Valfredda
e, alle spalle, sull'imponente gruppo del Focobòn.
Raggiunta una
più larga pista battuta, si attraversa il piccolo agglomerato di baite di
Colcodè (1950 m), oltre il quale si incontra l'ampia pista
proveniente dal Passo di San Pellegrino; superati altri piccoli
gruppi di baite, si raggiunge il Rifugio Fuchiade (1982 m, h
0,25), solitamente aperto anche in inverno.
Proseguendo
lungo le
tracce, si effettua un ampio semicerchio alla testata del vallone (bella
vista sul Passo delle Cirelle), per prendere a risalire
diagonalmente il costone che, da sinistra, scende dalla base del Sasso
di Valfredda (2999 m). Giunti alla sommità del costone, presso una
presa d'acqua, si trascura la traccia che verso destra scende alla Baita
Flora Alpina (bellissima vista sulle Pale di
San Martino) e lo si risale per breve tratto, per poi tagliare il poco
ripido pendio sul versante della Valfredda, in vista dell'imponente
circo terminale di quest'ultimo vallone: Sasso di Valfredda,
Torre
(2920 m) e Punta (2929 m) del Formentòn, poi Monte La Banca
(2860 m) e l'aguzzo Pizzo Le Crène (2756 m), ai cui piedi si apre
il largo intaglio della Forca Rossa (2486 m).
Attraversato in
falsopiano il vasto Pian della Schìta, e trascurata un'altra
traccia a destra per la Baita Flora Alpina, si prosegue in moderata
salita lungo gli aperti Masarè di Valfredda finchè, superato un
dosso, si raggiunge la base del pendio terminale che adduce al
passo. Con
fatica, ma in breve tempo, si raggiunge la larga insellatura della Forca
Rossa (h 2,00 dal Rifugio Fuchiade). Bellissime vedute
su Bocche, sottogruppi
Uomo e Ombrettòla, Pale di
San Martino e, sul versante opposto, sull'arditissima catena delle Cime
dell'Àuta (2602 - 2634 m). Da qui un lungo, profondo vallone scende
fino ai pascoli di Malga Ciapèla: non consigliabile, comunque, in
inverno causa possibilità di slavine e tracce non battute.
Per il
ritorno, una volta giunti nuovamente al Pian della Schìta (h
0,35 dalla Forca Rossa), si può prendere la traccia battuta che scende
a sinistra lungo il
solco della Valfredda, supera un bel crocifisso con lapide
commemorativa e si abbassa fino alla serie di casolari dei Casòni
di
Valfredda (1908 m, numerose baite ristrutturate). Oltrepassata una
chiesetta ed altre baite, mantenendosi sulla destra idrografica del rio,
si scende ancora fino nei pressi della Baita Flora Alpina (1818 m, h
0,40 dal Pian della Schìta). Senza raggiungerla, si prende una marcata traccia a
destra che, nel bosco a mezzacosta, riconduce alla strada asfaltata nei
pressi del parcheggio in h 0,10.