Al Lago dei Negher e al Monte Alto d'Auta

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 015

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO DELLA MARMOLADA)

SCHEDA N. 27 

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Predazzo, si prosegue lungo la Val di Fassa raggiungendo Moèna (47 km da Egna-Ora). Di qui si svolta a destra e si risale la pittoresca Valle di San Pellegrino fino al Passo di San Pellegrino (1919 m, 12 km da Moèna); si scende ripidamente a Falcade e, quindi, a Caviola, da dove si svolta a sinistra e, oltre la frazione Fregona, si raggiunge Forcella Lagazzon (1356 m, 16 km dal Passo di San Pellegrino).

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno, da dove si risale la Val Cordevole fino a Cencenìghe Agordino (47 km da Pian di Vedoia). Qui si prosegue verso Canale d'Àgordo fino alla frazione Celat, dove si svolta a destra e si sale a Andrich,  quindi si continua nel bosco fino alla Forcella Lagazzon (1356 m, 8 km da Cencenìghe).

Sul passo sorge il Rifugio Lagazzon, con servizio di ristoro e pernottamento. 

 

ITINERARIO

Dalla Forcella Lagazzon si prosegue ancora un 100 – 200 m verso Andrich fino ad imboccare la sterrata che si stacca sulla sinistra (tabelle segnaletiche, possibilità di lasciare l'auto – segnavia n° 687). La stradicciola, superata un'abitazione, comincia ad inoltrarsi nel bosco, inizialmente con pendenza moderata poi, oltrepassato un ponte, diventando decisamente più erta; si prosegue ripidamente sempre lungo la mulattiera fino ad un primo bivio, ove occorre tenere la destra (tabelle). Con pendenza costante si sale (inesorabilmente), fino a passare di fianco ad una fontana/abbeveratoio, poco oltre la quale occorre trascurare la traccetta che stacca sulla destra diretta alla Forcella Pianezze. Si prosegue invece lungo la stradina, seguendo le indicazioni per ColMont/Forcella dei Negher; ogni tanto il diradarsi della vegetazione consente di gustare qualche scorcio sulle cime circostanti. Giunti ad una piccola radura, la stradina si inerbisce definitivamente, mentre il diradarsi delle vegetazione consente di godere di panorami sempre più aperti. Tralasciata, nei pressi di un tornante, un'ultima deviazione (tabelle), si giunge infine  alla bella Baita ColMont (1854 m, h 1,15). Dalla baita (ricovero non custodito con possibilità di dormire e fare fuoco) si gode uno spettacolare panorama: davanti la vallata di Falcade dominata dalla grandiosa parete del Civetta, dal Mulaz e dalle belle cime del Focobon. Alle spalle invece incombono le spettacolari pareti delle Cime dell'Auta.

Dietro la baita, sul lato sinistro, la traccia riprende (indicazioni e tabelle in corrispondenza di un grosso masso) e comincia subito a salire con decisione in direzione dei bei prati soprastanti la baita stessa; si passa accanto ad una serie di abeti posti in filare e poi, definitivamente oltre la vegetazione, si prosegue nella salita in direzione della soprastante forcella. Nel frattempo alle spalle il panorama si apre con grandiose vedute su tutta la Valle del Biois mentre davanti a noi le belle pareti delle Cime dell'Auta troneggiano maestose.

Si guadagna quota rapidamente con rari zigzag (attenzione, vipere!) fino a portarsi, verso sinistra, in prossimità delle rocce, dove il sentiero spiana leggermente traversando in costa. Superato un breve tratto franoso, si affrontano le ultime serpentine proprio sotto le roccette che precedono la forcella e finalmente si giunge alla Forcella dei Negher (2260 m, h 1,45 dalla Baita ColMont).

Il posto è magnifico: prati verdi, un panorama vastissimo, appena sotto il bel Lago dei Negher e, incombenti, le pareti delle Cime dell'Auta. Sulle cime circostanti, inoltre, ha stabile dimora una numerosa colonia di stambecchi.

Dalla forcella la traccia, ora con il segnavia 696, prosegue verso sinistra traversando in costa il crinale che collega la forcella alle Cime dell'Auta; si supera un dosso di rocce nerastre con l'ausilio del cavo metallico e, oltre una piccola conca pianeggiante, si comincia a rimontare ripidamente il pendio. Tralasciata una prima traccia non segnalata sulla destra, occorre invece abbandonare il sentiero segnato quando esso, oltre le tabelle segnaletiche per la Cima d'Auta Orientale, transita nei pressi di un piccolo ripiano erboso (ometto). Da qui stacca una traccetta ben marcata diretta verso destra che, in leggera salita e oltre una zona di grosse ghiaie, conduce alla bellissima sella tra il Monte Alto d'Auta e il Corn Negher. Da qui si procede liberamente, spesso in mezzo ad un nutrito branco di stambecchi, puntando verso la vicina e panoramicissima cima del Monte Alto d’Auta (2545 m, h 0,30 dalla forcella). La vista è sensazionale e spazia a 360 gradi abbracciando alcune delle più celebri vette dolomitiche: Civetta e Pelmo, l’incombente la parete Sud della Marmolada, Mulaz e Focobon e l'altipiano delle Pale di S. Martino, le Tofane (solo per citarne alcuni).

Dalla cima occorre ritornare sui propri passi fino alla Forcella dei Negher. Da qui la traccia (segnavia 687) prosegue scendendo verso il Lago dei Negher (o dei Giai) e rimanendo sul fondo della piccola valletta che ospita lo specchio d'acqua. Nei pressi di tabelle segnaletiche il sentiero prende a scendere con maggiore decisione per raggiungere il sottostante verdissimo ripiano erboso; oltre il tratto in piano e trascurato un bivio segnalato sulla sinistra, ci si inoltra tra i radi larici ove paline segnaletiche ci fanno piegare a destra. Si prosegue, ora con il segnavia 684, in direzione della oramai visibile Forcella Pianezze, che si raggiunge comodamente percorrendo la buona traccia qui quasi in falso piano (2044 m, h 1,15 dalla vetta). Dalla forcella spettacolare panorama su tutto l'agordino.

Oltrepassato l'intaglio la traccia, ora con il segnavia 688, scende ripidamente per ghiaie fino alla conca sottostante, ove un bivio segnalato spinge a piegare verso sinistra; oltre due piccoli ghiaioni (attenzione, tratti franati!) la traccia prosegue in ambiente verdeggiante mantenendosi alta in costa. In breve si giunge ad un ulteriore bivio; proseguendo diritti si continua la traversata ritornando alla Baita ColMont, piegando verso il basso, invece, si guadagna tempo e ci si va ad immettere sulla stradina seguita la mattina ad una quota molto inferiore rispetto alla baita. Da qui in poco tempo, si ritorna al punto di partenza (h 1,15 da Forcella Pianezze).  

 

TEMPO TOTALE

h 6,30 circa

DISLIVELLO

1200 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

giugno 2017

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Itinerario non troppo lungo e mai difficile, che nella prima parte si sviluppa  interamente nel bosco ma che, una volta giunti alla baita ColMont, regala panorami davvero grandiosi.