Valle del Rio Bianco - I Cornàcci 2189 m

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (GRUPPO DEL LATEMAR)

SCHEDA N. 8

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Tèsero (992 m, 31 km da Egna-Ora), si imbocca la strada per Stava e l'Alpe di Pampeàgo ma, all'altezza del secondo tornante, si prende una strada a destra che scende fra nuove villette. Si imbocca poi una stradina a sinistra che sale stretta fino in località "le Stradèle" (1071 m), a poca distanza da un agriturismo (scarse possibilità di parcheggio). 

 

ITINERARIO

Si imbocca una comoda carrareccia (cartelli) che, con moderata pendenza, termina nel punto in cui il percorso arriva alla quota del Rio Bianco; da qui, trascurata una traccia che piega verso destra, si prosegue sempre su sentiero ben tracciato e ottimamente segnato (n° 510) addentrandosi nella valle che, dapprima stretta, rocciosa ed incassata (alcune facili corde fisse), si apre via via fino ad arrivare ad un altro bivio. 

Sulla destra si va verso la Casèra Vecchia e il Monte Agnello, mentre bisogna in realtà seguire il tracciato di sinistra che, su comoda traccia, risale il fianco boscoso del monte fino ad una prima baita (Baito di Val Sossòi, 1800 m circa). È aperta e pubblica e la si può utilizzare come punto d’appoggio, per fare fuoco, scaldarsi ed è dotata anche di alcuni posti letto su un ampio letto a castello attrezzato con alcuni materassi. 

Superata la baita ed usciti dal cancello subito dopo la fonte, si tralasciano le indicazioni che indicano un sentiero per escursionisti esperti e, salendo subito dietro la baita stessa, ci si ricongiunge in breve alla comoda carrareccia che porta con qualche tornante ad una seconda baita, l’Armentagiòla, anch’essa aperta e pubblica (quota 2100 m circa). 

Da qui fino alla cima il passo è più che breve, sempre che non si decida di approfittare dell’accogliente costruzione per fare fuoco, scaldarsi e concedersi un succulento minestrone. 

Arrivati sulla cima dei Cornàcci (o Croce Cornòn su alcune tabelle, 2189 m), sempre seguendo le abbondanti indicazioni, si comincia il percorso di discesa, su un terreno completamente diverso da quanto visto durante l’itinerario di salita. Il bosco è rado e il sentiero costeggia il crinale delle cime attorno ai Cornàcci, cime peraltro abbastanza ripide da un versante e dall’altro invece parecchio dirupate, per non dire vertiginosamente a picco sulla Valle di Stava. Con qualche saliscendi ed abbondanti scivoloni gentilmente offerti dal terreno fangoso e dalla neve marcia e bagnata, si perde quota dapprima più lentamente, costeggiando l’ampio crinale a semicerchio, poi in maniera molto più decisa, per scendere nuovamente verso il paese di Tèsero; in ogni caso il panorama a picco sulla valle sottostante non manca mai praticamente fino a che non si incontrano le prime case dell’abitato!

 

TEMPO TOTALE

h 6,00 circa

DISLIVELLO

1200 m circa

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

aprile 2005

PERIODO CONSIGLIATO

maggio - ottobre

COMMENTI

Itinerario facile, non troppo faticoso, su sentieri ben segnati e con il supporto di due baite molto accoglienti lungo il percorso.