Dal parcheggio si
raggiunge la seggiovia di sinistra e si imbocca la larga pista battuta che compie
un ampio tornante verso sinistra e risale poi, con un tratto più ripido,
lo splendido bosco di abeti. Oltrepassato un altro dosso, si raggiunge la
spianata che si apre alla base dei pendii finali che salgono all'ampio Passo
di Pampeàgo, presso la stazione di partenza della seggiovia che
raggiunge il passo e di quella dello skilift (spesso chiuso) che sale alla
Pala di Santa (h 0,30).
Svoltando decisamente a sinistra, si prendono a risalire i ripidi pendii
iniziali della Pala di Santa, lungo una traccia di carrareccia
generalmente ben battuta. Con vista sempre più ampia sul Gruppo del
Latemar e sulla zona del Passo del Fèudo, si continua a salire,
alternando brevi tratti ripidi ad altri di pendenza più moderata, fino ad
uscire dal bosco presso una vecchia stazione intermedia dello skilift (h
1,00 dalla stazione di partenza dello skilift).
Inizia da qui
il vasto tavolato in dolce pendenza che,
con magnifiche vedute su Latemar, Sciliar e Alpi di
confine, nonchè su Lagorài e Pale di San Martino,
consente di guadagnare quota con poca fatica. La traccia è generalmente
ben battuta, e comunque l'orientamento è facilissimo. Superata la
stazione a monte dello skilift, si supera un tratto più ripido e,
oltrepassato un modestissimo ricovero in pietra, si tende verso destra
sull'ampia cresta sommitale raggiungendo, scavalcata un'anticima, la
grossa croce posta sulla vetta della Pala di Santa (2488 m, h
1,00 dalla stazione intermedia dello skilift).
Meraviglioso panorama a giro d'orizzonte: in basso appaiono la rotabile e
gli edifici del Passo Lavazè, mentre fra i fronteggianti
Corno
Bianco e Corno Nero si apre il Passo degli Oclìni.
Per
il ritorno, ridiscesi poco sopra la stazione di partenza dello skilift, si
può proseguire per la via di salita, oppure tagliare per un ripido pendio
boscoso fino al Passo di Pampeàgo (1996 m), presso un crocevia di
piste e seggiovie, provenienti anche da Obereggen.
Da qui si
imbocca uno stradino battuto in lieve salita (pedonale) che taglia a
mezzacosta gli ampi pendii nevosi discendenti dal Cavignòn.
Oltrepassate le malghe Ganischger (2010 m) e Zisch (2000 m),
già ben evidenti dal passo, lo stradino si immette nella pista di rientro
che, unitasi più in basso a quella proveniente dal Monte Agnello,
riconduce velocemente all'Alpe di Pampeàgo (h
1,00 dal passo).