N.B.:
ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI
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CARTINA CONSIGLIATA
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Tabacco
scala 1:25.000 – Foglio 014
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CATEGORIA/ZONA
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ESCURSIONISMO - DOLOMITI
(GRUPPO DEL LATEMAR)
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SCHEDA
N. 2 |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da Egna-Ora (uscita della A22
del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si
entra in Val di Fiemme. Risalita la valle fino a Tèsero
(992 m, 31 km da Egna-Ora), dove si gira a sinistra lungo la
stretta Val di Stava e, trascurata a sinistra una deviazione per il
Passo Lavazè, si sale ripidamente per fitti boschi fino ai
grandi parcheggi posti davanti alle stazioni di partenza degli impianti
sciistici dell'Alpe di Pampeàgo
(1757 m, 7,5 km da Tèsero). Si prosegue su una comoda rotabile sterrata che, con alcuni
tornanti, guadagna ancora un po' di quota, fino alla stazione di partenza
di una seggiovia (1847 m, parcheggio): oltre è vietato il transito ai non
residenti. |
ITINERARIO
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Si
continua lungo l'ampia carrareccia
che costeggia le piste da sci (segnavia n° 514,
quindi n° 13)
e, risalendo per ampi prati costellati di mucche al pascolo, si arriva
al Passo di Pampeàgo, nei pressi della stazione a monte della Seggiovia Tresca, ai piedi dei
rilievi del Monte Agnello, dove sorge la Zischgalm
(2000 m).
Da qui vale la pena di inerpicarsi
sulla prima altura disponibile (Doss Capèl) per godere l'ampio
panorama sulle sottostanti valli di Fiemme e di Fassa, sul Lago di Paneveggio verso il
Lagorài e le Pale di San
Martino (verso destra), sulla catena dei Monzòni con Cima
Uomo, sulla Valle di San Nicolò con la Marmolada e le
vette circostanti (al centro) e sui gruppi del Sella e del Sassolungo
(a sinistra).
Ripresa la marcia dopo la pausa contemplativa, sempre seguendo le
carrarecce delle piste da sci e un "Sentiero Geologico" i cui
pannelli fotografici forniscono brevi informazioni sulle formazioni
rocciose della zona, ci si porta in breve al Passo del Fèudo (2121 m
- stazione a monte di una seggiovia proveniente da Predazzo, qui sorge
il Rifugio
Passo Fèudo) e da qui si imbocca il sentiero
a sinistra che,
ripidamente e su fondo ghiaioso e sdrucciolevole, conduce con fatica al Rifugio
Torre di Pisa (2671 m, segnavia n° 516).
Dal rifugio lo sguardo spazia ampio sulla Valle di Fiemme, ma lo
spettacolo comincia subito dopo essersi lasciati alle spalle la
costruzione ed imboccando il sentiero che conduce verso la Forcella
dei Camosci (segnavia n° 18);
ci si trova infatti immersi in uno spettacolare mondo di rocce e guglie,
dove manca qualsiasi traccia di vegetazione e dove gli occhi si posano
solo su sterminate pietraie. Dapprima si scende in un'ampia conca per
poi risalire verso la forcella vera e propria dove, dopo esserci
aggrappati ad una vecchia corda fissa per discendere uno stretto
canalino, il sentiero devia bruscamente verso destra.
Per ricongiungerci alla macchina evitando di fare una lunga digressione,
l'itinerario prevederebbe di andare dritti, ma la segnaletica obbliga
(per insondabili ed insondati motivi) ad andare a destra e noi, da
persone ubbidienti, abbiamo appunto obbedito! Prendendo questa via il
percorso si allunga considerevolmente, è vero, ma permette di passare
attraverso uno stretto vallone (segnavia n° 18)
tutto contornato di desolate ed affilate guglie tra le quali si apre
l'ampio panorama sulla verdeggiante vallata sottostante verso gli
impianti di Obereggen (versante altoatesino).
Attraversato il
vallone il sentiero comincia a scendere abbastanza ripidamente verso la
vallata e verso un malga nota ai locali per gli ottimi strüdel, oltre la
quale la carrareccia (segnavia n° 23),
che dopo poco diviene asfaltata, ci riporta verso le piste dell'Alpe
di Pampeàgo e da quelle alla macchina. |
TEMPO
TOTALE
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h
6,00 - 7,00
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DISLIVELLO
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1300
m circa
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DIFFICOLTA’
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E
allenati
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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24
luglio
2009
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PERIODO
CONSIGLIATO
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giugno
- ottobre
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COMMENTI
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Itinerario
un po' lungo ma facile, in ambiente selvaggio e particolare.
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