Cima d'Asta 2847 m -  Cresta Col del Vento

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 014

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - DOLOMITI (GRUPPO LAGORÀI-CIMA D'ASTA)

SCHEDA N. 26

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e poi Feltre (42 km da Pian di Vedoia), da dove si risale la prima parte della Val Cismòn fino a Imèr. Da qui si svolta a sinistra per rimontare la pittoresca Val Vanòi fino all'abitato di Caòria (81 km da Pian di Vedoia).

Si prosegue lungo la strada asfaltata, seguendo le indicazioni per il Rifugio Refavàie; dopo avere attraversato il torrente, compare sulla sinistra la piccola e graziosa Chiesetta Pront (1050 m), dove si lascia l'auto (piccolo parcheggio).

 

ITINERARIO

Si imbocca la carrareccia che stacca dalla strada principale proprio davanti alla chiesa: si comincia a camminare nel bel bosco di conifere e, con tornanti mai troppo ripidi, si giunge ad un bivio (tabelle). Qui occorre seguire le indicazioni per il "Sentiero Alpinistico Col del Vento" (???!!!???); fatti ancora pochi metri su carrareccia, una freccia indirizza verso un viottolo invaso da alte erbe (traccia comunque ben visibile). Lo si segue per un poco, si attraversa una ulteriore carrareccia e si imbocca quasi subito una buona mulattiera (indicazioni). Sempre continuando nel bosco, si guadagna quota in maniera regolare e mai faticosa e, anche se spesso il tracciato della mulattiera è invaso dalle erbacce a causa della scarsa frequentazione, la traccia rimane sempre comunque ottimamente visibile. 

Salendo, ci si lascia alle spalle il bosco di conifere e si entra in un bellissimo bosco di faggi ove la mulattiera, invece che essere invasa da comuni erbacce, è alle volte ostruita da mirtilli ... molto meglio! Verso Sud, squarci nel bosco consentono di posare lo sguardo sulle cime del Lagorài, mentre un poggio panoramico a picco sulla sottostante Val Regàna permette di vedere parte dello svolgimento del sentiero di rientro. Ormai prossimi ad uscire dal bosco, la pendenza aumenta un poco e, dopo avere attraversato un tratto prativo, la traccia (qui un poco più dissestata e faticosa) comincia a risalire il barancioso pendio della Mughèra del Col del Vento. Finalmente si recupera la vecchia mulattiera di guerra e la pendenza diminuisce un poco: nel frattempo, grazie alla quota più elevata, i panorami si fanno sempre più ampi e, oltre alle cime del Lagorài, spuntano dapprima le scenografiche guglie delle Pale di San Martino, quindi, oltre i Lagorài stessi, anche Catinaccio e Latemar

Dopo circa h 2,00 (2000 m circa) si giunge sotto un breve saltino di roccia attrezzato con grappe metalliche (facilissimo); superatolo, ha inizio la parte più bella del percorso. La traccia sale con pendenza mai eccessiva, i panorami sono sempre più vasti e il tutto è reso più interessante dal fatto che ci si muove su un vecchio sentiero di guerra che si snoda, con percorso vario e divertente, subito sotto le cime della Cresta del Col del Vento. Si rimane alti sul versante destro della Val Regàna, chiusa verso la Cima d’Asta (che ancora non si vede) dall’affilata Cresta delle Streghe. 

Dopo avere doppiato l’ennesimo costoncino erboso, lo sguardo viene sorpreso, in basso, dal piccolo specchio d’acqua del Lago Negro mentre, davanti, si indovina l’ambiente di lastronate e placche rocciose (le "Laste Alte") verso cui si dirige il sentiero. Nei pressi del lago (che purtroppo rimane basso rispetto al percorso), la traccia scende per un poco per portarsi alla Forcella del Lago Negro (2332 m, h 0,30 circa dal saltino attrezzato, resti di postazioni e fortificazioni); salendo di qualche passo fino ad affacciarsi sul versante opposto, ci si trova proprio in faccia alla porzione centrale della Catena del Lagorài, mentre in secondo piano occhieggiano le rocce chiare delle Dolomiti col Gruppo del Catinaccio. 

Il sentiero prosegue ora attraverso un sistema di cengette erbose che si mantengono alte proprio sotto lo specchio d’acqua del Lago Negro fino a che, con qualche ulteriore saliscendi, si giunge alla bella Forcella del Col del Vento (2496 m, h 0,45 circa), posta proprio sopra il solitario Lago del Bus

Nuovamente in salita (qualche facilissima corda fissa), ci si alza sul costone che sovrasta la forcella fino a dove la traccia ricomincia a traversare in costa per portarsi verso i circhi rocciosi che precedono la Cima d’Asta. Si entra nell’area delle Laste Alte (scritta a vernice su un masso) e ci si muove tra lastroni e grossi massi mentre l’ambiente è appena addolcito dal colore rosato degli stessi e dalla presenza di innumerevoli piccole pozze d’acqua, da cui scendono altrettanti rigagnoli. 

Dopo un'ultima breve salita si giunge alla Forcella dei Diavoli (2600 m circa, h 0,45 dalla Forcella del Col del Vento), per calare poi nel Vallone di Cima d’Asta; qui ci si ricongiunge al sentiero della via normale di salita (tabelle, vedi anche omonimo itinerario) che in h 0,30 circa, per buona traccia tra rocce e grossi blocchi, porta in vetta a Cima d'Asta (2847 m). Poco sotto la linea di cresta sorge il piccolo Bivacco Cavinàto.

Dalla cima si ridiscende tornando sui propri passi fino alla deviazione per il sentiero del Col del Vento; da qui (tabelle) si scende in direzione di Caòria lungo il Vallone di Cima d’Asta per un buon sentiero, le cui numerose serpentine consentono di non affaticare troppo le ginocchia. Scendendo, si toccano diverse pozze d’acqua e si oltrepassa qualche piccolo ruscelletto fino a giungere sul margine superiore del vallone, nel punto in cui questo cala con più decisione verso la sottostante Val Regàna; qui il sentiero si fa un poco più incerto e la vegetazione più fastidiosa (ma la traccia rimane sempre ben visibile) fino a che non si guadagna una zona di grossi massi (h 1,00 circa dalla vetta). 

Da qui in breve si raggiunge il sentiero diretto alla Forcella di Val Regàna (abbondantissimi i resti di opere belliche). Proprio sul bivio un crocevia di cartelli indica la direzione da prendere per scendere verso Caòria e ... fornisce anche l’esempio (poco simpatico) di una tenace opera di montano boicottaggio ai danni del sentiero appena percorso in discesa! Scendendo lungo la bella Val Regàna, la traccia (anche in questo caso una vecchia mulattiera a tratti invasa dalle erbacce) rimane dapprima sul versante destro della valle, passando proprio sotto le prative pendici del Col de la Crose, quindi, raggiunta la parte mediana della vallata, oltrepassa il torrente mantenendosi poi sempre sul suo lato sinistro. Ci si immette nella boscaglia e si passa di fianco ai ruderi di una vecchia malga fino a che, entrati nel bosco verso e proprio, la traccia migliora sensibilmente, riappropriandosi della dignità di mulattiera. 

Dopo circa h 1,30 dal bivio per Forcella di Val Regàna si esce su una carrareccia, che si segue per poco verso sinistra sbucando infine nei pressi del primo bivio incontrato durante la salita; da qui in h 0,15, nuovamente alla macchina.

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 - 9,00

DISLIVELLO

2000 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenatissimi 

ULTIMO SOPRALLUOGO

agosto 2007 

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Bellissimo itinerario, anche se decisamente lungo, che consente di avvicinarsi alla Cima d’Asta per un percorso non solo molto meno frequentato rispetto all’affollata via normale, ma anche molto molto più panoramico.