CARTINA CONSIGLIATA
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Tabacco
scala 1:25.000 – Foglio 031
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CATEGORIA/ZONA
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ESCURSIONISMO
INVERNALE - DOLOMITI
(FANES-SENNES-BRAIES)
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SCHEDA
N. 18 ★ |
PUNTO
DI PARTENZA
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a)
Da
Bressanone (uscita della A22
del Brennero) si percorre la Val Pusteria fino a Dobbiaco
(60 km da Bressanone), da dove si segue la strada diretta a Cortina d'Ampezzo che risale
l'incassata
Val di Landro,
dominata a sinistra dai Rondòi - Baranci e sullo sfondo dai lucenti
picchi del Cristallo. Superato il Lago di Landro, si giunge a Carbonin
(1438 m, 14 km da Dobbiaco). b)
Da Pian di Vedoia (uscita della A27
Mestre-Belluno) si raggiunge Pieve di Cadore, da dove si svolta a sinistra imboccando la Valle
del Boite. Si risale la valle fino al famosissimo centro di Cortina
d'Ampezzo (1225 m, 57 km da Pian di Vedoia). Da qui si prosegue
lungo la strada diretta a Dobbiaco, si supera il Passo di
Cimabanche e si raggiunge Carbonin
(1438 m, 19 km da Cortina d'Ampezzo). Da
Carbonin si prosegue brevemente verso il Passo di Cimabanche, ma
si lascia quasi subito l'auto in un parcheggio sulla sinistra
(indicazioni, sulla destra, per il Rifugio Vallandro). |
ITINERARIO
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Dal
parcheggio (bella veduta sulla Croda Rossa
d'Ampezzo) si segue la larga
rotabile sterrata (chiusa al traffico privato) che si inoltra nel bosco di
abeti con salita moderata: superato con tre amplissimi tornanti il primo
zoccolo del Col di Specie (2100 m), una freccia sulla destra guida
all'imbocco del sentiero n° 37,
che fornisce preziose accorciatoie rispetto ai lunghi giri che a volte
compie la rotabile. Risalendo il bel bosco, sempre con pendenza abbastanza
moderata, il sentiero incrocia più volte i tornanti della strada, fino al
limitare degli alberi, dove si apre la magnifica vista del Cristallo
(proprio di fronte) e dei Cadini di Misurina (h
0,50).
Seguendo la strada, qui quasi pianeggiante, si supera un
dosso: in alto, al culmine di una scarpata rocciosa, appare la sagoma del Rifugio
Vallandro (2028 m), che si raggiunge con breve deviazione a
destra dopo aver superato la scarpata con alcuni secchi tornanti (h
0,20 dal limitare degli alberi). Splendida veduta anche sulla
Croda Rossa.
Da qui
la rotabile, in bellissimo ambiente alpestre e con magnifiche vedute sui
gruppi circostanti, si inoltra pianeggiante negli splendidi prati
punteggiati di baite fino al Passo
di Pratopiazza (1991 m, h
0, dal Rifugio
Vallandro), dove sorgono un albergo ed il Rifugio
Pratopiazza e dove giunge la strada asfaltata dalla Val di
Braies. Verso destra, appare evidente il successivo percorso per
raggiungere la vetta del Picco di Vallandro, che incombe con un
pendio inclinato erboso-detritico (o nevoso, a seconda della stagione).
Dal rifugio si imbocca
dunque la traccia del sentiero n° 40,
che risale con alcune svolte il pendio di rado bosco: superato sulla
destra un tratto dirupato, si seguono le tracce che tendono sempre più
verso sinistra, attraverso vallette e ripidi pendii cosparsi di grossi
massi, con vedute sempre più ampie ed imponenti sulle cime
circostanti,
fino all'ultimo tratto (leggermente esposto) che porta in vetta al Picco
di Vallandro (2839 m, h 2,00 da Pratopiazza).
Fantastica veduta anche sulle Dolomiti di Sesto, con le Tre Cime di
Lavaredo su tutto.
Ritorno per la stessa via in h 2,30. |
TEMPO
TOTALE
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h
6,15 - 6,30
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DISLIVELLO
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1400
m circa
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DIFFICOLTA’
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E
allenati
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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16
marzo
2003
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PERIODO
CONSIGLIATO
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febbraio
- marzo
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COMMENTI
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Itinerario piuttosto faticoso, ma
paesaggisticamente eccezionale: fantastiche soprattutto le vedute sul
Cristallo, proprio di fronte, e sulla Croda Rossa d'Ampezzo, che incombe
su tutta la seconda parte della salita. Bell'itinerario anche con neve,
anche se noi, causa neve troppo ghiacciata e (colpevolmente) senza
ramponi, ci siamo fermati a circa 250 m dalla vetta. Eventualmente, il
dislivello è riducibile a circa 800 m salendo a Pratopiazza con mezzi
motorizzati.
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