Si segue l'ampia
strada sterrata, in estate percorribile con automezzi previo pagamento del
pedaggio, quasi soggiogati dalla
grandiosità delle sponde cimoliane. Superata dopo poco una zona in cui il
Torrente Cimoliana è stato recentemente artificialmente arginato,
si raggiunge il Ponte Scandolèr (748 m), allo sbocco dell'omonima
valle.
Un tratto più ripido porta a tagliare lo sbocco della Val
Nanèi (a destra), dopo di che si prosegue per un tratto di fianco al
torrente, in una gola dalle ripide ed umide pareti. Attraversato il Ponte
Gotte (826 m, belle cascatelle del torrente), si prosegue per breve
tratto sulla destra idrografica, fino al Ponte Confòz (854 m),
dopo il quale stacca la traccia che risale l'ampia Val Pezzèda.
Procedendo ora lungamente quasi in piano in un bosco di faggi, si
raggiunge l'ampio Pian Fontana (920 m), da cui a sinistra si apre
il grande solco della Val dei Frassini, sul cui sfondo si stagliano
i lastroni regolarmente inclinati della
Cima dei Preti (2706 m).
Si
prosegue con alcuni saliscendi, tagliando diversi torrentelli laterali che
scendono dalle altissime pareti con spettacolari, filiformi cascate, fino
al grande ripiano erboso e detritico di Pian Pagnòn: qui la strada taglia il
torrente (in questo tratto interrato) con un guado da sconsigliare in caso
di temporali violenti!
Dall'altra parte alcuni tornanti rimontano un dosso
prativo, si sfiora la Malga Pian Pagnòn (1013 m, agriturismo) e
si taglia lo sbocco della Val di San Lorenzo per immenso ghiaione
("Gravòn di San Lorenzo").
Continuando per l'ampia
rotabile, si raggiunge alfine il grande ghiaione allo sbocco della Val
Ciòl de Mont presso il Pian Meluzzo (1163 m, h
2,30), dov'è un ampio parcheggio. Risalito con tre tornanti il
contrapposto versante, si raggiunge la base dell'ampio ghiaione della
Val
Montanaia: superato un ultimo parcheggio, si risale un poggio boscoso
per buon sentiero con gradini di legno fino allo slargo presso il Rifugio
Pordenone (1249 m, h 0,15 dal
Pian Meluzzo).
Dalla
terrazza del rifugio (cartelli) si prende il sentiero n° 353
che risale decisamente il bosco, anche con l'ausilio di gradini in legno.
Più in alto, si tagliano brevemente i ripidi pendii alla base della Cima
Meluzzo e si entra nell'ampio ghiaione della Val Montanaia. Si
risale l'immensa fiumana detritica grazie agli ometti ed ai segni rossi
(diversi percorsi nella parte bassa sono possibili), di fianco al rio, in
ambiente severo e suggestivo. Superato lo sbocco di un ampio canalone
sulla sinistra, la valle compie una leggera curva verso
destra: appare,
sullo sfondo, la cuspide ardita del Campanile di Val Montanaia
(2173 m).
Da qui il solco si restringe sensibilmente, assumendo l'aspetto
più propriamente di un canalone. Si risale il canale a lato del rio, con
passi semplici ma da affrontare con attenzione (friabili), ci si appoggia
per un tratto alla sponda destra (attenzione in inverno alle scariche di
ghiaccio dalle pareti!) per poi tagliare decisamente a sinistra su un
pendio ricoperto di mughi. Qui la traccia è recente e ben marcata,
sorretta da pali in legno: con diversi tornanti si risale il pendio, si
lascia a destra lo stacco della traccia del "Sentiero Alpinistico
Luciano Micheluz" e si raggiunge l'ampia conca baranciosa alla base del
Campanile di Val Montanaia (1850 m circa, h 1,45
dal rifugio). Spettacolo eccezionale!
Ritorno per la stessa via in h
3,00.