In Val Montanaia

Home Gruppo del Catinaccio Gruppo della Marmolada Sassolungo e Sella Gruppo del Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolàu Gruppo delle Tofàne Antelào - Sorapìss - Marmaròle Dolomiti di Sesto Fanes - Sennes - Braies Puez - Odle Lagorài - Cima d'Asta Gruppo del Col di Lana Gruppo di Bocche Pale di San Martino Gruppo del Cristallo Dolomiti d'Oltre Piave Vette Feltrine e Monti del Sole Gruppo di Bosconero Gruppo di Brenta Dolomiti Bellunèsi Settentrionali

 

CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 021

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (DOLOMITI D'OLTRE PIAVE)

SCHEDA N. 1

 

FOTO NOTEVOLI

IL PIAN MELUZZO ED IL RIFUGIO PORDENONE DAL CIRCO TERMINALE DELLA VAL CIMOLIANA

DALL'ALTA VAL MONTANAIA VERSO LE SELVAGGE DOLOMITI D'OLTRE PIAVE

IN DISCESA LUNGO LA SEVERA VAL MONTANAIA, CON L'OMONIMO CAMPANILE SULLO SFONDO

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Longarone (8 km da Pian di Vedoia), da dove si prende a destra la strada che sale alla diga del Vajont e ad Erto e che raggiunge in breve il Passo di Sant'Osvaldo (828 m). Una breve discesa nell'alta Val Cellina conduce a Cimolais (650 m, 19 km da Longarone).

b) Da Pordenone (uscita della A28 Conegliano Veneto-Portogruaro) si raggiunge Maniago, da dove si risale la selvaggia Val Cellina fino a Cimolais (650 m, 52 km da Pordenone).

 

Dal centro del paese si svolta subito a sinistra (provenendo da Longarone) e si imbocca l'ampia Val Cimoliana, si oltrepassa il campeggio e si lascia l'auto presso il Ponte Compòl (728 m), dov'è il casello di pedaggio (estivo, parcheggio).

 

ITINERARIO

Si segue l'ampia strada sterrata, in estate percorribile con automezzi previo pagamento del pedaggio, quasi soggiogati dalla grandiosità delle sponde cimoliane. Superata dopo poco una zona in cui il Torrente Cimoliana è stato recentemente artificialmente arginato, si raggiunge il Ponte Scandolèr (748 m), allo sbocco dell'omonima valle. 

Un tratto più ripido porta a tagliare lo sbocco della Val Nanèi (a destra), dopo di che si prosegue per un tratto di fianco al torrente, in una gola dalle ripide ed umide pareti. Attraversato il Ponte Gotte (826 m, belle cascatelle del torrente), si prosegue per breve tratto sulla destra idrografica, fino al Ponte Confòz (854 m), dopo il quale stacca la traccia che risale l'ampia Val Pezzèda. Procedendo ora lungamente quasi in piano in un bosco di faggi, si raggiunge l'ampio Pian Fontana (920 m), da cui a sinistra si apre il grande solco della Val dei Frassini, sul cui sfondo si stagliano i lastroni regolarmente inclinati della Cima dei Preti (2706 m). 

Si prosegue con alcuni saliscendi, tagliando diversi torrentelli laterali che scendono dalle altissime pareti con spettacolari, filiformi cascate, fino al grande ripiano erboso e detritico di Pian Pagnòn: qui la strada taglia il torrente (in questo tratto interrato) con un guado da sconsigliare in caso di temporali violenti! 

Dall'altra parte alcuni tornanti rimontano un dosso prativo, si sfiora la Malga Pian Pagnòn (1013 m, agriturismo) e si taglia lo sbocco della Val di San Lorenzo per immenso ghiaione ("Gravòn di San Lorenzo"). 

Continuando per l'ampia rotabile, si raggiunge alfine il grande ghiaione allo sbocco della Val Ciòl de Mont presso il Pian Meluzzo (1163 m, h 2,30), dov'è un ampio parcheggio. Risalito con tre tornanti il contrapposto versante, si raggiunge la base dell'ampio ghiaione della Val Montanaia: superato un ultimo parcheggio, si risale un poggio boscoso per buon sentiero con gradini di legno fino allo slargo presso il Rifugio Pordenone (1249 m, h 0,15 dal Pian Meluzzo). 

Dalla terrazza del rifugio (cartelli) si prende il sentiero n° 353 che risale decisamente il bosco, anche con l'ausilio di gradini in legno. Più in alto, si tagliano brevemente i ripidi pendii alla base della Cima Meluzzo e si entra nell'ampio ghiaione della Val Montanaia. Si risale l'immensa fiumana detritica grazie agli ometti ed ai segni rossi (diversi percorsi nella parte bassa sono possibili), di fianco al rio, in ambiente severo e suggestivo. Superato lo sbocco di un ampio canalone sulla sinistra, la valle compie una leggera curva verso destra: appare, sullo sfondo, la cuspide ardita del Campanile di Val Montanaia (2173 m). 

Da qui il solco si restringe sensibilmente, assumendo l'aspetto più propriamente di un canalone. Si risale il canale a lato del rio, con passi semplici ma da affrontare con attenzione (friabili), ci si appoggia per un tratto alla sponda destra (attenzione in inverno alle scariche di ghiaccio dalle pareti!) per poi tagliare decisamente a sinistra su un pendio ricoperto di mughi. Qui la traccia è recente e ben marcata, sorretta da pali in legno: con diversi tornanti si risale il pendio, si lascia a destra lo stacco della traccia del "Sentiero Alpinistico Luciano Micheluz" e si raggiunge l'ampia conca baranciosa alla base del Campanile di Val Montanaia (1850 m circa, h 1,45 dal rifugio). Spettacolo eccezionale

Ritorno per la stessa via in h 3,00

 

TEMPO TOTALE

h 7,30 circa

DISLIVELLO

1200 m circa 

DIFFICOLTA’

EE allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

14 novembre 2004 

PERIODO CONSIGLIATO

ottobre - aprile

COMMENTI

Bell'itinerario, molto lungo, che conduce ad una delle architetture più spettacolari delle Alpi. Pur essendo negli itinerari invernali, è da valutare la battitura della traccia in caso di neve abbondante (nel novembre 2004 il manto era molto scarso). Attenzione poi, in Val Montanaia, alle pareti da cui possono piovere scariche di ghiaccio (molte cascate gelate in inverno). Volendo, si può giungere al Rifugio Pordenone in auto (la strada è piuttosto buona): consiglio, almeno una volta, la risalita integrale a piedi della Val Cimoliana, merita!