Dal
parcheggio, tabelle indicano di piegare a destra per il "Rifugio Prŕmperet" e la
"Casera Moschesin".
Si imbocca un bella traccia
che si inoltra subito nel bosco e che, con numerosi ma lievi saliscendi,
prosegue fino a portarsi nel punto il cui la vegetazione cessa. Qui il
paesaggio cambia bruscamente e ci si affaccia su una amplissima conca
ghiaiosa, sovrastata da guglie e rocce
imponenti e frastagliatissime; a terra le fiumane di ghiaie e gli enormi massi
testimoniano come il paesaggio sia frutto di crolli e sconvolgimenti di
immani proporzioni.
La
traccia rimane sempre comoda e ben marcata e traversa in costa (sempre
con saliscendi, che saranno il filo conduttore di tutta l’escursione)
tutta la conca, passando sotto le impressionanti pareti del Monte Tamčr,
della Cima de le Forzerete e del Castello
di Moschesin, mentre sul lato opposto della conca si apre la Valle
di San Lucano, dominata dall’imponente obelisco dell’Agnčr
e dalle punte delle Pale di San Lucano (a questo giro avvolte da
inamovibili nuvolacce!).
Percorrendo
il grande catino ghiaioso, a tratti interrotto da un superstite segmento di
bosco, ci si avvicina alla vera e propria “foresta” di guglie
rocciose dello Spiz de Moschesin, fino a che non si rientra
nella vegetazione. Poco dopo compaiono i tetti dell’edificio della Malga
Moschesin (1800 m), aperta con fonte e stufa e legna, ma parecchio
“rustica”.
Da
qui, seguendo le indicazioni per il "Forte di Moschesin", si imbocca
la traccia che prosegue dietro la malga e che comincia a salire, molto
pacatamente, tra radi larici, per aggirare le ultime rocce in direzione
della Forcella di Moschesin. Dopo il verde dei prati antistanti la
malga, l’ambiente cambia ancora; all'inizio ancora rocce, imponenti
cime, guglie e grandi massi frutto del collasso di intere montagne
su loro stesse e poi, al cambio di versante, il verde dei boschi della
profonda Val Clusa dominata dai picchi del Monte Talvčna.
Oramai
quasi in piano e prossimi alla forcella, si supera una fonte e si giunge
alla spianata prativa dove sorgono i ruderi del Forte Moschesin.
Piegando a sinistra e seguendo le indicazioni per la “via panoramica”,
si risale un costone e, raggiunto un poggio panoramico, si comincia a
scendere in direzione del Rifugio Prŕmperet. Qualche ripido zigzag
fa perdere rapidamente quota poi, attraversato l’alveo asciutto di un
torrente, il sentiero spiana di nuovo e, in ambiente idilliaco e
panoramicamente notevole, porta in breve tempo e con ulteriori morbidi
saliscendi in vista del Rifugio
Sommariva al Prŕmperet
(1857 m).
Per
raggiungere i bei prati su cui sorge, bisogna scendere ancora un centinaio
di metri, sempre su buona traccia, fino a sbucare nel verde della bella e
ampia spianata erbosa dominata dalla mole della soprastante Cima di Prŕmper.
Il
ritorno alla macchina avviene per la stessa via.