Si imbocca la
comoda carrareccia (sbarra, segnavia n° 3)
che taglia in moderata salita con ampio semicerchio gli splendidi prati
punteggiati di baite, traversando tutto il versante meridionale della
boscosa Cresta del Ciamin. Doppiato lo sperone della cresta, la
strada si immette nella parte bassa della selvaggia Valle del Ciamin,
alta sul fondovalle dove sorgono i fabbricati di Bagni di Lavina Bianca,
frazione di Tires.
Entrata in un fitto bosco, la carrareccia riceve
da sinistra il sentiero proveniente dalla Malga Ciamin, dopo di che
raggiunge una radura con steccati: si abbandona qui la strada, che sale a
destra, per prendere la mulattiera pianeggiante che si avvicina al rio e
poco dopo lo supera su un ponticello. Il sentiero, con pendenza un po'
più accentuata, risale ora il versante sinistro della valle, ai piedi
delle imponenti e selvagge pareti rocciose che costituiscono il versante
meridionale dello Sciliar (Dorsale del Maglio). Oltrepassata
un'altra piccola radura, dalla quale appare l'imponente testata della
valle, un altro comodo tratto nel lussureggiante bosco consente di
raggiungere una terza, più ampia radura: qui sorge una splendida malga
tra verdissimi prati, e le imponenti guglie del Principe e di Valbona fanno
da sfondo ai cavalli al pascolo (1608 m,
h 1,15).
Da qui in poi il
sentiero si fa più ripido, mentre risale rettilineo il fitto bosco
alzandosi gradualmente sul versante sinistro della valle: ogni tanto, tra
gli alberi, appaiono belle vedute sul versante opposto, con la lunga e
selvaggia Cresta del Ciamin solcata dai solitari avvallamenti della Grande
e Piccola Valbona. Si raggiunge così la testata della Valle del
Ciamin,
presso grandi conoidi di ghiaie ricoperti di fitti mughi, dove questa si
divide nei due rami principali del Buco dell'Orso (Barenloch, a sinistra)
e del Vallone del Principe (Grasleitental, a destra).
Al bivio (cartelli)
si prende il sentierino di sinistra (segnavia n° 3) che risale fra fitti
mughi un selvaggio valloncello dominato da incombenti quinte rocciose. Con
una lunga serie di tornanti, la traccia prende rapidamente quota, supera
poi il rio e continua a salire sul versante opposto, per erti prati.
Raggiunta la testata del
valloncello, il sentiero si insinua tra le rocce,
in un ambiente affascinante di canali e pareti (da un angusto canalone a
sinistra scende con belle cascatelle un pittoresco
rio) e, con l'aiuto di
alcuni pioli e delle corde fisse, consente di raggiungere con tutta
facilità la sommità del gradino roccioso, sbucando sui magnifici prati
alla base della Cresta di Terrarossa.
Incrociato il largo sentiero
proveniente dal Rifugio Bolzano allo Sciliar, lo si segue brevemente verso
destra fino al ben visibile Rifugio Alpe di Tires (2438 m,
h 1,45 dalla
terza radura della Valle del ciamin), posto
poco al di sotto dell'omonima larga insellatura che immette alla testata
della Val Duròn. Si apre la vista sul Sassolungo e sulle cime gardenesi
delle Odle: proprio di fronte incombe la grandiosa bastionata del
Molignon.
Si attraversa dunque l'ampia sella per imboccare l'evidente sentiero
segnato che risale per alcune placche la bastionata rocciosa che la domina
(corde fisse, facilissime), fino ad uscire sui dossi arrotondati che, con
poco faticoso percorso a saliscendi, conducono al valico Nord del Passo
del Molignon (2598 m, h 0,35 dal
rifugio). Trascurata la diramazione a sinistra per il
Molignon di Fuori (2781 m) e la Via Ferrata Laurenzi, si taglia in piano
una conca detritica fino al vicino valico Sud del Passo del Molignon (2601
m, h 0,10
dal valico Nord), aperto fra il Molignon di Mezzo (2852 m) e la Cima di Fuori
del Principe (2698 m). Imponente veduta sul fronteggiante Passo Principe,
su Croda dei Cirmei, Testone del Lago, Catinaccio d'Antermoia e Cime di Valbona.
Si scende ora nel lungo e ripido canale, per comoda traccia di
sentiero, che consente di raggiungere velocemente il fondo detritico della
selvaggia ed opprimente Conca del Principe, dominata da altissime pareti
fra cui si insinuano impressionanti canali di ghiaccio. Trascurata la
traccia che risale i contrapposti ghiaioni verso il Passo Principe e
l'omonimo rifugio, si prosegue in discesa nel selvaggio vallone, che ora
si fa angusto e precipita a guisa di forra. Tagliando i pendii prativi
sospesi sul lato destro del vallone, in ambiente veramente particolare e
suggestivo, si scende ai magri prati dove sorge il Rifugio Bergamo (2129
m, h 0,35
dal valico Sud del Molignon): impressionante l'imponente spigolo della
Cima Orientale di Valbona (2705 m), che domina il rifugio e che rinserra un
lunghissimo, incredibile canale ghiacciato ("Grosse Eiskehle").
Dal rifugio
si prosegue alti sul fondo impraticabile del Vallone del Principe per
coste erbose, si risale ad un poggio (steccato) oltre il quale si scende
più decisamente per erba e rado bosco alla base del versante occidentale
della Torre del Principe. Si raggiunge così la testata di Valle del
Ciamin, dove c'è il bivio per il Buco dell'Orso ed il Rifugio Alpe di
Tires: ripercorrendo a ritroso il cammino fatto all'andata, si ritorna al
punto di partenza (h 2,00 dal Rifugio
Bergamo).