Dal paese si
prosegue lungo la comoda rotabile, in questo tratto pianeggiante, che si
inoltra nel solco della Valle del Vajolet: in estate da qui in poi
il transito è vietato agli automezzi privati, d'inverno è possibile
proseguire con mezzi 4x4 (se le condizioni di innevamento lo consentono).
Lasciata sulla sinistra una traccia di sentiero diretta a Vigo di Fassa
(indicazioni, con neve poco marcata), si inizia a salire con moderata
pendenza lungo i boscosi fianchi del Coi da Monciòn (2376 m),
estrema propaggine sud-orientale del Sottogruppo del Larsec, fino a
sbucare nell'ampia radura punteggiata di baite dove sorge un
bar-ristorante (noleggio slittini, h 0,20):
magnifica veduta sul versante meridionale del
Larsec,
con la zona del Passo delle Scalette, e sull'ardita Cresta delle
Cigolade.
Si prosegue con costante ma non faticosa salita nuovamente
nel bosco, si superano altre isolate baite e si giunge ad un ulteriore
ripiano con radi alberi, dove la strada si allunga con una comoda
"s": le vedute sulle sovrastanti pareti rocciose sono sempre
spettacolari! Usciti dal bosco, si prosegue a ridosso dei pendii di destra
(sotto gli appicchi del Larsec), si effettua un lungo tornante e,
tra radi mughi, si arriva all'ampia Conca di Gardeccia, dove sorge
il grande Rifugio
Gardeccia (1949 m, h 1,40 da
Monzòn),
solitamente aperto anche nella stagione invernale. Le vedute, famose in
veste estiva, con la neve sono diverse ma ugualmente emozionanti: le Cigolade,
i Mugoni, le Coronelle, il Catinaccio
e le Torri del Vajolet da una parte, il Larsec
dall'altra costituiscono sicuramente uno dei quadri dolomitici più famosi
e spettacolari!
Fin qui la pista è generalmente ottimamente battuta,
mentre la prosecuzione richiede l'utilizzo delle ciaspole.
Oltre il
rifugio, si supera la vasta piana per tracce di motoslitte, si lascia a
sinistra il grande fabbricato del Rifugio
Stella Alpina (chiuso in inverno) e si prende la larga mulattiera che
con due tornanti tra i mughi guadagna quota al centro della valle. Con
percorso evidente, si passa tra mughi e grandi massi, ai piedi della
nerastra parete Est del
Catinaccio
(2981 m) fino all'ampio ripiano ai piedi dell'appicco delle Porte Negre,
che sembra sbarrare la valle e sulla cui sommità si staglia la
sagoma del piccolo Rifugio Preuss.
A seconda delle
condizioni di innevamento, si può proseguire sulla larga traccia della
mulattiera (che compie diversi ampi tornanti sul fianco sinistro della
valle) oppure tagliare più direttamente (anche se più faticosamente) in
direzione dello sbocco dell'evidente Gola delle Torri, a destra
della grande sagoma del Catinaccio, fino a riprendere la mulattiera
principale in alto, all'altezza dell'ultimo traverso. Con un'ultima, breve
salita si raggiunge la sommità del ripiano roccioso, dove sorgono il Rifugio
Preuss ed il grande Rifugio
Vajolet (2250 m, h 1,20 da Gardeccia).
Magnifiche vedute su tutte le Dolomiti Fassane, in particolare sul Catinaccio:
in fondo, appare la testata della Valle del
Vajolet, con il
massiccio blocco del Catinaccio
d'Antermoia
(3004 m), a sinistra le famose Torri del Vajolet, con l'ardito profilo
a siluro della Torre Winkler.
Da qui, a seconda delle
condizioni, è possibile proseguire ancora verso il Passo Principe
o verso il Passo Santner (portare i ramponi per evitare sorprese!).
Ritorno per la stessa via in h 1,45.