Si imbocca,
presso il tornante prima della malga, un'ampia carrareccia ben battuta che
inizia a risalire, con qualche ripido strappo, il solco del Rio
Pradazzo. In un rado bosco, si supera un gradino della valletta, per
uscire nell'ampia conca superiore, soleggiata ed ampia: si amplia la vista
sul Gruppo delle Pale di San Martino.
Al termine di un tratto in falsopiano,
quando la valletta inizia ad insinuarsi fra l'ampio schienale della Cima
di Juribrutto e le lastronate discendenti dal lontano Col
Margherita, le tracce piegano decisamente a sinistra, ed iniziano a
risalire con una successione di tornanti il ripido pendio nevoso: ogni
tanto qualche segnavia appare fra la neve. Si raggiunge così la sella
nevosa, con qualche roccetta affiorante, che si apre alla base delle vaste
Laste di Juribrutto, ampio pendio di lastroni che sale lungamente
fino all'omonima cima (2323 m, h 1,15).
Da qui si prosegue quindi lungo le ampie lastronate, seguendo una delle
molte tracce presenti: superato un primo tratto ripido, la pendenza
diminuisce, mentre si transita presso alcune croci risalenti alla Grande
Guerra, sul margine Ovest del grande altopiano, proprio in faccia al Cimòn
di Bocche. Tagliando una serie di dossi, fra scarse roccette, si traversa
l'ultimo pendio fino al vasto ripiano di vetta della Cima di Juribrutto (2697 m, h
1,15 dalla sella nevosa), dove sorgono una
piccola croce ed un'ampia trincea.
Magnifico panorama su Cimon
di Bocche,
Marmolada,
Antelao,
Pelmo, Civetta e Pale di San Martino, oltre che su
tutta la catena del Lagorai e sui lontani gruppi del Catinaccio
e del Sassolungo. Ottocento metri più in basso, sorgono
gli edifici e gli impianti del Passo di San Pellegrino.
Per il
ritorno, si scende nuovamente alla sella nevosa alla base delle "laste":
da qui, oltre che per l'itinerario di salita, si può scendere a destra,
in Val di Juribrutto. Attraversato un ampio tavolato in moderata
pendenza, si raggiunge il ciglio dell'altipiano, con vista sul vicino,
sottostante Lago di Juribrutto (2206 m): senza raggiungerlo, si
scende per una specie di ripida valletta fino sul fondovalle, alla base
del gradone roccioso a valle del lago. Seguendo il corso del piccolo Rio
di Juribrutto, si supera una strettoia e si risale brevemente ad un
ripiano. Un nuovo tratto in discesa porta in breve all'ampia radura dove
sorge l'ex Malga Juribrutto (1912 m, h
2,00 dalla cima).
Un'ultima discesa nel fitto bosco, lungo una
traccia di carrareccia ben battuta, consente di toccare la strada
asfaltata del Passo di Valles, circa 2,5 km a valle dell'Agritur
Malga Vallazza (h 0,30 dalla ex Malga
Juribrutto).
Con
un'ultima mezz'ora di fastidioso cammino lungo la ripida strada asfaltata
si ritorna al parcheggio ed alla macchina.