Cima di Juribrutto - Via normale inv.

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CARTINA CONSIGLIATA

Tabacco scala 1:25.000 – Foglio 022

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO INVERNALE - DOLOMITI (GRUPPO DI BOCCHE)

SCHEDA N. 10

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE (IN VESTE ESTIVA)

 

PUNTO DI PARTENZA

a) Da Egna-Ora (uscita della A22 del Brennero) si sale a valicare il Passo di San Lugano, da dove si entra in Val di Fiemme. Si risale la valle fino a Predazzo (1011 m, 37 km da Egna-Ora), dove si svolta a destra per risalire la pittoresca Val Travignolo. Superato Bellamonte, si oltrepassa il grande bacino artificiale (Lago di Paneveggio) e si raggiunge l'abitato di Paneveggio (1515 m, 13 km da Predazzo).

b) Da Pian di Vedoia (uscita della A27 Mestre-Belluno) si raggiunge Belluno e poi Feltre (42 km da Pian di Vedoia), da dove si risale interamente la lunga Val Cismon fino al Passo Rolle (56 km da Feltre). Si scende quindi in Val Travignolo fino a Paneveggio (1515 m, 8 km dal Passo Rolle).

 

Da Paneveggio si prosegue verso il Passo Rolle, per deviare però quasi subito a sinistra in direzione del Passo di Valles: si lascia l'auto presso la piazzola di parcheggio dell'Agritur Malga Vallazza (1935 m).

 

ITINERARIO

Si imbocca, presso il tornante prima della malga, un'ampia carrareccia ben battuta che inizia a risalire, con qualche ripido strappo, il solco del Rio Pradazzo. In un rado bosco, si supera un gradino della valletta, per uscire nell'ampia conca superiore, soleggiata ed ampia: si amplia la vista sul Gruppo delle Pale di San Martino. 

Al termine di un tratto in falsopiano, quando la valletta inizia ad insinuarsi fra l'ampio schienale della Cima di Juribrutto e le lastronate discendenti dal lontano Col Margherita, le tracce piegano decisamente a sinistra, ed iniziano a risalire con una successione di tornanti il ripido pendio nevoso: ogni tanto qualche segnavia appare fra la neve. Si raggiunge così la sella nevosa, con qualche roccetta affiorante, che si apre alla base delle vaste Laste di Juribrutto, ampio pendio di lastroni che sale lungamente fino all'omonima cima (2323 m, h 1,15). 

Da qui si prosegue quindi lungo le ampie lastronate, seguendo una delle molte tracce presenti: superato un primo tratto ripido, la pendenza diminuisce, mentre si transita presso alcune croci risalenti alla Grande Guerra, sul margine Ovest del grande altopiano, proprio in faccia al Cimòn di Bocche. Tagliando una serie di dossi, fra scarse roccette, si traversa l'ultimo pendio fino al vasto ripiano di vetta della Cima di Juribrutto (2697 m, h 1,15 dalla sella nevosa), dove sorgono una piccola croce ed un'ampia trincea. Magnifico panorama su Cimon di Bocche, Marmolada, Antelao, Pelmo, Civetta e Pale di San Martino, oltre che su tutta la catena del Lagorai e sui lontani gruppi del Catinaccio e del Sassolungo. Ottocento metri più in basso, sorgono gli edifici e gli impianti del Passo di San Pellegrino. 

Per il ritorno, si scende nuovamente alla sella nevosa alla base delle "laste": da qui, oltre che per l'itinerario di salita, si può scendere a destra, in Val di Juribrutto. Attraversato un ampio tavolato in moderata pendenza, si raggiunge il ciglio dell'altipiano, con vista sul vicino, sottostante Lago di Juribrutto (2206 m): senza raggiungerlo, si scende per una specie di ripida valletta fino sul fondovalle, alla base del gradone roccioso a valle del lago. Seguendo il corso del piccolo Rio di Juribrutto, si supera una strettoia e si risale brevemente ad un ripiano. Un nuovo tratto in discesa porta in breve all'ampia radura dove sorge l'ex Malga Juribrutto (1912 m, h 2,00 dalla cima). 

Un'ultima discesa nel fitto bosco, lungo una traccia di carrareccia ben battuta, consente di toccare la strada asfaltata del Passo di Valles, circa 2,5 km a valle dell'Agritur Malga Vallazza (h 0,30 dalla ex Malga Juribrutto). 

Con un'ultima mezz'ora di fastidioso cammino lungo la ripida strada asfaltata si ritorna al parcheggio ed alla macchina. 

 

TEMPO TOTALE

h 5,30 circa

DISLIVELLO

1000 m circa 

DIFFICOLTA’

E allenati 

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 dicembre 2005 

PERIODO CONSIGLIATO

dicembre - marzo

COMMENTI

Itinerario classicissimo, molto frequentato, ad una delle cime più panoramiche della zona. Non ci sono difficoltà, se non qualche problema di orientamento in caso di scarsa visibilità durante il ritorno per la Val di Juribrutto. A questo proposito, tenere presente che non sempre questa via di discesa risulta battuta, e comunque è molto meno frequentata di quella diretta per Malga Vallazza a causa del maggior dislivello e della lunghezza. Meritevole!