Si segue la
stretta strada asfaltata che si inerpica nel rado bosco alle falde dell'Antelao
(3264 m), mentre con un ampio tornante si inserisce nella Valle di Ru
Secco. Incrociato uno skilift, la strada risale con pendenza più moderata
la valle, attraverso bei prati, con bella veduta sui selvaggi versanti
discendenti da Cima Salvella (2556 m, a destra) e sull'imponente mole del
Pelmo (alle nostre spalle, oltre il solco della Valle del
Boite).
Superato
il Ru Secco (spesso asciutto, come dice il suo nome, ma temibile nei
periodi di pioggia) su di un ponte, la strada diventa sterrata e sale
ripidamente dall'altra parte, per poi entrare in un tratto di fitto bosco.
Usciti dagli alberi, si incrocia la grande pista da sci che ha origine dal
Rifugio Scotter-Palatini, e appare con tutta la sua potenza l'Antelao, la
seconda cima delle Dolomiti (sul centro-destra). Proprio di fronte si
ergono le ardite costruzioni rocciose dei Becchi d'Imposponda (2087 m),
mentre sulla sinistra appare la bastionata di Cima Bel Pra (2917 m), che
domina il settore delle Marmarole che si affaccia sulla Val
Boite.
Traversando in leggera salita verso sinistra, la strada
prende a risalire i grandi pendii ricoperti di mughi con alcuni tornanti
(in alto sulla sinistra, tra gli alberi, appare per
un attimo il Rifugio San Marco) finchè, dietro ad una curva, si
raggiunge il terrapieno erboso su cui sorge la bella costruzione del Rifugio
Scotter-Palatini (1580 m, h 1,30
da San Vito). Bella veduta su Cima
Salvella, Antelao, Cima Bel Pra e,
oltre
la Val del Boite, su Pelmo e Becco di Mezzodì.
Dal rifugio si prosegue sull'ampia strada sterrata che, dopo un ultimo
tornante (di qui stacca il sentiero n° 229
per l'accesso diretto a Forcella Piccola), traversa pianeggiante
tutta la testata del Ru Secco, fino ad un piccolo spiazzo presso il
ripido letto di un rio, zona di frequenti frane (fin qui è consentito
l'accesso alle auto, ma la strada è in cattive condizioni). Si prende
allora una traccia che attraversa il rio su ripide ghiaie (attenzione,
passo delicato) e che inizia poi ad inerpicarsi ripidamente nel fitto
bosco. In alcuni tratti la marcia è fastidiosa, a causa del terriccio
umido e scivoloso, ed in questo caso ci si deve aiutare con le grosse
radici degli alberi. Superato un altro alveo torrentizio (Ru de Sacco),
meno rovinoso del precedente ma con un passaggio un po' esposto, si
continua a salire nel bosco, fino ad un parapetto che
si affaccia sulla valle e sull'Antelao.
Un'ultima breve salita ed appare, un po' di sorpresa, la vecchia
costruzione del Rifugio
San Marco (1823 m, h 0,45 dal
Rifugio Scotter-Palatini),
posto in una bella radura sul colle chiamato, dagli abitanti di San
Vito, "Col da chi da os", "Colle di quelli di
dietro", riferito ai valligiani di Auronzo); un sentierino
sulla destra porta ad un curioso e caratteristico "gazebo",
posto su di un promontorio che si affaccia su tutta la valle. Alle spalle,
dominano il rifugio gli appicchi del Torrione
Giou Scuro (2301 m), mentre verso destra è visibile Forcella
Piccola, aperta tra Cima Scotter (Marmarole) ed Antelao.
Dalla parte opposta, svetta il Pelmo.
Superato il rifugio, si trascura il sentiero di sinistra, diretto a Forcella
Grande ed in Val di San Vito, per prendere quello di destra
(segnavia n° 227)
che rientra nel bosco: se ne esce all'altezza di un canalino, che si
traversa per poi risalire dalla parte opposta un tratto friabile
(prudenza!). Si procede poi in piano od in moderata salita lungo tutto il
basamento di Cima Bel Pra (2917 m) e di Cima Scotter (2800
m), fino ad insinuarsi nella valle-canale racchiusa da questa bastionata e
i Becchi d'Imposponda. Incrociato il sentiero n° 229,
proveniente dal Rifugio Scotter-Palatini, si risale l'ultimo tratto
(due varianti, ambedue con scarse difficoltà) fino alla larga insellatura
di Forcella Piccola (2120 m, h 1,15
dal Rifugio San Marco), in vista della Val d'Oten e delle
imponenti Marmarole; una breve discesa conduce velocemente al ben
evidente Rifugio
Galassi (2018 m, h 0,10 dalla
forcella).
Tornati a Forcella Piccola, si scende con il sentiero già
percorso in salita fino al bivio con il segnavia n° 227:
trascurato questo sentiero, si continua lungo il n° 229
tra i mughi, ripidamente, fino alla strada
nei pressi del Rifugio Scotter-Palatini (h
0,40 dal Rifugio Galassi).
Di qui, per l'itinerario di salita, nuovamente a
San
Vito (h 1,00 dal Rifugio
Scotter-Palatini).