Madre di Dio 2800 m - Crestone Sud-Ovest

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CARTINA CONSIGLIATA

Fraternali scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 47

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA MADRE DI DIO ED IL CRESTONE SUD-OVEST DAI PRESSI DEL PIAN DELLA CASA

DALLA FORCELLA DOVE SI INCROCIA LA NUOVA TRACCIA DI COLLEGAMENTO REMONDINO-BOZANO VERSO IL VERSANTE OPPOSTO DEL VALLONE DELLA CASA

FOTOPERCORSO (DAL PIAN DELLA CASA)

 

STORIA ALPINISTICA

La Madre di Dio ( 2800 m ) è una cima imponente e severa, l’ultima di un certo rilievo sul contrafforte che porta il suo nome, che si origina dalla cresta principale della Serra dell’Argentera, e precisamente dalla Cima Genova (3191 m).

È costituita da due cime vicine, Est ed Ovest, di cui l’occidentale risulta la di poco più elevata. Presenta grosso modo la forma di una piramide a base quadrata, che però ha una faccia squarciata in cui si insinua il grandioso canalone Nord. La parete Nord- Est domina poi l’alto Vallone dell’Argentera con ripidissimi salti rocciosi tagliati da esili cenge erbose, quella Sud- Est precipita con verticali placconate incise da canali e camini proprio in faccia al Rifugio Remondino (Vallone Assedras), mentre il versante Ovest, il più facile ed articolato, scende repentino ma meno ripido fino ai prati sopra il Piano della Casa

Il Crestone Sud-Ovest è il lungo sperone roccioso che separa i versanti Ovest e Sud-Est: costituisce una linea di salita piuttosto logica, anche se non sempre, dal basso, la direzione da seguire appare scontata, in quanto lo sperone si presenta sinuoso e movimentato da torrioni e crestine secondarie che richiedono un minimo di attenzione per quanto riguarda l’orientamento.

Il crestone risulta nettamente suddiviso, come caratteristiche di salita, dalla traccia di sentiero segnalata che traversa in quota tra i rifugi Bozano e Remondino: prima di incrociare il sentiero la salita presenta lunghi tratti su erba alternati a brevi passi su roccia (anche se il passo tecnicamente più arduo di tutta la salita, pur se non obbligato, si incontra proprio all’inizio, poco sopra il colletto di attacco), mentre nella parte superiore i passaggi di arrampicata sono più continui ed aerei, pur rimanendo in un range di difficoltà medio-basso.

Salita molto panoramica e su roccia ottima, segnata da alcuni piccoli ometti nei passaggi obbligati.

Primi salitori sconosciuti: la prima salita di cui ho notizia lungo questo itinerario è quella di G. Massone, da solo, il 27/09/2011.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, e si risale la Valle Gesso.  

Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gaina ed i Tetti Niot, e si raggiungono le Terme di Valdieri ( 1368 m , 62 km da Mondovì). 

Superato il ponte sul Gesso, si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita (indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa del Vallone della Valletta. Si prosegue poi lungamente sulla destra idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias delle Mosche ( 1591 m ). Da questo punto inizia un tratto sterrato con fondo stradale piuttosto malagevole (ma molto migliorato negli ultimi anni!) che consente di raggiungere lo splendido ampio ripiano erboso del Piano della Casa (o Piano della Casa del Re, 1743 m , circa 6 km dalle Terme di Valdieri, varie possibilità di parcheggio). 

 

AVVICINAMENTO

Trascurata, all’inizio del pianoro, la mulattiera diretta al Colle di Ciriegia e ai Laghi di Fremamorta (vedi anche itinerari Anello dei Laghi di Fremamorta e Traversata Ciriegia-Mercantour), si prosegue lungo la dissestata rotabile che percorre l’intero ripiano sul suo margine sinistro, a ridosso dei pendii erbosi e boscosi alle pendici della Madre di Dio ( 2800 m ). Giunti al termine della rotabile, si imbocca a sinistra una mulattiera che si dirige in piano verso la testata del Vallone della Casa, lascia a destra un sentiero in discesa diretto al vicino Rifugio Regina Elena (visibile su un piccolo poggio al centro del vallone) e, giunto nei pressi dello sbocco del Vallone di Balma Ghiliè, inizia ad inerpicarsi sulla sinistra nel ripido Vallone Assedras. In alto, appare già la sagoma del Rifugio Remondino. Con numerosi ripidi tornanti si giunge ad uno scosceso ripiano pascolivo: superato il rio su un ponticello, si trascura poco oltre il bivio a destra per i colli Ghiliè e Mercantour ( 2050 m , h 0,35, vedi anche itinerari Cima Ghiliè e Gran traversata dei Lacs Besson) e, superato nuovamente il torrente, questa volta su pietre (bella cascata poco più a monte), si continua a salire tra cespugli e pietraie ai piedi dell’imponente Madre di Dio.

Quando il sentiero inizia a salire decisamente con una serie di ampie serpentine fra erba e pietraie, lo si abbandona in corrispondenza del tornante che più si avvicina allo sperone roccioso discendente dalla Madre di Dio (2125 m ca., h 0,20 dal bivio): proseguendo a traversare verso Nord, senza percorso obbligato, si raggiunge un accumulo di grossi massi, che si superano con qualche difficoltà, quindi si attraversa in leggera salita una pietraia, puntando alla base di un crestone secondario delimitato ai lati da due ripidi canalini erbosi.

Raggiunta la base del crestone secondario, si rimonta il ripido canalino di sinistra, caratterizzato in alto da uno sperone roccioso su cui vegetano alcuni isolati pini cembri: con salita facile ma faticosa, si rimonta interamente il ripido scivolo erboso fino all’ultimo breve canalino che, con qualche breve passo di arrampicata (I°+) consente di toccare il colletto al piede del Crestone Sud-Ovest della Madre di Dio (2290 m ca., h 0,35 da dove si abbandona il sentiero, h 1,30 dal Pian della Casa). Bel panorama sull’opposto versante del Vallone della Casa. Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dal colletto si sale in breve per erba alla base del primo risalto, superabile in tre modi con diversi gradi di difficoltà:

a - attaccare direttamente la paretina rocciosa, mantenendosi presso lo spigolo di destra e salire via via più ripidamente (III°+) fino alla base della placchetta sommitale: qui traversare molto espostamente verso sinistra e, con passo difficoltoso (IV°), superare uno speroncino che butta all’infuori, quindi in breve alla sommità del risalto;

b – a circa metà della paretina, prima di portarsi sullo spigolo di destra, raggiungere la base di un diedrino a sinistra e rimontarlo interamente (III° esposto) fino alla sommità del risalto;

c – giunti alla base delle rocce, si aggira a sinistra la paretina rocciosa per un largo canale erboso, quindi appena possibile si rimonta a destra una cengia-fessura erbosa (II°) che consente di raggiungere facilmente la sommità del risalto.

Si sale il crestone, alternando tratti erbosi ad altri rocciosi (passi di II°/II°+), comunque sempre facili e non obbligati, con bellissimo panorama, alle nostre spalle, sulla zona di Fremamorta e di Bresses. Una breve e facile crestina di erba e roccette consente di raggiungere un ampio e ripido pendio erboso: risalitolo (faticoso), si raggiunge una forcellina dove si incrocia il vecchio tracciato (ora dismesso) che collegava i rifugi Remondino e Bozano (2415 m, h 0,50 dall’attacco, ometto e vecchie tracce).

Proseguendo a salire, si punta ad un breve canalino con lama staccata al sommo del pendio erboso: raggiuntolo, si supera in spaccata il caminetto superiore (III°), proseguendo quindi per un tratto roccioso facile ma più continuo (II°). Si superano in successione due torrioni, il primo rossastro per un sistema di lame con bella ed elegante arrampicata (II°+/III°), il secondo di roccia scura per una bella placca sulla destra (III°). Proseguendo sempre con divertenti passaggi su roccia ottima, si raggiunge una forcella dove si incontrano i segni rossi del nuovo sentiero di collegamento Remondino – Bozano (2520 m, h 0,30 dal vecchio sentiero dismesso, vedi anche itinerario Traversata Argentera-Assedras).

Con un breve tratto per erba e roccette, tendendo un poco verso destra, si sale alla base delle rocce superiori.

N.B.: è questo il punto in cui l’orientamento è più complicato, non essendo a prima vista molto chiaro il punto dove riattaccare le rocce. L’importante è mantenersi nettamente sulla destra rispetto agli ometti della via normale, che si percorrerà poi in discesa.

Salendo sul filo del crestone (II°), in ambiente roccioso molto bello e spettacolare, si guadagna facilmente un primo spuntone. Con breve discesa per una crestina gradinata (II°) si giunge ad una rocciosa forcella, ai piedi di un bellissimo spigolo di roccia rossastra. Si risale interamente lo spigolo, di ottima roccia fessurata, con arrampicata esposta ed elegante (III°/III°+), uscendo su un’ampia sella erbosa in vista di un imponente torrione di roccia biancastra. Raggiunta la base del torrione, si scala la placca rocciosa subito a sinistra del filo di cresta (III°/III°+ esposto), raggiungendo la cuspide del torrione. Con una breve discesa dall’altra parte, si raggiunge l’ultima forcellina di cresta: un ultimo breve tratto facile (II°+), consente di guadagnare la cresta sommitale e, con breve ed esposto percorso, di raggiungere la madonnina sulla sommità della Madre di Dio (2800 m, h 1,30 dal sentiero Remondino-Bozano, h 2,50 dall’attacco). Bellissimo panorama sulle altre cime del contrafforte della Madre di Dio, sull’Argentera, sulla Cima di Nasta e su tutto l’arco di cime che cingono la comba terminale del Vallone della Casa (Mercantour – Pagarì – Bresses). Alla testata del Vallone dell’Argentera domina il Corno Stella, affiancato dalle guglie della Catena delle Guide. Allo sbocco del Vallone della Casa troneggia il Monte Matto.

 

Discesa: si scende lungo il facile versante Ovest, che consente di raggiungere piuttosto velocemente, anche se con fatica a causa dell’estrema ripidezza, il Piano della Casa. Dalla vetta si ritorna all’inizio della cresta sommitale, si scavalcano le roccette di destra e si inizia a scendere decisamente per ripide rocce miste ad erba (II°-, numerosi ometti). Più in basso si entra nell’evidente canale erboso che solca tutto il versante occidentale della montagna, e lo si discende con facilità (F+) scegliendo i passaggi più opportuni (anche qui parecchi ometti. Aggirati alcuni salti, si prosegue senza altre difficoltà fino ad incrociare la traccia Rifugio Remondino – Rifugio Bozano poco a sud della Bassa della Madre di Dio, grosso modo all’altezza della forcella già incontrata durante la risalita del crestone Sud-Ovest (h 1,00 dalla cima, vedi anche itinerario Traversata Argentera - Assedras).

Proseguendo la discesa direttamente, si imbocca l’uno o l’altro dei due ripidi canali inferiori (meglio quello di destra), uscendo sugli ampi prati sottostanti, che si discendono con fatica per la loro ripidezza e l’assenza di tracce. Seguendo grosso modo l’impluvia dell’ampio canalone, si prosegue a scendere fino al limitare del lariceto. Continuando fra radi alberi e cespugli di rododendri, si discende una ripida valletta con piccolo rio che sfocia in un ripiano con resti di gias, ormai a poca distanza dalla carrareccia presso il Piano della Casa (h 1,15 dalla traccia, h 2,15 dalla vetta).

 

TEMPO TOTALE

h 6,40 circa (h 2,50 circa di arrampicata)

DISLIVELLO

1000 m circa (500 m circa di arrampicata)

DIFFICOLTA’

PD+ (AD se si segue la variante “a” subito dopo l’attacco), II°/II°+ con passi esposti di III°/III°+, orientamento abbastanza semplice, roccia ottima

MATERIALE UTILE

casco, eventualmente una corda e qualche cordone e 3/4 rinvii

ULTIMO SOPRALLUOGO

2 luglio 2021

PERIODO CONSIGLIATO

metà giugno – fine settembre

COMMENTI

Salita molto panoramica, un po’ faticosa ma veramente meritevole! Roccia ottima, ambiente selvaggio, insomma una salita molto consigliabile. Pare strano che questo itinerario non risulti descritto in nessuna guida, compresa la GMI, vista la logicità e le difficoltà modeste ma omogenee.

Bellissimo l’ambiente di vetta, aereo ed esposto. Attenzione alla discesa, facile ma assai impegnativa fisicamente per via dell’estrema ripidezza dei pendii erbosi e per l’assenza di tracce.

Un plauso all’amico Giorgio Massone, per aver scoperto (e avermi fatto scoprire) questo itinerario così interessante!