Al termine del tronco stradale al Piano della Casa
(paline) si imbocca la sassosa mulattiera che si mantiene per un tratto
parallela al Rio Ghiliè, per poi prendere ad inerpicarsi con decisione
fra erba e radi alberi nel Vallone Assedras. Con una prima serie di
tornanti si guadagna un ripiano prativo e, superato il rio, si incontra
un bivio (2070 m, palina, h
0,35): trascurata la prosecuzione nel vallone, diretta al
visibile Rifugio
Remondino
(vedi anche itinerario Nel
Vallone Assedras), si segue a destra il sentiero che risale
un pendio caratterizzato da rododendri e radi larici, e che va ad
imboccare un erto canale erboso rinserrato fra verticali paretine.
Il
sentiero risale il solco con stretti tornanti, alcuni in frana, poi il
fondo del canale si fa detritico e, con un po’ più di fatica, si esce
sul panoramico ripiano erboso dove sorgono i pochi resti del Gias
Mercantour (2226 m). Il sentiero percorre ora lungamente i terrazzi erbosi sospesi sopra
l’orrido Vallone di Balma Ghiliè, risale poi ad un colletto e scende
per prati ricchi di acque sul fondo del vallone. Valicato il ruscello,
che precipita con una altissima cascata dalla soglia glaciale del
confluente Vallone di Nasta (in alto a sinistra), la mulattiera prende a
risalire con lunghi tornanti la cordonata morenica al centro del
vallone, fino ad affacciarsi ad una verde conca dove il rio scorre
pigramente. Si prosegue la salita, ora fra detriti e grandi massi e, per
una serie di conche successive (spesso neve residua), si giunge alla
comba terminale del vallone, da
dove appaiono vicinissimi i colli Ghiliè (a sinistra) e
Mercantour.
Trascurato il sentiero di destra, che sale al Colle del
Mercantour, si prosegue a sinistra, in direzione di un gigantesco masso
su cui spicca un evidente segno rosso. Si risale la valletta detritica
(segni, ometti, tracce) fino all’ampia insellatura del Colle Ghiliè
(2639 m, h 2,00 dal bivio). Bellissimo
panorama sulle testate delle valli Gesso e
Vésubie, e sulle cime che ne fanno corona.
Dal colle si trascura la
prosecuzione delle tracce che scendono sul versante francese, alla
testata del Vallon des Erps (vedi itinerario Gran
Traversata dei Lacs Bessòn), e si svolta verso sinistra per
risalire, seguendo i segni rossi e gli ometti, gli ondulati dossi di
erba e rocce montonate che costituiscono una specie di altipiano sulla
destra orografica del Vallone di Balma Ghiliè. Ci si sposta
gradatamente verso destra, dove i pendii scoscendono più decisamente alla
testata del Vallon des Erps. Si continua sullo spartiacque,
con divertente progressione fra erba e roccette, mantenendosi alti sulla
sponda destra di un evidente, ampio canale detritico. Sfruttando alcune
comode cengette, le tracce conducono più in alto all’interno del
canale: dopo un’ampia conca (possibili residui nevosi), si risale un
più ripido e stretto canalino detritico (pietre mobili) che
consente di raggiungere in breve una stretta breccia (confine di stato)
al piede della cresta Sud-Ovest della Cima Ghiliè, che immette
sull’ampio ripiano detritico chiamato Clot Aut. Questa
insellatura prende il nome di Colletto Ghiliè (2820 m, h 0,30
dal colle), e costituisce il “Colle Ghiliè” della vecchia
tradizione toponomastica italiana.
Svoltando ora a sinistra, si
raggiunge in breve il modesto Lac
Guiliè (2872 m, spesso gelato) dal quale, attraverso pendii
di sfasciumi e placconate, si raggiunge il piede del cono
detritico terminale, nell’ampia conca quasi pianeggiante che fa capo
all’evidente e molto ampia Bassa del Clot Aut, dominata dalla rocciosa
ed allungata cresta della Testa della Rovina. Una traccia ben marcata e
segnata in rosso risale con alcune strette svolte il breve pendio, fra
massi e detriti, fino alla bella vetta della Cima
Ghiliè (2998 m, h 0,15 dal Colletto Ghiliè),
sormontata da una croce di ferro. Panorama stupendo: oltre alla vicina Argentèra,
buone vedute di infilata su Nasta, Baus e Bròcan.
In
basso occhieggiano i
laghi del Bròcan e del Chiotàs con la sagoma del Rifugio
Genova, oltre la dorsale Fenestrelle-Ciamberline domina il Monte
Gelàs. In
basso, oltre il vasto
ripiano sassoso del Clot Aut, svetta la
pluriturrita cresta della Testa della Rovina. Ad Ovest la
lunga cresta che dalla Cima
di Mercantour segna lo spartiacque Italia-Francia, poi il
Monte Matto ed il Monviso sullo sfondo. A Sud, nelle giornate limpide,
appare il porto di Nizza.
Ritorno per la stessa via in
h
2,30.