Da
Le Boréon si imbocca a sinistra la rotabile asfaltata diretta al Col de
Salése ma, dopo pochi metri, la si abbandona per seguire una ripida
stradetta asfaltata a destra. Superato il Gite
d’Etape du Boréon, si imbocca una breve scorciatoia
nel bosco che riporta sulla stretta stradina più in alto: ora su fondo
in cemento, si sale nel bel bosco fra prati e villette fino ad
incontrare un bivio (paline). Trascurata a destra la mulattiera diretta
al Vallon des Erps, si continua per pochi metri lungo la stradina, che
quasi subito diventa larga mulattiera. Questa inizia a risalire il
ripido pendio, ricoperto da un lussureggiante bosco di conifere. Con
piacevole percorso, l’ombrosa mulattiera guadagna quota su un boscoso
costone, quindi traversa a sinistra inserendosi nel basso Vallon
du Cavalét.
Trascurato un sentiero a destra, diretto alla Vacherie des Erps, si
giunge in una ripida valletta erbosa, dove si trova un altro bivio
(paline): lasciando a sinistra un sentiero che scende nella valletta e
traversa poi alla vicina Vacherie du Cavalét (ancora attiva), si
prosegue lungo la mulattiera principale, che
continua a salire nel bosco. Superato il rio su un ponticello
sulla sinistra, si risale ancora un breve tratto alberato fino a
raggiungere la base di una ripida bastionata erbosa che sbarra il
vallone. Si supera la bastionata con
numerosi ripidi tornanti, uscendo su un ampio ripiano erboso
con grossi massi. Si prosegue tagliando un pendio detritico, alti sul
petroso fondovalle e, aggirato
un dosso morenico, si raggiungono le sponde del minuscolo Lac
de Cérise (2223 m, h 1,45
da Le Boréon), dominato dagli scuri appicchi rocciosi dei Cayres Négres
du Mercantour.
Attraversato
il successivo ripiano erboso, si giunge in una conca costituita da
immensi blocchi accatastati: la mulattiera risale quindi sulla destra
una ripida scarpata detritica con erte serpentine, giungendo nei pressi
del rio che scende dalla bastionata rocciosa che sostiene la conca dove
giace il sovrastante Lac du Mercantour. Traversando
a sinistra, sotto imponenti pareti rocciose, e proseguendo
poi con un tratto a mezzacosta, la mulattiera raggiunge quindi la
comba terminale del Vallon du Cavalét, alla base della rampa
finale. Attraversata
la comba verso sinistra, si risale il pendio detritico con numerosi
tornanti (possibili lingue di neve) e, per un ultimo stretto ma breve
canalino, si esce infine all’ampia insellatura detritica del Colle
di Ciriegia (
2543 m
, h 1,15 dal Lac de Cérise).
Bellissimo panorama, oltre che sul
Vallon du Cavalét appena risalito, anche sull’opposto
Vallone di Ciriegia, che scende al Piano della Casa, con il
Monte Matto sullo sfondo.
Dal
colle si prende una
evidente traccia che risale brevemente le roccette a destra
(est) del valico e, mantenendosi sul versante francese, taglia con ampio
semicerchio tutta la testata del Vallon du Cavalèt. Procedendo con
attenzione, a causa di alcuni
passi lievemente esposti, si superano alcuni canalini e si
rimonta poi in diagonale fino alla sommità del costone detritico che
racchiude l’alta conca dove giace il Lac
du Mercantour (visibile in basso, grosso ometto di
pietre).
Da
qui, volendo, risalendo il ripido pendio di sassi e magra erba sulla
sinistra, si può raggiungere in una decina di minuti
la
Cima Ovest
di
Ciriegia.
Proseguendo
per la labile traccia, invece, si taglia dall’alto la conca del Lac du
Mercantour, si passa alla base dei ripidi pendii erbosi della Cima
Centrale di Ciriegia (raggiungibile con facilità) e, giunti in
corrispondenza della Cima Est,
la più elevata e riconoscibile per le scure roccette sommitali, si
risalgono i prati per zolle erbose e scarse rocce fino all’ometto di
vetta, in cui è infisso un ramo di larice (2727 m, h 0,45
dal colle). Bellissimo panorama.
Si
scende ora per ripidi prati e tracce di camosci per poi traversare,
appena possibile, verso sinistra, in direzione della cresta occidentale
della già ben visibile Cima
di Mercantour. Evitando di perdere quota più del necessario, si
tagliano per cengette alcuni modesti costoncini rocciosi (attenzione),
per poi attraversare un più marcato canalino detritico: senza
discenderlo, si risale la sponda opposta per una cengia ascendente verso
destra che consente di raggiungere senza altre difficoltà l’inizio
della cresta. Qui si rinviene una traccia più marcata che risale a
tornanti per massi e magra erba fino alla parte
superiore della cresta, formata da immensi blocchi
accatastati: aggirati sulla sinistra alcuni roccioni, si riprende il
filo, ora facile e detritico, fino all’ometto della spaziosa vetta
della Cima di Mercantour (2775 m, h 1,00 dalla Cima Est di Ciriegia).
Panorama molto interessante su tutta la costiera che va dall’Argentera
al Bròcan-Ghiliè
e al
Mont Pelago e, sull’opposto versante, sulla testata del
Vallon di Cavalét fino alla zona di Bresses ed al Monte Matto.
Si
scende ora verso est per
un breve canalino detritico (ometti) quindi, obliquando a
destra per colletti, cenge erbose un poco esposte e rocce rotte (qualche
facile passo di I°
grado) la traccia giunge ai piedi della cresta est, dove questa diventa
larga e facile. Con qualche svolta si raggiunge la sottostante stretta
breccia del Colle del Mercantour
(2611 m, h 0,30 dalla cima).
Dal
colle si scende verso destra (sud) per una vaga traccia fra i detriti
(ometti). Ci si mantiene inizialmente a sinistra, per fastidiosi e
mobili detriti, poi
si scende fin sul fondo del vallonetto e lo si segue fino ad
uscire sull’ampio ripiano erboso alla testata del Vallon des Erps (Combe Guiliè). Si taglia il ripiano verso
sinistra, si supera il rio (qualche difficoltà in caso di acqua
abbondante) e si va ad intercettare la più marcata traccia proveniente
dal Colle Ghiliè.
Si segue la traccia (ometti), che divalla da una
prima bastionata mantenendosi sulla sinistra idrografica, e che
raggiunge le sponde di un piccolo laghetto (2400 m
circa). Si discende un altro breve pendio e, superata una conca di
massi, un’altra bastionata, ai piedi delle ardite
strutture rocciose del Cayre des Erps. Si attraversa quindi,
con percorso pianeggiante, una
splendida conca erbosa con laghetto e magnifica fioritura di
rododendri, quindi si scende con decisione una ripida scarpata erbosa
dove vegetano i primi larici.
Con
numerosi ripidi tornanti si scende di fianco al rio, che qui forma una
bella cascata, quindi ci si porta verso
il centro del vallone, fra splendidi
boschi e suggestive radure acquitrinose (Sagnes
des Erps,
2060 m). Si traversa per un tratto in falsopiano verso destra, quindi si
scende ancora ripidamente alla bellissima radura erbosa dove sorgono i
resti della Vacherie
des Erps (1749 m, h 1,45 dal colle).
Qui si incrocia il sentiero di collegamento fra
la Vacherie
du Cavalét (a destra) ed il Refuge
de Cougourde (a sinistra): trascurato questo sentiero, si prosegue
dritti di fianco ai ruderi della vacherie e si scende poi nuovamente
ripidamente nella fitta abetaia fino ad incontrare la stradetta a fondo
cementato seguita in salita (paline). Trascurando a destra il sentiero
diretto al Colle di Ciriegia, si segue in discesa la strada fino a Le
Boréon (h
1,00 dalla Vacherie des Erps).