Traversata Ciriegia - Mercantour

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 60

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL COLLE DI CIRIEGIA E LA CIMA DELLA LECCIA SALENDO VERSO LA CIMA DI CIRIEGIA 

LA CIMA DI MERCANTOUR DAL GROSSO OMETTO SUL COSTONE DELLA CIMA OVEST DI CIRIEGIA

LA CONCA DEL LAC DU MERCANTOUR

LA CRESTA CON LE CIME CENTRALE ED EST DI CIRIEGIA DAL GROSSO OMETTO SUL COSTONE DELLA CIMA OVEST 

PANORAMA DALLA CIMA OVEST DI CIRIEGIA

ANTICA IMPOSTA DI CACCIA SULLA CRESTA EST DELLA CIMA DI MERCANTOUR

LA CRESTA EST DELLA CIMA DI MERCANTOUR DALLA SOMMITÀ DEL ROCCIONE GHILIÈ

LA TESTATA DEL VALLON DES ERPS CON I COLLI DI MERCANTOUR E GHILIÈ

CAMOSCI NEL VALLON DES ERPS

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ventimiglia (uscita della A10 Genova-Ventimiglia – confine di stato) si prosegue in autostrada per Mentòn e Nice (39 km da Ventimiglia). 

Da qui si risale l’ampia Val du Var fino a Plan du Var, svoltando poi a destra e risalendo la Vallèe de la Vésubie. Oltre le pittoresche gorges, si superano Roquebillére e Saint Martin Vesubie (964 m, capoluogo della valle) e, con numerosi tornanti, si sale fin sulle rive del piccolo bacino artificiale dove hanno sede gli alberghetti di Le Boréon (1473 m, ampi parcheggi, 66 km da Nice, 103 km da Ventimiglia).

 

ITINERARIO

Da Le Boréon si imbocca a sinistra la rotabile asfaltata diretta al Col de Salése ma, dopo pochi metri, la si abbandona per seguire una ripida stradetta asfaltata a destra. Superato il Gite d’Etape du Boréon, si imbocca una breve scorciatoia nel bosco che riporta sulla stretta stradina più in alto: ora su fondo in cemento, si sale nel bel bosco fra prati e villette fino ad incontrare un bivio (paline). Trascurata a destra la mulattiera diretta al Vallon des Erps, si continua per pochi metri lungo la stradina, che quasi subito diventa larga mulattiera. Questa inizia a risalire il ripido pendio, ricoperto da un lussureggiante bosco di conifere. Con piacevole percorso, l’ombrosa mulattiera guadagna quota su un boscoso costone, quindi traversa a sinistra inserendosi nel basso Vallon du Cavalét

Trascurato un sentiero a destra, diretto alla Vacherie des Erps, si giunge in una ripida valletta erbosa, dove si trova un altro bivio (paline): lasciando a sinistra un sentiero che scende nella valletta e traversa poi alla vicina Vacherie du Cavalét (ancora attiva), si prosegue lungo la mulattiera principale, che continua a salire nel bosco. Superato il rio su un ponticello sulla sinistra, si risale ancora un breve tratto alberato fino a raggiungere la base di una ripida bastionata erbosa che sbarra il vallone. Si supera la bastionata con numerosi ripidi tornanti, uscendo su un ampio ripiano erboso con grossi massi. Si prosegue tagliando un pendio detritico, alti sul petroso fondovalle e, aggirato un dosso morenico, si raggiungono le sponde del minuscolo Lac de Cérise (2223 m, h 1,45 da Le Boréon), dominato dagli scuri appicchi rocciosi dei Cayres Négres du Mercantour. 

Attraversato il successivo ripiano erboso, si giunge in una conca costituita da immensi blocchi accatastati: la mulattiera risale quindi sulla destra una ripida scarpata detritica con erte serpentine, giungendo nei pressi del rio che scende dalla bastionata rocciosa che sostiene la conca dove giace il sovrastante Lac du Mercantour. Traversando a sinistra, sotto imponenti pareti rocciose, e proseguendo poi con un tratto a mezzacosta, la mulattiera raggiunge quindi la comba terminale del Vallon du Cavalét, alla base della rampa finale. Attraversata la comba verso sinistra, si risale il pendio detritico con numerosi tornanti (possibili lingue di neve) e, per un ultimo stretto ma breve canalino, si esce infine all’ampia insellatura detritica del Colle di Ciriegia ( 2543 m , h 1,15 dal Lac de Cérise). Bellissimo panorama, oltre che sul Vallon du Cavalét appena risalito, anche sull’opposto Vallone di Ciriegia, che scende al Piano della Casa, con il Monte Matto sullo sfondo

Dal colle si prende una evidente traccia che risale brevemente le roccette a destra (est) del valico e, mantenendosi sul versante francese, taglia con ampio semicerchio tutta la testata del Vallon du Cavalèt. Procedendo con attenzione, a causa di alcuni passi lievemente esposti, si superano alcuni canalini e si rimonta poi in diagonale fino alla sommità del costone detritico che racchiude l’alta conca dove giace il Lac du Mercantour (visibile in basso, grosso ometto di pietre). 

Da qui, volendo, risalendo il ripido pendio di sassi e magra erba sulla sinistra, si può raggiungere in una decina di minuti la Cima Ovest di Ciriegia

Proseguendo per la labile traccia, invece, si taglia dall’alto la conca del Lac du Mercantour, si passa alla base dei ripidi pendii erbosi della Cima Centrale di Ciriegia (raggiungibile con facilità) e, giunti in corrispondenza della Cima Est, la più elevata e riconoscibile per le scure roccette sommitali, si risalgono i prati per zolle erbose e scarse rocce fino all’ometto di vetta, in cui è infisso un ramo di larice (2727 m, h 0,45 dal colle). Bellissimo panorama. 

Si scende ora per ripidi prati e tracce di camosci per poi traversare, appena possibile, verso sinistra, in direzione della cresta occidentale della già ben visibile Cima di Mercantour. Evitando di perdere quota più del necessario, si tagliano per cengette alcuni modesti costoncini rocciosi (attenzione), per poi attraversare un più marcato canalino detritico: senza discenderlo, si risale la sponda opposta per una cengia ascendente verso destra che consente di raggiungere senza altre difficoltà l’inizio della cresta. Qui si rinviene una traccia più marcata che risale a tornanti per massi e magra erba fino alla parte superiore della cresta, formata da immensi blocchi accatastati: aggirati sulla sinistra alcuni roccioni, si riprende il filo, ora facile e detritico, fino all’ometto della spaziosa vetta della Cima di Mercantour (2775 m, h 1,00 dalla Cima Est di Ciriegia). Panorama molto interessante su tutta la costiera che va dall’Argentera al Bròcan-Ghiliè e al Mont Pelago e, sull’opposto versante, sulla testata del Vallon di Cavalét fino alla zona di Bresses ed al Monte Matto. 

Si scende ora verso est per un breve canalino detritico (ometti) quindi, obliquando a destra per colletti, cenge erbose un poco esposte e rocce rotte (qualche facile passo di grado) la traccia giunge ai piedi della cresta est, dove questa diventa larga e facile. Con qualche svolta si raggiunge la sottostante stretta breccia del Colle del Mercantour (2611 m, h 0,30 dalla cima). 

Dal colle si scende verso destra (sud) per una vaga traccia fra i detriti (ometti). Ci si mantiene inizialmente a sinistra, per fastidiosi e mobili detriti, poi si scende fin sul fondo del vallonetto e lo si segue fino ad uscire sull’ampio ripiano erboso alla testata del Vallon des Erps (Combe Guiliè). Si taglia il ripiano verso sinistra, si supera il rio (qualche difficoltà in caso di acqua abbondante) e si va ad intercettare la più marcata traccia proveniente dal Colle Ghiliè

Si segue la traccia (ometti), che divalla da una prima bastionata mantenendosi sulla sinistra idrografica, e che raggiunge le sponde di un piccolo laghetto (2400 m circa). Si discende un altro breve pendio e, superata una conca di massi, un’altra bastionata, ai piedi delle ardite strutture rocciose del Cayre des Erps. Si attraversa quindi, con percorso pianeggiante, una splendida conca erbosa con laghetto e magnifica fioritura di rododendri, quindi si scende con decisione una ripida scarpata erbosa dove vegetano i primi larici. 

Con numerosi ripidi tornanti si scende di fianco al rio, che qui forma una bella cascata, quindi ci si porta verso il centro del vallone, fra splendidi boschi e suggestive radure acquitrinose (Sagnes des Erps, 2060 m). Si traversa per un tratto in falsopiano verso destra, quindi si scende ancora ripidamente alla bellissima radura erbosa dove sorgono i resti della Vacherie des Erps (1749 m, h 1,45 dal colle).

Qui si incrocia il sentiero di collegamento fra la Vacherie du Cavalét (a destra) ed il Refuge de Cougourde (a sinistra): trascurato questo sentiero, si prosegue dritti di fianco ai ruderi della vacherie e si scende poi nuovamente ripidamente nella fitta abetaia fino ad incontrare la stradetta a fondo cementato seguita in salita (paline). Trascurando a destra il sentiero diretto al Colle di Ciriegia, si segue in discesa la strada fino a Le Boréon (h 1,00 dalla Vacherie des Erps).

 

TEMPO TOTALE

h 8,00 circa

DISLIVELLO

1500 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati (F la discesa dalla Cima di Mercantour)

ULTIMO SOPRALLUOGO

16 luglio 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - ottobre

COMMENTI

Bellissima traversata, fra le più raccomandabili delle Alpi Marittime per i vasti panorami e l’elevata valenza ambientale dei valloni attraversati. Un po’ faticosa, la traversata è possibile anche con partenza dal Piano della Casa: in questo caso è un po’ meno impegnativa fisicamente, ma lo splendido ambiente naturale del Vallon du Cavalèt e, in special modo, del Vallon des Erps mi fanno consigliare di effettuarla con partenza da Le Boréon. Stra-raccomandata!