Gran traversata dei Lacs Besson

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 39

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

LA BAISSE DE BAISSETTE DAL COLLE GHILIÈ

DALLA BAISSE DE BAISSETTE VERSO I COLLI GHILIÈ E MERCANTOUR

BRANCO DI CAMOSCI POCO SOPRA I LACS BESSON

LA TESTATA DEL SELVAGGIO VALLON SANGUÈ, SCENDENDO VERSO PEYRESTRÉCHE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Mondovì (uscita della A6 Torino-Savona) si raggiungono Cuneo e Borgo San Dalmazzo, e si risale la Valle Gesso. Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si continua dritti, raggiungendo la piccola borgata di Sant’anna di Valdieri. Proseguendo lungo il fondovalle, si superano ancora i Tetti Gàina ed i Tetti Niòt, e si raggiungono le Terme di Valdieri (1368 m, 62 km da Mondovì). 

Superato il ponte sul Gesso, si trascura il grande parcheggio sulla sinistra e si prosegue per la stradina asfaltata che contorna a sinistra lo stabilimento termale: ad un bivio si va a sinistra, in salita (indicazioni), risalendo con alcuni tornanti nel bosco la parte bassa del Vallone della Casa. Si prosegue poi lungamente sulla destra idrografica del vallone per la stretta stradina, che taglia alcuni impressionanti canaloni e si porta alla radura dove sorge il Gias delle Mosche (1591 m). Da questo punto inizia un tratto sterrato con fondo stradale piuttosto malagevole (ma molto migliorato negli ultimi anni!) che consente di raggiungere lo splendido ampio ripiano erboso del Piano della Casa (o Piano della Casa del Re, 1743 m, circa 6 km dalle Terme di Valdieri, varie possibilità di parcheggio). 

 

ITINERARIO

Al termine del tronco stradale al Pian della Casa (paline) si imbocca la sassosa mulattiera che si mantiene per un tratto parallela al Rio Ghiliè, per poi prendere ad inerpicarsi con decisione fra erba e radi alberi nel Vallone Assedràs. Con una prima serie di tornanti si guadagna un ripiano prativo e, superato il rio, si incontra un bivio (2070 m, palina, h 0,35): trascurata la prosecuzione nel vallone, diretta al visibile Rifugio Remondìno (vedi anche itinerario Nel Vallone Assedràs), si segue a destra il sentiero che risale un pendio caratterizzato da rododendri e radi larici, e che va ad imboccare un erto canale erboso rinserrato fra verticali paretine. Il sentiero risale il solco con stretti tornanti, alcuni in frana, poi il fondo del canale si fa detritico e, con un po’ più di fatica, si esce sul panoramico ripiano erboso dove sorgono i pochi resti del Gias Mercantour (2226 m). Il sentiero percorre ora lungamente i terrazzi erbosi sospesi sopra l’orrido Vallone di Balma Ghiliè, risale poi ad un colletto e scende per prati ricchi di acque sul fondo del vallone. Valicato il ruscello, che precipita con una altissima cascata dalla soglia glaciale del confluente Vallone di Nasta (in alto a sinistra), la mulattiera prende a risalire con lunghi tornanti la cordonata morenica al centro del vallone, fino ad affacciarsi ad una verde conca dove il rio scorre pigramente. Si prosegue la salita, ora fra detriti e grandi massi e, per una serie di conche successive (spesso neve residua), si giunge alla comba terminale del vallone, da dove appaiono vicinissimi i colli Ghiliè (a sinistra) e Mercantour. Trascurato il sentiero di destra, che sale al Colle del Mercantour, si prosegue a sinistra, in direzione di un gigantesco masso su cui spicca un evidente segno rosso. Si risale la valletta detritica (segni, ometti, tracce) fino all’ampia insellatura del Colle Ghiliè (2639 m, h 2,00 dal bivio). Bellissimo panorama sulle testate delle valli Gesso e Vésubie, e sulle cime che ne fanno corona. 

Dal colle si scende nel Vallon des Erps lungo una traccia segnata con ometti: dopo circa 15 minuti, quando il pendio da detritico diventa prevalentemente erboso, si abbandona la traccia, che continua a scendere diretta a le Boréon, per seguire alcuni ometti che guidano in traverso a sinistra (un ometto, molto evidente, su un grosso masso). Tagliata in piano una pietraia, le tracce risalgono il pendio per erba e lingue di pietrame, poi aggirano una balza detritica sulla destra e risalgono fino ad una terrazza erbosa. Per grandi massi si rimonta un pendio, poi per un solco detritico si raggiunge la conca rocciosa alla base della Baisse de Baissette, che si raggiunge rimontando un breve canalino di sfasciumi (2650 m circa, h 1,00 dal Colle Ghiliè). Questa è un’ampia depressione detritica al piede della cresta meridionale della Cima Ghiliè. È dominata a sud dal severo castello roccioso della Cime de Baissette (2822 m), prima elevazione della lunga costiera del Mont Pélago. Mette in comunicazione la Combe Guilié (Vallon des Erps) con il Vallon de Baissette, confluente più a valle col Vallon Sangué, tributario dell’Haut Boréon. È un valico un po’ particolare, in quanto non si trova su un vero e proprio filo di cresta, ma costituisce una sorta di piccolo altipiano detritico pianeggiante, che ospita anche due piccoli bacini lacustri. 

Dalla Baisse de Baissette si prosegue in piano per sfasciumi, incontrando i due Lacs de Baissette (Est e Ouest): curiosamente, gli emissari dei due laghetti, seppur vicinissimi, sono tributari l’uno del Vallon des Erps, l’altro del Vallon de Baissette: un’altra caratteristica insolita per questo già insolito valico. Gli ometti guidano poi in direzione del Vallon de Baissette, nei pressi dell’emissario del Lac Est. Superato un modesto gradino detritico, si incontra un vasto ripiano roccioso, dove le pietre risultano "schiacciate" dall’azione della neve a formare una sorta di "pavimentazione ad incastro": qui si abbandonano gli ometti (che scendono lungo il vallone fin dove questo confluisce nel Vallon Sangué), si supera a sinistra il piccolo rio e si imbocca un evidente canalino di sfasciumi che risale il versante opposto della comba (piccolo ometto all’inizio del canalino). Si risale interamente il canalino, che in alto si allarga a pendio detritico, sempre seguendo i numerosi ometti. Raggiunta la sommità di un dosso roccioso, si scende dall’altra parte per un sistema di caratteristici corti canali erbosi fra rocce montonate. Raggiunto un piccolo ripiano erboso con grosso ometto, si sale a sinistra ad un vicino evidente colletto, da dove appare la selvaggia conca dei Lacs Besson. Si scende dall’altra parte per un breve canalino, poi per ripidi pendii erbosi (attenzione in caso di bagnato) si traversa al di sopra di alcune ripide placche rocciose per imboccare un erto canale erboso che, velocemente, consente di perdere quota fin sulle sponde dell’inferiore dei Lacs Besson (2541 m, h 0,40 dalla Baisse de Baissette). 

I Lacs Besson sono due laghi gemelli di notevoli dimensioni, adagiati in una remota conca glaciale, ai piedi del versante meridionale della Testa della Rovina. Sono di forma pressochè circolare, e sono separati da una barra rocciosa dalla quale una bella cascata precipita dal lago superiore in quello inferiore, con un dislivello che non supera i 10 metri. Ingombri di neve fino a luglio inoltrato, sono raramente frequentati, essendo posti al di fuori dei normali circuiti escursionistici. 

Presso l’emissario del lago inferiore si segue una traccia (ometti) che divalla nel petroso Vallon des Lacs Besson. Raggiunto un primo ripiano, ci si cala più decisamente sul fondo del vallone con una serie di secche serpentine, poi si segue grosso modo il piccolo rio transitando ai piedi di grandi lisce placconate. Si giunge così al punto in cui il Vallon des Lacs Besson si immette nel Vallon Sangué (h 0,45 dai laghi). Superato il rio, si scende dolcemente lungo lo splendido vallone, fra dossi erbosi e cespugli di rododendri, sovrastati dagli scuri castelli rocciosi dei Cayres Négres du Pélago. Guadato nuovamente il rio (con qualche difficoltà in caso di acqua abbondante) si prosegue pressochè in piano sul fondo del vallone poi, quando questo si impenna decisamente all’altezza del suo sbocco inferiore, la traccia ne esce a sinistra e si immette nel fitto bosco. Con numerose serie di erte serpentine il sentiero perde velocemente quota, fino ad incrociare il sentiero di fondovalle diretto al Refuge de Cougourde, a poca distanza dalla Vacherie de Peirestréche (1946 m, h 0,45 dal bivio nel Vallon Sanguè). 

Di qui, per comoda mulattiera a tornanti in salita verso sinistra, si raggiunge il nuovo e confortevole Refuge de Cougourde (2110 m, h 0,30 dalla Vacherie de Peirestréche, h 6,15 dal Piano della Casa). Dal rifugio, adagiato in una splendida conca di prati e radi larici alla testata della Vallée de Haut Boréon, si gode di spettacolare veduta dell’ardita struttura rocciosa del Cayre de Cougourde, una delle cime alpinisticamente più notevoli del settore. 

Dal rifugio si taglia ora verso sinistra, per prati, in direzione di una comoda ed evidente cengia erbosa che taglia alla base, pressoché pianeggiante, una bastionata rocciosa (ometti). Ad un certo punto (ometti) si abbandona la cengia per risalire un canale di erba e detriti che, più in alto, diventa stretto valloncello: badando a non perdere di vista per troppo tempo gli ometti di pietre, si prosegue la risalita dello stretto solco, mantenendosi nei pressi del piccolo rio che lo incide. Più in alto si sale per grossi massi accatastati, fino a doppiare un primo costone sulla sinistra che immette in una piccola conca dove giace un modesto laghetto. Si risale la testata della conca, ancora verso sinistra, fino a portarsi sul filo di un nuovo costone erboso e detritico, che si segue brevemente (evidenti ometti) fino all’ampio mammellone di erba e rocce che sovrasta, da Est, i Lacs Besson (h 1,30 dal rifugio). 

Contornando a valle il lago inferiore si giunge presso il rio emissario, dove si rintracciano gli ometti seguiti all’andata: seguendo a ritroso il percorso già effettuato all’andata, si ritorna al Piano della Casa in h 3,00.

 

TEMPO TOTALE

h 11,00 circa

DISLIVELLO

1800 m circa

DIFFICOLTA’

EE 

ULTIMO SOPRALLUOGO

17 luglio e 11 settembre 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Itinerario molto lungo ma non così faticoso, comunque caldamente raccomandato per gli ambienti veramente selvaggi, pittoreschi e caratteristici. Molto belli gli ampi Lacs Besson, ma tutto il giro merita ampiamente! Una delle "chicche" delle Alpi Marittime! Consigliabile, vista la lunghezza, pernottare al Refuge de Cougourde.