Dal rifugio si
segue la traccia, segnalata con abbondanti ometti di pietre e tacche
gialle e rosse, che si dirige verso l'imponente versante Ovest
dell'incombente Cima di Nasta (3108 m). Oltre
una pietraia, si risale con una serie di ripidi tornantini un
primo zoccolo detritico e si raggiunge un piccolo ripiano posto alla
base della bastionata rocciosa che unisce la già citata Cima
di Nasta alla breve, ardita Catena del C.A.I., che separa il Vallone
Assedras, in cui ci troviamo, dal più solitario e selvaggio Vallone
di Nasta.
La traccia, sempre ben segnalata, risale quindi la
bastionata da sinistra a destra, per roccette, canalini, tratti detritici
e, più in alto, lungo
una serie di facili placconate con vista sempre più ampia
sulla zona
di Fremamorta e sull'opposto versante del Vallone Assedràs, con l'imponente
catena della Madre di Dio che lo separa dall'attiguo Vallone
dell'Argentèra.
Raggiunto un
ulteriore ripiano detritico, si tralascia la traccia verso
destra, diretta al Colle di Bròcan (indicazioni su un masso, vedi
itinerario Cima di Bròcan) per proseguire a sinistra, ora quasi addossati
allo sperone sud-ovest della Cima di Nasta: superato un ultimo
tratto roccioso attraverso una cengia ed una serie di canalini rocciosi
(attenzione in caso di neve o bagnato), si raggiunge il
poco inclinato pendio detritico che conduce in breve sulle rive
del pittoresco e cristallino Lago di Nasta (2800 m, h
0,50 dal rifugio), adagiato a ridosso del versante Sud
dell'omonima cima.
Bella veduta sull'arco di cime del circo terminale del Vallone
di Nasta, con Cima di Nasta (3108 m), Cima
della Forchetta (3016 m), Bàus (3067 m), Cima
del Lago di Nasta
(2974 m) e Bastione (3047 m). Da qui partono le vie
normali per la Nasta,
il Bàus e la
Cima
del Lago di Nasta.
Ritorno per la stessa via in h
0,40.