CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 05
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI
MARITTIME
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SCHEDA
N. 24 |
STORIA
ALPINISTICA
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La
Cima di Nasta (3108 m) è una ciclopica massa
rocciosa emergente fra il Colletto della Forchetta ed il più ampio Colle di Nasta e che domina, con vertiginosi appicchi, il poggio su
cui sorge il Rifugio Remondino.
È
costituita da una cresta
pressochè rettilinea, orientata da Est ad Ovest, lunga un centinaio di
metri, su cui si possono individuare tre cime distinte: la Cima Est, proprio
sullo spartiacque Rovina – Valletta, la Cima Centrale (la più
elevata) e, oltre un tratto alquanto esposto ed affilato, la Cima Ovest. Queste
ultime due sono rilevate lungo la cresta protesa fra i valloni Assedras
e di Nasta. A Nord e ad Ovest presenta alte e compatte placconate,
dove sono tracciate numerose vie classiche ed estreme. Il versante
Sud, dominante la pittoresca conca del Lago di Nasta, è un po’
meno imponente, e lungo l’evidente canalone al centro della bastionata
sale una delle due frequentate vie normali; l’itinerario di salita più
semplice in assoluto, invece, risale le poco ripide roccette del versante
orientale, il meno severo della montagna.
Proprio la vicinanza del
rifugio, insieme alle non comuni attrattive di questa cima, hanno fatto si
che la Nasta sia una cima molto frequentata, sia dagli alpinisti
che dagli escursionisti, attirati dalla facilità dell’accesso e dal
fantastico panorama che si può ammirare nelle giornate limpide: in
condizioni favorevoli, lo sguardo abbraccia tutto l’arco alpino
occidentale e giunge fino al mare della costa nizzarda!
Curioso l’aneddoto
della prima conquista: Douglas William Freshfield con la guida François Devouassoud di
Chamonix, il 27/09/1878 partono dalle Terme di Valdieri con l’intenzione
di conquistare la vetta più elevata delle Marittime, all’epoca
ancora avvolta in un alone di mistero (solo nel 1864 si era stabilito con
certezza che non era il Monte Gelàs!). Con un lungo e contorto
itinerario, i due risalgono il Vallone dell’Argentèra, intuendo
che quello è il settore con le cime più elevate, poi deviano a destra,
scavalcano la cresta della Madre di Dio in corrispondenza del Colletto
Freshfield ma, giunti nel Vallone Assedras, invece di risalire
il canalone del Passo dei Detriti, risalgono quello che sale al Colle
di Nasta, giungendo quindi in vetta a quest’ultima. L’Argentèra
doveva aspettare ancora un anno prima di essere finalmente conquistata dall'americano Coolidge! |
AVVICINAMENTO
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Dal rifugio si
raggiunge il bel Lago
di Nasta (2800 m, h 0,50,
vedi itinerario Al
Lago di Nasta): belle vedute su Cima
di Nasta, Cima della Forchetta (3046 m), Bàus (3067 m) e Bastione
(3047 m), oltre che sulla zona di Fremamorta e di Brèsses.
Aggirato il lago verso sinistra (ometti), si
prosegue per evidenti tracce ai piedi del versante meridionale
della Cima di Nasta. Dopo circa 10 minuti, su un masso è indicato
un bivio: trascurata a sinistra la traccia per il "canale" (via
leggermente più impegnativa, passi di II°), si prosegue dritti,
verso il "colle" (Colletto della Forchetta, ben evidente
già dal lago). Raggiunta la
base del corto canalino che fa capo al colletto,
lo si rimonta per tracce (ghiaie, massi, qualche roccetta) fino alla
stretta insellatura del Colletto della Forchetta (2950 m, h
0,30 dal lago). Appare, sull'altro versante, il selvaggio Altipiano
del Bàus, con il grande
bacino artificiale del Chiotàs alla testata del Vallone
della Rovina. Oltre la piramide di sfasciumi della vicina Cima
Paganini (3051 m), emerge imponente la Serra
dell'Argentèra. Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Dal colletto si taglia a sinistra, traversando prima in
piano lungo le rocce della Nasta, poi risalendo lungo
un sistema di cenge e canalini (qualche
passaggio esposto di I°, ometti e segni rossi) fino ad
un'esile colletto erboso, dal quale le ultime rocce rotte conducono,
salendo a sinistra, alla sella
fra le cime Est e Centrale della Nasta (a questo colle
giunge, dall'altro versante, il canale percorso dall'altra via normale,
notata in precedenza). In pochi passi verso sinistra si tocca la Cima
Est di Nasta (3106 m c., piccola croce), seguendo
l'esile cresta verso destra si raggiunge invece la Cima
Centrale (3108 m, h 0,30
dal Colletto della Forchetta, croce e libro di vetta). Fantastica
veduta a giro d'orizzonte su Argentèra,
Gelàs, Bàus,
Fremamorta, Prefouns, Malinvern, Matto fino al Monviso e, dalla parte opposta, alla
Costa Azzurra. In basso
occhieggia l’azzurro Lago
di Nasta.
Discesa: tornati al
Colletto della Forchetta, si può
tornare al Rifugio Remondino per l'itinerario di salita (h
1,15 dalla cima), oppure prendere una traccia che percorre
l'evidente e larga cengia ("Cengione Est di Nasta") che, verso sinistra, taglia pianeggiante tutto
il versante Est della Cima di Nasta per poi scendere brevemente una
pietraia fino alla larga depressione del Colle di Nasta (2939 m, h
0,30 dalla cima, vedi anche itinerario Cima
Paganini dal Vallone Assedras).
La discesa del canale che
scende verso Ovest è sì facile, ma molto fastidiosa per via del terreno
eccezionalmente friabile e per la mancanza di una sicura traccia. Con
attenzione, si raggiunge comunque l'ampia conca detritica alla testata del
Vallone Assedras (neve ad inizio stagione), incrociando la
traccia ben marcata proveniente da Rifugio Remondino e diretta al Passo
dei Detriti (vedi itinerario Cima
Sud dell'Argentèra). Seguendo la traccia in discesa verso
sinistra, tra detriti e grandi massi, si raggiunge il poggio erboso su cui
sorge il Rifugio Remondìno (h 1,00
dal Colle di Nasta). |
TEMPO
TOTALE
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h
3,30 - 4,00 (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)
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DISLIVELLO
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700
m circa (escluso l' avvicinamento al rifugio)
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DIFFICOLTA’
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EE (F dal colletto della Forchetta, passi di I° grado)
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MATERIALE
UTILE
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casco
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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22
luglio
2007
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PERIODO
CONSIGLIATO
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luglio - metà
settembre
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COMMENTI
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Salita facile ma di grande soddisfazione ad
una delle cime più importanti delle Marittime. Panorami meravigliosi su
tutte le vallate limitrofe, nonchè la possibilità concreta di
avvistamenti di ungulati (anche molto vicini) ne fanno un itinerario da
consigliare vivamente. Frequentato, ma non troppo! Attenzione alla discesa
dal Colle di Nasta: forse risulta più sicuro e conveniente il rientro per
la stessa via di salita.
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