"Direttissima" al Monte Rama 1149 m

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CARTINA CONSIGLIATA

F.I.E. scala 1:25.000 – Foglio SV-1

CATEGORIA/ZONA:

ESCURSIONISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 4

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

FOTOPERCORSO (DAL PASSO DEL CAMULĄ ALLA VETTA)

LA NEBBIA AVVOLGE LA CIMA DEL BRIC CAMULĄ

LA CARATTERISTICA SPACCATURA DA CUI FUORIESCE L'ACQUA DI UNA SORGENTE, NELLA PARTE INIZIALE DEL "CANALE DEL RAMA"

DALLA CRESTA OVEST DEL MONTE RAMA VERSO IL MAR LIGURE

SCENDENDO LUNGO I TAVOLATI ERBOSI NELLA PARTE ALTA DEL VALLONE DEL RIO ACQUABONA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Arenzano (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si prende verso destra l'Aurelia, si supera il valico della Colletta e si raggiunge il paese di Cogoleto. Qui si gira a destra, verso l'interno, seguendo le indicazioni per Sciarborasca: si supera la frazione Prato Zanino e si scende brevemente all'inizio del paese (9 km da Arenzano). 

Lasciando a sinistra le indicazioni per il centro, si prosegue a destra: si supera Localitą Schivą e si svolta a sinistra lungo Via Ceola. Dopo un ultimo tratto alquanto stretto, si esce sulla strada che collega Sciarborasca a Lerca. Si prosegue a destra per poche decine di metri, poi si prende a sinistra una stradetta asfaltata lungo un poco accentuato crinale, fra ville e case. Ad un bivio si va a sinistra, per ripida stradetta sempre pił stretta (segnavia ), fino ad un serbatoio dell'acquedotto (300 m circa, piccolo parcheggio).

 

ITINERARIO

Dal serbatoio dell'acquedotto si segue la larga carrareccia sterrata che si inoltra nel selvaggio vallone del Rio Scorza. Dopo un centinaio di metri la carrareccia compie una decisa svolta a destra, iniziando a salire: qui la si abbandona per proseguire dritti, lungo una mulattiera parzialmente lastricata quasi pianeggiante (segnavia , indicazioni per "Palestra di Roccia"). Con un tratto praticamente in piano, ci si inoltra sempre pił nel selvaggio vallone, dominato dal severo versante meridionale del Monte Rama: nel lontano fondovalle rumoreggia il rio, con numerose cascate, mentre sull'altro versante appaiono alcune piccole ma ardite strutture rocciose sfruttate per l'arrampicata sportiva. La pił nota di queste strutture č lo Scaggiłn de Lčlloa, ben visibile con il suo affilato spigolo. Lasciata una diramazione a sinistra per le "Palestre di Roccia", la mulattiera inizia a salire gradualmente, mantenendosi sempre sulla sinistra idrografica, alta rispetto al fondovalle. Tagliate le pendici del Bric Camulą, si incontra un bivio: si trascura la prosecuzione del segnavia e si svolta a destra, lungo una vecchia mulattiera segnata (palina). La mulattiera, a tratti rozzamente lastricata, si inerpica molto ripida lungo il pendio cespuglioso, seguendo grosso modo il tracciato del vecchio acquedotto del Monte Rama. Attraverso macchie di bassa vegetazione, piccole pietraie e pendii erbosi il sentiero giunge ai piedi dei contrafforti rocciosi del Bric Camulą, presso l'attacco della via "FLI" (scritta bianca sulla roccia). Attraversato un ombroso boschetto, continua poi in traverso verso sinistra, fino a raggiungere il Rio Scorza nei pressi di una bella cascata. A questo punto il tracciato compie una serie di brevi, erte serpentine fino ad uscire sul frequentato sentiero della "Via Diretta al Monte Rama" (segnavia e A), proveniente da Lerca. Trascurando il sentierino che prosegue in salita verso l'attacco della "Via Guastavino" (palina, vedi anche itinerario Antico acquedotto del Monte Rama), si segue il comodo sentiero verso sinistra, raggiungendo il crinale Scorza-Lerca subito a monte dell'ampia insellatura del Passo del Camulą (790 m, h 1,00), tra le roccette terminali del Bric Camulą ed il Monte Rama. Bellissima veduta sulla costa.

Si prosegue lungo la mulattiera, che effettua un tornante e poi sale in diagonale verso destra, tagliando il versante sud-est del Rama: a questo punto, presso un rado boschetto di pini, una palina indica dove abbandonare la "diretta" per rimanere sul filo di cresta, seguendo ometti di pietre ed i riapparsi segni . Si risale il bosco, per erba e qualche banale barra rocciosa, poi si traversa decisamente a sinistra, per entrare nel ripido solco chiamato "Canale del Rama", che incide tutto il versante meridionale della montagna. Il canale č percorso da uno dei ruscelli che, unendosi, danno origine al Rio Scorza: lo si raggiunge aggirando un costone alberato, e lo si risale per un tratto. Il terreno inizia a farsi ripido, l'ambiente quanto mai selvaggio. Svoltando a sinistra, si risale il rio fino alla base di una caratteristica bastionata rocciosa incisa da una strettissima spaccatura dalla quale scende l'acqua (possibilitą di approvvigionamento): si puņ superare direttamente la placca rocciosa con alcuni facili passi di arrampicata (), come indicato dalla nuova tracciatura, oppure proseguire a destra, lungo una rampa erbosa che conduce del tutto facilmente al sommo della bastionata. Superata una zona di placche rocciose (i segnavia guidano lungo il percorso pił semplice, comunque sempre divertente, ma sono possibili numerose varianti un po' pił impegnative), si prosegue a salire per i ripidissimi pendii erbosi, aggirando i tratti rocciosi pił verticali. Giunti alla base di un saltino, si risale una cengia-canale verso destra, uscendo su un ampio cengione erboso alla base di alcune paretine: si segue la cengia verso destra, dapprima in piano, poi in salita, avvicinandosi cosģ nuovamente al crinale sud. Un ultimo tratto ripidissimo su erba (qui i segnavia spariscono, ma ormai la direzione č evidente e c'č una buona traccia sul terreno) consente di raggiungere le roccette sulla cima del Monte Rama (1149 m, h 1,00 dal Passo del Camulą, libro di vetta), dove sorgono due croci di ferro. Magnifico panorama su tutto l'arco costiero, da Genova a Savona e oltre. Nelle giornate limpide, la vista spazia dal Monte Rosa alla Corsica. 

Si segue ora la bella mulattiera (vari segnavia, rossi e gialli) che percorre la cresta ovest del Monte Rama: mantenendosi di poco sul versante marittimo, il sentiero con scarsi saliscendi raggiunge l'inizio dell'ampio ripiano chiamato Prato Ferretto (h 0,15 dalla cima). Durante il percorso di cresta si incontra a destra una traccia (cartello) che in 5 minuti porta sulla vetta della vicina Cima Fontanaccia (1151 m, palo di legno, bel panorama). 

Poco prima di raggiungere l'inizio di Prato Ferrčtto si abbandona l'ampia mulattiera diretta a Pratorotondo per svoltare decisamente a sinistra (segnavia ) ed iniziare una ripida discesa in una valletta a lato delle scure crestine rocciose della Rocca del Lago. La ripida discesa consente, con alcuni tornanti, di raggiungere gli ampi tavolati erbosi punteggiati di bosco che occupano la testata dell'ampio vallone del Rio Acquabona. Si percorrono lungamente i pendii poco inclinati, poi si incontra un bivio (cartelli): trascurato il sentiero di destra, diretto a Pratorotondo, si prosegue a sinistra. Al nostro segnavia si č aggiunto anche il diretto a Sciarborąsca paese (vedi anche itinerario Monte Sciguelo - Cresta Sud): dopo poco si abbandona nuovamente questo segnavia per proseguire a sinistra lungo il che taglia in moderata salita il costone erboso e si porta sul crinale spartiacque Acquabona - Scorza. Riappare il versante meridionale del Rama col Bric Camulą. Si discende per un po' l'ampio crinale, fra erba, boschetti e qualche roccia, poi il sentiero scende decisamente a sinistra e, con numerosi tornanti nella boscaglia (alcune fonti) raggiunge l'alveo del Rio Scorza, che attraversa nei pressi di un pittoresco laghetto smeraldino in cui precipitano ben due fragorose cascatelle. Dall'altra parte, oltre un brevissimo tratto in frana, riprende la ben tracciata mulattiera che scende lungo il vallone: si ritrova il bivio per il Passo del Camulą e, per il percorso dell'andata, si ritorna al serbatoio dell'acquedotto ed al parcheggio (h 1,20 da Prato Ferretto).

N.B.: proseguendo lungo il segnavia , si incontra quasi subito una fresca sorgente (fonte "Montebello"), quindi con lunga discesa mai troppo ripida si perde lungamente quota nel selvaggio Vallone Acquabņna. Molto pił in basso, quando l'antica mulattiera si trasforma in sconnessa carrareccia, si lascia a destra un sentiero in decisa salita che raggiunge i vicini Torrioni di Sciarborąsca (storica palestra di roccia) e si prosegue a scendere. Oltre un piccolo parcheggio, la stradina diviene asfaltata e, in ripida discesa, raggiunge fra case sparse l'abitato di Sciarborasca (h 1,30 da Prato Ferrčtto). Da qui si prosegue verso sinistra lungo la strada asfaltata diretta a Lerca: superato un ponte, si imbocca a sinistra una bella mulattiera (segnavia ) che, fiancheggiando un piccolo canale, sale tortuosa fino ad intercettare la stradina asfaltata diretta al serbatoio dell'acquedotto all'altezza del bivio. Seguendo il ramo di sinistra, in ripida salita (segnavia ) si ritorna nuovamente alla macchina (h 0,30 da Sciarborasca).     

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 - 4,00 (h 4,30 se si scende fino a Sciarborasca)

DISLIVELLO

850 m circa

DIFFICOLTA’

EE

ULTIMO SOPRALLUOGO

8 dicembre 2014

PERIODO CONSIGLIATO

primavera e autunno

COMMENTI

Giro ad anello molto bello panoramico, di ampio respiro. La salita per la "direttissima" richiede attenzione, specie in caso di bagnato, per i ripidissimi pendii erbosi che possono diventare molto scivolosi. In caso di neve le difficoltą aumentano notevolmente! Molto bella e tranquilla la discesa lungo il , tutto sommato poco consigliato proseguire lungo il fino a Sciarborasca per poi dover risalire al serbatoio dell'acquedotto.