Si possono
contare 10
tiri di corda:
1
- Si attacca una bella placca articolata di roccia scura, alta una
trentina di metri: all'inizio la placca č piuttosto abbattuta (III°+),
poi si raddrizza decisamente, diventando pił esposta ed impegnativa (IV°+).
Un ultimo passo un po' pił difficoltoso, subito a destra di una
spaccatura diagonale (V°) consente di raggiungere il piccolo
pianerottolo di sosta (spit e catena);
2
- Si supera un breve muretto a sinistra (III°+) poi si prosegue
per una placchetta abbattuta delimitata a sinistra da una paretina
verticale (II°+). Si attacca poi un bellissimo diedro per la
verticale placca di destra, con arrampicata esposta ed elegante (IV°)
uscendone a sinistra, con breve passo appena pił impegnativo (IV°+),
sulla sommitą del primo risalto (spit e catena);
Si scende un breve pendio erboso e poi un canalino di pochi metri fino
alla base del successivo risalto (15 metri).
3
- Si attacca il risalto per bella
placca, all'inizio un po' erbosa, poi
pił compatta (III°+) fino ad uscire su una cengia erbosa, alla
base di una fascia rocciosa verticale (catena e spit di sosta);
Qui due possibilitą:
4a
- E' la variante tracciata pił recentemente da L. Guastavino, che rende
la via pił omogenea. Immediatamente sopra la sosta si attacca un muretto
(all'inizio passo di V°-), poi per una cornice che sale in
diagonale a sinistra fino ad una bella placca inclinata. Si scala la
placca, dotata di ottime lame (IV° e IV°+) salendo
leggermente in diagonale a sinistra: raggiunto un minuscolo terrazzino
erboso, si scala un ultimo basso gradino e si esce su di un ripiano
erboso. In fondo a sinistra si trova la sosta con catena, a pochi passi
dal sentiero della "Via Diretta";
4b
- Altrimenti, traversando a
sinistra sulla cengia erbosa per una decina di metri, fino alla base di un
caminetto nero, si ritrovano gli spit. Si entra nel caminetto di roccia nera e se ne esce a sinistra, vincendo
uno strapiombetto (V°). Si attacca poi la placca di
fronte, con
passi delicati ed impegnativi (V°+, esposto). Pił in alto si
raggiunge un'esile cornice che sale a
sinistra, dove vegeta un piccolo
pino: si sale la placca
sovrastante, molto tecnica e delicata (V°+
continuo, con un passo di 6a subito sopra la cornice), per uscire
su placche un po' pił abbattute (IV°+) che guidano fino alla base
dell'ultima breve paretina. Risalita la paretina (passo di V°) si
esce pochi metri sotto il sentiero della "Via Diretta" (sosta
con spit e catena).
Si segue il sentiero verso sinistra per una cinquantina di metri,
incontrando due possibili varianti, di difficoltą
simili:
Variante "di
destra": č la prima che si incontra scendendo, e attacca a
pochi metri dal sentiero (cordino arancione su un albero e sul primo
spit). Attenzione alla roccia, che tende a rimanere bagnata a lungo dopo
le piogge.
5a
- Si risale una bella placconata abbattuta (III°) fino sotto un
camino bagnato. Si sale allora a sinistra, risalendo un muretto di roccia
all'apparenza sabbiosa ma in realtą solida (IV°, V°-)
fino ad una catena di sosta (posizione un po' scomoda);
6a
- Si traversa facilmente verso sinistra, per placche appoggiate (III°)
fino alla base di un bel muro di roccia nera, che si sale con arrampicata
tecnica e delicata (IV°+, un passo di V°-) un po' in
diagonale verso destra, fino ad uscire su un comodo ripiano erboso alla
base della Prima Torre (catena e spit di sosta), dove ci si
ricongiunge con la Variante "di sinistra";
Variante "di
sinistra": si incontra alcune decine di metri pił in basso
della variante precedente. Č segnalata da un grosso ometto e dal solito
cordino arancione su un albero. Risalito il ripido pendio per una breve
scomoda traccia, si incontra alla base delle rocce lo spit con cordino
arancione, pochi metri a destra dell'attacco della "Via Centrale
del Vecchio" (freccia gialla).
5b
- Si attacca la placconata verticalmente: ad un
primo tratto appoggiato (III°) ne segue un secondo pił
verticale (passo di IV°), fino ad un comodo terrazzo di
sosta con grossa catena;
6b
- Si prosegue direttamente verso l'alto (II°) fino alla
base di un diedro inclinato verso sinistra: si rimonta la faccia
sinistra del diedro (all'inizio
IV°+, poi
IV°), per poi uscirne verso destra con passo un po' pił
impegnativo (V°-). Risalendo in diagonale placche ripide ma
appigliate (III°+) si esce sul comodo ripiano erboso alla
base della Prima Torre (catena e spit di sosta), dove ci si
ricongiunge con la Variante "di destra";
Subito sopra la sosta partono due varianti nettamente pił difficili (6c
e 6c+).
7
- Dalla sosta si sale a sinistra una rampa inclinata (III°+) che
pił in alto si raddrizza alquanto, diventando
paretina. Si scala la
paretina sfruttando le numerose solidissime lame (IV°) uscendo su
una comoda cengia erbosa (sosta con catena alla base di un bel diedrino
squadrato, tiro in comune con la "Via
Centrale del Vecchio");
A sinistra c'č un altro tiro molto difficile e verticale (6b? 6c?).
8
- Si attacca il
diedrino, leggermente strapiombante ma molto ammanigliato
(IV°+), poi si esce a sinistra su placca inclinata (III°+)
e salendo in diagonale verso sinistra si raggiunge l'ampia cengia erbosa
ai piedi della verticale parete della Seconda Torre (sosta con
catena e spit presso un gradino).
Risalito il breve gradino, ci sono 4 possibilitą:
9a
- Si sale la via di destra sulla parete verticale della Seconda Torre, con
difficoltą inizialmente di V°, poi pił in alto fino al 6a+;
9b
- Si sale la via di sinistra, che presenta una partenza di 6b, poi
diventa pił facile (V°, V°-) fino alla sommitą della
Seconda Torre (sosta con catena);
9c
- Si attacca la via di destra (V°) poi, quando gli spit si
avvicinano con quelli della via di sinistra, si segue quest'ultima (V°,
V°-) fino alla sommitą (in questo modo si evitano i tratti pił
ostici delle due vie, ottenendo un tiro molto bello ed elegante);
9d
- Spigolo Manni: si continua per cengetta erbosa alla base
della parete della Seconda Torre verso sinistra, fino ad aggirarne lo
spigolo (corda fissa: se si sceglie questa opportunitą, conviene sostare qui per
evitare che la corda tiri troppo). Qui una freccia in legno sulla parete
indica la "variante Manni", a destra di un nuovo tiro pił difficile
(V°+/6a) attrezzato a spit: si sale per la verticale
parete,
seguendo la dirittura dei chiodi gialli, che presto portano a scavalcare
lo spigolo verso destra e poi a risalirlo (IV°, IV°+). Con arrampicata
esposta ed elegantissima si risale tutto lo spigolo (un passo di V°-
in alto) e si esce sulla sommitą della Seconda Torre (sosta su catena);
Si scende brevemente per un pendio erboso alla base dell'ultima placca
rocciosa triangolare. Anche qui due possibilitą:
10a
- Dall'estremitą destra della placca sale un tiro spittato che, un po' in
diagonale verso sinistra, rimonta le placche nei pressi dello spigolo fino
all'ampio prato sulla sommitą (III°+/IV°);
10b
- Giunti alla base della placca, si scende per pochi metri nel canalino a
sinistra e si risale la placca rocciosa nel centro, dapprima per rocce
facili (III°), poi lungo una cengetta verso sinistra (IV°),
infine con un ultimo passaggio delicato (6a) fino in cima.
Discesa: dall'uscita della via si possono seguire i
segnavia bianchi della "Via Centrale del Vecchio" che, con
arrampicata discontinua di II° e III°, conducono ai pendii
erbosi sotto la cima del Monte Rama. Oppure, seguendo i cordini arancioni
legati intorno ai tronchi degli alberi, si scende ripidamente a destra per
terreno erboso e qualche roccetta che richiede attenzione (alcune corde
fisse) fino ad un
poggio erboso ben evidente gią dall'alto, da dove una breve traversata in
discesa verso sinistra riporta sull'avvistabile sentiero della "Via Diretta", seguendo il quale si guadagna la vetta del
Monte Rama in
una ventina di sudati minuti. Da qui, seguendo a ritroso il percorso
dell'avvicinamento, nuovamente a Pratorotondo (h
1,30 dall'uscita della via).