CARTINA CONSIGLIATA
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I.G.C.
scala 1:50.000 - Foglio 16
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - APPENNINO
LIGURE
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SCHEDA
N. 11
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STORIA
ALPINISTICA
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Il
Monte Rama
(1149 m) è la cima più frequentata e conosciuta nell'entroterra di
Cogoleto
ed Arenzano. Infatti, nonostante non sia la più alta (primato
spettante al Monte Beigua) è sicuramente la più ardita ed
"alpina", presentando alti versanti scoscesi sui quali si
svolgono svariati itinerari di facile arrampicata, discontinui si ma
comunque selvaggi e panoramici.
Il versante Nord della cima, incombente
sulla conca terminale del Vallone del Rio di Lerca, è costituito
da una bella bastionata rocciosa, fratturata in molti torrioni e canalini
che, se innevata, assume un aspetto molto severo e caratteristico. Questa
bastionata, alta un centinaio di metri, è solcata grosso modo al centro
da un rettilineo canale (detto Canale Nord) che sale fino all'ampia sella di cresta fra lo
stesso Monte Rama e la Cima Fontanaccia (1151 m), appendice
di cresta che salda l'isolato complesso roccioso alla cresta spartiacque.
Nonostante la favorevole esposizione a settentrione, la modesta quota e l'influenza del
clima marino fanno si che raramente si trovino qui le condizioni di
innevamento adatte per una salita di stampo classico, con piccozza e
ramponi: tuttavia, negli ultimi inverni, grazie all'abbondanza delle
precipitazioni nevose, questo bell'itinerario è stato
"riscoperto", consentendo all'escursionista - alpinista di
vivere, magari a pochi minuti da casa, un'esperienza da "alpinismo
classico".
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PUNTO
DI PARTENZA
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Da
Varazze (uscita della
A10 Genova – Ventimiglia) si
scende al centro abitato e si segue la strada che risale
la Valle Teiro: superata la frazione Pero, si lascia la strada principale
diretta a Stella San Martino per svoltare decisamente a destra e
salire ad Alpicella (403 m). Da qui si prosegue lungo la strada, via via più stretta e ripida ma
sempre asfaltata, che con lungo percorso e molti tornanti raggiunge i
grandi ripetitori posti sulla sommità del Monte
Beigua (1286 m,
21 km
da Varazze). In presenza di neve, condizione che
rende consigliabile la gita, conviene lasciare qui l'auto, perchè più
avanti è facile trovare pericolosi tratti ghiacciati.
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AVVICINAMENTO
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Si segue verso
Est la strada asfaltata che, dapprima con una breve salita e poi in
moderata discesa, si dirige verso l'ampia depressione di Pratorotondo.
Con la neve è consigliabile non seguire la strada, ma procedere sul suo
bordo destro, in uno splendido bosco di conifere in vista del mare. Con
percorso sempre
in discesa, per niente faticoso, si procede in un ambiente
molto caratteristico per via del forte contrasto della neve con il
mare, vicinissimo: già solo queste insolite vedute giustificano la gita!
Più in basso si attraversa la strada e si prende la traccia di una
carrareccia a monte, che in breve conduce alla radura di Pratorotondo
(1110 m, h 0,40 dal Monte Beigua):
sul margine della stessa, presso il deciso tornante con cui la strada
asfaltata inizia la sua ripida discesa verso il villaggio di Piampaludo,
sorge un
caratteristico rifugio-albergo (Rifugio Pratorotondo), solitamente aperto anche in inverno.
Da qui (vedi anche itinerario Monte
Sciguelo) si seguono i segnavia AV
("Alta
Via dei Monti Liguri") che proseguono lungo lo spartiacque principale
verso il lontano Passo del Faiallo. Si attraversa tutto l'ampio
ripiano di Pratorotondo (spesso molto ventoso!) per
portarsi poi sul versante meridionale della Cima Frattin (1146 m),
ampio dosso dal quale emergono rare roccette. Le tracce pianeggianti
passano nei pressi di un curioso lastrone roccioso (a sinistra paretina
con palestra di roccia), con
spettacolare panorama sulla costa, per poi tagliare una rientranza e
portarsi nei pressi di un grazioso rifugio ristrutturato, con locale
invernale sempre aperto. Poco
sotto, su un panoramico costone, sorge la piccola Cappella degli Alpini.
Proseguendo in piano, si taglia un ripido pendio (qualche cautela in caso
di ghiaccio) e si raggiunge la nuova ampia spianata di Prato Ferretto,
che scoscende verso Sud con l'articolato versante roccioso della Rocca
del Lago (1103 m). Attraversata tutta la spianata, si giunge ad
un'ampia sella (Passo di Prato Ferretto), aperta alla base del roccioso versante Sud del Bricco
Resonau (1147 m, h 0,30 da Pratorotondo).
Qui
si trova un crocevia di sentieri: si abbandona l' AV
(a sinistra) diretta al Passo del Faiallo, il ◇
(a destra) diretto a Sciarborasca (vedi itinerario Direttissima
al Monte Rama) nonchè il sentiero
che rimonta, sempre verso destra, la cresta di Cima Fontanaccia
verso la vetta del Monte Rama, per proseguire dritti, seguendo il
segnavia 〓
che scende in un boschetto alla testata del Vallone del Rio di Lerca.
Con tortuoso percorso nel bosco la traccia perde sensibilmente quota,
portandosi nella conca racchiusa fra il versante Nord del complesso Rama-Fontanaccia
e lo spartiacque principale, dominato sul versante opposto dal roccioso Monte
Argentèa (1083 m). La traccia conduce in breve ai ruderi della Casa
Carbunea (943 m, h 0,20 dal
bivio).
Si abbandona a questo punto il segnavia
〓
(diretto a Sant'Anna di Lerca) per seguire a destra una traccia
(segnavia A)
che taglia in piano i pendii boscosi alla base delle rocce del Monte Rama ed inizia poi a
traversare in salita verso il Passo del Camulà. Dopo una decina di
minuti circa si taglia l'ampio canale (ben individuabile perchè prosegue,
seppur con maggior vegetazione, anche verso il basso) che in alto si
insinua fra la bastionata rocciosa. Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si rimonta
il canale, inizialmente niente più di un solco nel pendio boscoso.
Qualche arbusto può, in
questo primo tratto, infastidire. Più in alto si raggiungono le
rocce: sulla destra incombe uno sperone strapiombante, mentre a sinistra
un più articolato versante sembrerebbe consentire l'effettuazione di più
impegnative varianti. Dopo un tratto in cui spiana leggermente, il
canale si impenna nuovamente con decisione (30-35°), lascia a
sinistra un poco accentuato canalino secondario (altra interessante
alternativa) per poi dividersi brevemente in corrispondenza di un roccione
affiorante.
Il passaggio a sinistra del roccione è elementare, mentre la
strettoia di destra può
richiedere qualche metro di misto facile. Superato il roccione si esce
su un pendio con radi alberi che si fa sempre più ampio, assumendo
l'aspetto di vero e proprio anfiteatro aperto verso l'ampia forcella di
cresta fra il Monte Rama (a sinistra) e la Cima Fontanaccia
(a destra). Volendo, si può uscire del tutto facilmente sulla forcella.
Noi abbiamo effettuato una
bella variante: traversato
tutto l'anfiteatro verso sinistra, alla base delle roccette, abbiamo
seguito un
breve stretto canalino che, con uscita costituita da un muretto
roccioso di un paio di metri (II°) sbuca sulla soleggiata cresta
sommitale, a pochi passi dal sentiero che la percorre interamente
(panorama fantastico su tutta la costa, da
Genova a Savona
ed Albenga).
Seguendo la traccia verso sinistra, si giunge in
pochi minuti alle croci
di vetta del Monte Rama (1149 m, h 1,00
dall'attacco).
Discesa: si segue il ben marcato sentiero (spesso
innevato solo a tratti) che percorre tutta la dorsale di cresta e,
aggirata a meridione la cupola di Cima Fontanaccia, scende
nuovamente al crocevia presso il Passo di Prato Ferretto (h
0,15 dalla cima). Di qui nuovamente al Monte Beigua (h
1,00).
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TEMPO
TOTALE
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h
4,00 (h 1,00 per il canale vero e proprio)
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DISLIVELLO
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100
m circa di canale, poco di più il dislivello totale
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DIFFICOLTA’
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F
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MATERIALE
UTILE
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ramponi,
piccozza, casco
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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7
febbraio
2010
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PERIODO
CONSIGLIATO
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quando
c'è neve
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COMMENTI
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Itinerario
particolare, come un po' tutti quelli effettuabili d'inverno in questa
zona: si passa dal severo ambiente innevato e roccioso alle vedute sulla
costa e sul Mar Ligure, con un contrasto veramente sorprendente ed
accattivante. Salita molto facile, complicabile a piacere. Le buone condizioni
sono molto rare, da monitorare con attenzione.
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