CARTINA CONSIGLIATA
|
-
|
CATEGORIA/ZONA
|
ALPINISMO
- ALPI
LIGURI (via di falesia)
|
SCHEDA
N. 19 |
STORIA
ALPINISTICA
|
Il
Bric
Pianarella (363 m) è un altopiano boscoso sul lato sinistro
idrografico della Valle dell'Aquila, lungo il crinale che da Monte
Cucco si va a spegnere sopra le case di Finale Ligure.
E'
sicuramente la struttura rocciosa più conosciuta del comprensorio
finalese perchè, se da quasi tutti i versanti digrada con selvaggi ed
intricati pendii boscosi di nessun interesse, verso Ovest presenta la più
alta e continua paretona della zona, più di 250 metri di roccia stupenda
dove sono state tracciate moltissime vie, per lo più di difficoltà elevate.
L'ambiente è spettacolare, la scelta svariata, i passaggi sempre aerei e
mai banali ... Insomma, il terreno ideale per gli appassionati
dell'arrampicata!
"L'Autunno dei Mohicani" (G. Coppo, P.
Porcu, maggio 1981) è forse una delle vie più abbordabili del Paretone
(come viene confidenzialmente chiamata la parete dai locali): si sviluppa
tutto a
sinistra, sul margine settentrionale della parete, e sfrutta alcune linee di debolezza
lungo un sistema di risalti e fessure. L'ultimo tiro della via originale (con
difficoltà di 5b), prima di incontrare gli spit della via "Fivy", non è attrezzato, e
non viene ormai più percorso, preferendogli il "blindato" terzo tiro
di "Antro Vergognoso", che è sì ben chiodato (e meno male!),
ma presenta difficoltà di 7a! |
PUNTO
DI PARTENZA
|
Da
Finale Ligure (uscita della A10
Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo,
da dove si prende la strada per Feglino lungo la Valle
dell'Aquila. Dopo aver percorso la base delle impressionanti
pareti del Bric Pianarella e del Bric Spaventaggi (a destra
salendo), si parcheggia in corrispondenza della
piccola cappelletta della Madonna delle Grazie (a destra della
strada, alcuni piccoli spiazzi, a sinistra ponte per l'agriturismo "Cà
di Alice", 100 m circa di quota). N.B.:
chi provenisse da Savona può anche uscire a Feglino (uscita
unidirezionale) e seguire la strada diretta a Finale: lasciato a
sinistra il bivio per Orco, si raggiunge subito dopo la cappelletta
della Madonna delle Grazie (2 km circa da Feglino). |
AVVICINAMENTO
|
Si prende il
sentiero che parte proprio di fianco alla cappelletta e che inizia a
salire nel fitto bosco: con una serie di tornanti si guadagna in fretta
quota, e presto si giunge in vista delle prime rocce del Paretone.
Trascurata a destra la traccia che porta all'attacco della "Vaccari"
e della "Calcagni"
e, oltre, della "Via
Lunga", si prosegue a sinistra per un po' poi, quando il sentiero smette di
traversare per rimontare il bosco sulla linea di massima pendenza, lo si
abbandona e si sale direttamente fra gli alberi fino alla base di una
liscia bastionata. Si lascia a destra la scritta "FIVY" e
ci si sposta pochi metri a sinistra dove, presso un alberello, si notano
gli spit della nostra via (h 0,15,
attacco). |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
|
Si possono
contare 6
tiri di corda:
1
– Si attacca la liscia placca iniziale, verticale e con scarsissimi
appigli (6a): volendo, ci si può validamente aiutare con l’alberello
nei pressi. Per placca via via più appoggiata (5c – 5a)
si giunge al comodo pianerottolo di sosta (tiro molto breve);
2
– Si scala un diedro verticale piuttosto impegnativo, specie nel
passaggio di uscita (6a); poi per esposta placca inclinata si
traversa verso sx fino ad un muretto nuovamente impegnativo (6a)
che permette di raggiungere una serie di risalti verso dx, via via meno
ostici (5b), fino al ripiano con alberi dov’è la sosta;
3
– Si traversa a sx per breve cengia, poi si sale un risalto liscio (5a)
fino alla base di un evidente alberello. Con l’ausilio di una bella lama
orizzontale rovescia, si passa poco a destra dell’alberello e si supera
successivamente un breve muretto impegnativo (5c). Si traversa poi
decisamente a dx, per una cengia via via più sottile, fino a scendere per
un paio di metri ad un ripiano. Risalito a dx un breve muretto a buchi, si
raggiungono gli spit di sosta, alla base di una bella fessura diagonale;
4
– Si traversa in precario equilibrio per qualche metro a sx (5c),
fino ad afferrare l’inizio della fessura. Si sale lungo la fessura,
interamente in tecnica Dülfer (5b), fino alla sua sommità, dove ci si sposta a
dx con esposto traverso (5c) e, per uno spigoletto arrotondato, si
guadagna la sosta (tiro stupendo);
A questo punto solitamente si trascura il tracciato originale (non
chiodato e disturbato dalla vegetazione) per seguire il 3° tiro di
"Antro Vergognoso".
5
– Si sale il diedro sulla
destra, liscio, impegnativo e molto unto (7a/A0):
in un passaggio, se non si passa in libera e non si è molto alti, può
servire una staffa. Si esce su di un'ampia cengia con un antro giallastro (cordoni di
sosta, sosta in comune con la "Fivy");
6
– Si esce dalla grotta e si sale a dx, per rocce gialle e
verticali,
quindi si traversa a sx al di sopra della grotta (passaggio impegnativo, 5c
molto esposto!), poi, per le ultime rocce più facili, si esce su un’ampia
cengia alberata al margine dell’altipiano sommitale (questo tiro è in
comune con la "Fivy").
Discesa: si segue verso sinistra l'ampia cengia, si
supera un breve tratto di roccette (attenzione) e si risale senza percorso
obbligato il bel bosco, fitto e molto pittoresco. Quando si incontra un
evidente sentiero, lo si segue verso sinistra per un buon tratto in
moderata discesa, fino ad incontrare un grosso ometto di sassi presso un
bivio che invita a scendere a sinistra. Con discesa più ripida, si segue
il ben marcato sentiero (segni blu) fino a ritrovare le tracce dell'andata, che
riportano alla cappelletta (h 0,15
dalla cima). |
TEMPO
TOTALE
|
h
2,30 - 4,00
|
DISLIVELLO
|
150 m circa
di sviluppo
|
DIFFICOLTA’
|
TD (alcuni passi di 6a ed un tiro di 7a/A0)
|
MATERIALE
UTILE
|
corda da 50/70 m, casco,
15/16 rinvii, cordini per le soste
|
ULTIMO
SOPRALLUOGO
|
7
giugno
2009
|
PERIODO
CONSIGLIATO
|
tutto
l'anno
|
COMMENTI
|
E' la via più facile di
Pianarella, solitamente la prima che affronta il neofita. Roccia
splendida, difficoltà mai banali (diversi passaggi di 6a), un tiro
stupendo (quello della fessura diagonale, da ricordare!) ed un ostacolo
finale di 7a che mette a dura prova i muscoli delle braccia (se non siete
fuoriclasse!) ... Insomma, ce n'è abbastanza per chiunque, non vi pare?
|
|