Si possono
contare 9
tiri di corda:
1
– (in comune con la "Pajer") Si sale una placca, poi un
gradino un po' ostico (5c), poi una nuova placca fino ad un pianerottolo con
vegetazione; si supera un duro ma breve gradino (5c+), poi si rimonta una
fessura a sinistra con spostamento nella parte alta (6a), infine placca-canale verso
destra, sosta su 2 spit;
2
– Si traversa a destra, si supera la sosta della "Vaccari"
ai piedi di un evidente fessurino e si prosegue una decina di metri a
destra (sentiero, sosta su
albero);
3
– Si sale un corto canalino in diagonale ascendente verso destra, si
passa sotto un grosso masso giallastro e si sale il muretto a destra (4c)
per portarsi sulla sommità del roccione, ai piedi di una grande erosione
gialla (2 spit di sosta);
4
– Si sale due metri per l'erosione, poi si traversa espostamente a
sinistra fin oltre lo spigolo di un pilastrino (5c). Si sale poi
direttamente un lungo e bellissimo diedro, verticale e molto impegnativo,
con uscita strapiombante a destra (6a), indi per placche più
facili alla sosta, sotto un muretto verticale (2 spit);
5
– Si attacca il muretto, breve ma piuttosto ostico (5c+): si
scala una fessura diagonale a sinistra, poi per una leggera spanciatura a
destra si guadagna una serie di placche con vegetazione, che fanno
guadagnare la base di una caminetto. Si risale il breve caminetto (5b)
fino ad un terrazzino alla base di una parete arancione (sosta in comune
con la "Vaccari", 2 spit);
6
– Tiro chiave: si attacca la spettacolare erosione arancione, risalendo
una splendida paretina a lame fino ad una cengetta (cordone a metà
paretina, 5b). Si traversa a destra, via via più espostamente,
fino a doppiare uno spigoletto e ad entrare in una specie di svaso, che si
risale per 5 o 6 metri fino ad un tetto (5c). Si vince il tetto
verso sinistra (cordino rosso in alto, 6b+ o 5c/A1, eventualmente si
passa con una staffa), poi per placche lisce e delicate si traversa a
destra, si supera una nicchia e, in esposizione massima (6b o 5c/A0) si
traversa ancora fin presso uno spigoletto con alberello. Si sale una
liscia placca verticale di 6/7 metri (6c o 6a/A0) fino ad un comodo
grottino giallo (2 spit di sosta);
7
– Si esce dal grottino a sinistra (esposto!) e, in piena parete, si sale
un corto diedro giallastro (6a il passo iniziale, poi 5c).
Si traversa poi verso sinistra, per fantastica roccia gialla e solidissima
(5b), per poi ritornare a destra, sopra il grottino della sosta
precedente. Sosta in un antro in piena parete, con 2 spit e un chiodo;
8
– Si esce dall'antro a destra, per un'esile cengetta che si va a
spegnere dopo poco in piena parete (5b). Si aggira uno spigoletto
(esposto!), per poi risalire un lungo diedro verticale ed impegnativo (6a),
con uscita leggermente strapiombante. Si raggiunge un pianerottolo alla
base di un evidente diedro fessurato (2 spit di sosta);
9
– Si risale il diedro fessurato, verticale ma ricco di buoni appigli (5b).
Superata una catena (eventualmente sosta intermedia), si prosegue per la
parte superiore del diedro, sorprendentemente omogeneo e regolare (5b),
fino all'uscita sul margine dell'altipiano.
Discesa: si risale senza percorso obbligato il bel bosco,
fitto e molto pittoresco. Quando si incontra un evidente sentiero, lo si
segue verso sinistra per un buon tratto in moderata discesa, fino ad
incontrare un grosso ometto di sassi presso un bivio che invita a scendere
a sinistra. Con discesa più ripida, si segue il ben marcato sentiero
(segni blu) fino
a ritrovare le tracce dell'andata, che riportano alla cappelletta (h
0,15 dalla cima).