CARTINA CONSIGLIATA
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI LIGURI
(via di falesia)
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SCHEDA
N. 30 |
STORIA
ALPINISTICA
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Il
Bric
Pianarella (363 m) è un altopiano boscoso sul lato sinistro
idrografico della Valle dell'Aquila, lungo il crinale che da Monte
Cucco si va a spegnere sopra le case di Finale Ligure.
E'
sicuramente la struttura rocciosa più conosciuta del comprensorio
finalese, perchè se da quasi tutti i versanti digrada con selvaggi ed
intricati pendii boscosi di nessun interesse, verso Ovest presenta la più
alta e continua paretona della zona, più di 250 metri di roccia stupenda
dove sono tracciate moltissime vie, per lo più di difficoltà elevate.
L'ambiente è spettacolare, la scelta svariata, i passaggi sempre aerei e
mai banali ... Insomma, il terreno ideale per gli appassionati
dell'arrampicata!
La "Fivy" (G. e L. Calcagno, G.
Ghiglione, S. Sismondini, giugno 1975) è una delle vie più classiche del
settore del Paretone: difficoltà abbordabili, roccia stupenda,
esposizione e varietà dei passaggi ne fanno un "must" del
Finalese. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da
Finale Ligure (uscita della A10
Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo,
da dove si prende la strada per Feglino lungo la Valle
dell'Aquila. Dopo aver percorso la base delle impressionanti
pareti del Bric Pianarella e del Bric Spaventaggi (a destra
salendo), si parcheggia in corrispondenza della
piccola cappelletta della Madonna delle Grazie (a destra della
strada, alcuni piccoli spiazzi, a sinistra ponte per l'agriturismo "Cà
di Alice", 100 m circa di quota). N.B.:
chi provenisse da Savona può anche uscire a Feglino (uscita
unidirezionale) e seguire la strada diretta a Finale: lasciato a
sinistra
il bivio per Orco, si raggiunge subito dopo la cappelletta della Madonna
delle Grazie (2 km circa da Feglino) |
AVVICINAMENTO
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Si prende il
sentiero che parte proprio di fianco alla cappelletta e che inizia a
salire nel fitto bosco: con una serie di tornanti si guadagna in fretta
quota, e presto si giunge in vista delle prime rocce del Paretone.
Trascurata a destra la traccia che porta all'attacco della "Vaccari",
della "Calcagni"
e, oltre, della "Via
Lunga", si prosegue a sinistra per un po' poi, quando il sentiero smette di
traversare per rimontare il bosco sulla linea di massima pendenza, lo si
abbandona e si sale direttamente fra gli alberi fino alla base di una
liscia bastionata. Si lascia a sinistra la partenza de "L'autunno
dei Mohicani" e si raggiunge la parete: scritta "FIVY"
sulla roccia (h 0,15,
attacco).
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DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si possono
contare 5
tiri di corda: 1
– Si attacca la breve placca di fronte, sfruttando le comode vasche (5b):
il tiro è molto breve e piuttosto facile, ma attenzione, perché non ci
sono spit (eventualmente prevedere un paio di ancoraggi sugli alberelli!).
Superata la placca, si prosegue su di un breve ripiano fino alla base
della parete superiore, ai piedi di un bel diedro (sosta, 2 spit);
2
– Si risale interamente il diedro, con arrampicata impegnativa anche per
la roccia un po’ unta (5c). In cima il diedro è sbarrato da uno
strapiombo, che va aggirato a sinistra, con passaggio veramente
impegnativo ed esposto (6a). Si prosegue dritti, lungo una
verticale paretina a vasche con alberelli (5b, 1 cordone blu più
vari alberelli per le sicure), e si sosta a destra, presso un piccolo
grottino (2 spit);
3
– Si esce dal grottino a destra, e si risale un corto diedro con
arrampicata elegante (4c). Si prosegue poi per alcune brevi placche
a destra, si passa sotto un ciclopico masso appoggiato alla parete e si
sosta su un’ampia cengia alla base di una grande erosione gialla (2 spit);
4
– Si risale interamente l’erosione, prima con traversino a destra (5c)
poi direttamente verso l’alto (6a+ l’inizio, poi 5c,
passo difficile da azzerare!). Si
sale al margine destro dell’erosione, con passaggi verticali ed esposti
su roccia veramente fantastica. Raggiunto il grande strapiombo che chiude
in alto l’erosione, si traversa orizzontalmente a
sinistra, con passaggi
espostissimi e mozzafiato (5c), fino all’aerea e non troppo
comoda sosta (3 spit);
5
– Si continua a traversare a
sinistra, all’inizio facilmente (4c),
poi con un passaggio più impegnativo a causa della scarsità di appigli e
appoggi (5b), fino ad uscire sul comodo ripiano dov’è l’ultima
sosta de "L’antro Vergognoso" e "L’autunno
dei Mohicani". Si sale quindi a destra del grottino giallo
alle spalle del ripiano, si traversa a sinistra con passo esposto e
delicato (5c) e si rimonta l’ultima fessura fino ad uscire sull’altopiano
sommitale.
Discesa: si risale senza percorso obbligato il bel bosco,
fitto e molto pittoresco. Quando si incontra un evidente sentiero, lo si
segue verso sinistra per un buon tratto in moderata discesa, fino ad
incontrare un grosso ometto di sassi presso un bivio che invita a scendere
a sinistra. Con discesa più ripida, si segue il ben marcato sentiero
(segni blu) fino
a ritrovare le tracce dell'andata, che riportano alla cappelletta (h
0,20 dalla cima). |
TEMPO
TOTALE
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h
2,30 - 3,00
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DISLIVELLO
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120
m circa di sviluppo
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DIFFICOLTA’
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TD (6a+ max/5c
obb.)
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MATERIALE
UTILE
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corda da 60
m (anche singola), casco, 16 rinvii, cordini: via interamente attrezzata a spit
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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4
maggio 2008
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PERIODO
CONSIGLIATO
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tutto
l'anno
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COMMENTI
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Bella via, classica e piuttosto
ripetuta. Chiodatura ridotta all'essenziale, ma dove servono gli spit ci
sono. Prima parte un po' disturbata dalla vegetazione, parte alta su
roccia gialla e fantastica! Traversi ed esposizione non mancano: da
provare!
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