Dal bivacco si scende al bivio col sentiero di
fondovalle presso il Gias della
Vagliotta Inferiore (1595 m, h 0,15).
Si prosegue quindi nell’amena
conca pascoliva, sbarrata sul fondo da un’aspra bastionata
incisa da una bella cascata: prima di raggiungerla, la mulattiera prende
a risalire con ampissimi tornanti il ripido pendio erboso a sinistra,
per poi approssimarsi allo sperone roccioso discendente dalla Cima della
Vagliotta e che divide il Vallone della Vagliotta nei rami della
Vagliotta Superiore e del Limbo. Qui, presso il rio, si incontra un
primo bivio: trascurando il ramo di destra, diretto al Bivacco
Costi-Falchero, si prosegue diritti per pochi metri poi, lasciata
a sinistra un’altra poco avvertibile deviazione (diretta al Passo
della Barra della Vagliotta, vedi anche itinerario Cima
del Lausetto), si procede lungo la mulattiera principale, che
supera un rio e sale, con alcune svolte, al ripiano erboso dove sorgono i
pochi ruderi del Gias del Merzo
(1830 m, h 0,30
dal Gias della Vagliotta Inferiore). Bella veduta sull’aspro Vallone
della Miniera, proprio di fronte.
Superato un recinto di
pietre per una stretta breccia, si prosegue lungo una rovinata
mulattiera di caccia, che taglia con moderata pendenza i ripidissimi
pendii discendenti dalla Cima della Vagliotta. Superata una pietraia
(mulattiera ottimamente conservata), ci si porta così verso l’imbocco
del selvaggio Vallone del Limbo,
che si raggiunge con una serie di erti tornantini, in parte in frana
(tracce di collegamento faticose ma facili). Si esce così in una prima
valletta, risalita la quale si raggiungono, su un bel ripiano erboso, i
ruderi di un vecchio gias (2100 m, h 0,45
dal Gias del Merzo), oramai in
vista della comba terminale del vallone: evidente, sul fondo,
compare il ripidissimo canalone erboso facente capo all’alto Passo del
Limbo. Alle nostre spalle svetta l’aguzza
Cima dell’Asta Sottana.
Lasciati a destra, sulla pietraia,
i resti di un’antica
imposta di caccia, si prosegue per i vasti macereti sul fondo
del vallone, dominato dalla dentellata
Serra della Rovina: labili tracce e sbiaditi segni rossi
guidano il cammino, ma è facile non trovarli e proseguire quindi
seguendo l’intuito. Raggiunta la base del canale, lo si risale al
meglio (prima sulla sinistra, a ridosso delle rocce della Punta del
Limbo, poi negli ultimi metri sulla destra, ai piedi di curiosi
torrioni rocciosi) e con estrema fatica si esce sull’ampia
sella del Passo del Limbo (2355 m, h 0,45 dal vecchio gias). Si
tratta di un intaglio roccioso che mette in comunicazione il Vallone del
Limbo (alta Vagliotta) con il selvaggio e dimenticato Vallone Chistafort, tributario della Rovina. Separa
la Serra
della Rovina, selvaggia accozzaglia di spuntoni rocciosi che costituisce
la cresta occidentale della Cima dell’Oriol, dalla più modesta Punta
del Limbo. Bellissimo panorama
sul massiccio dell’Asta e sul Monte Matto. Sul versante Rovina, la
veduta va dal Gelàs fino alla testata della selvaggia Conca del Bròcan.
Trascurando i
ripidi pendii erbosi che scendono, sull’altro versante, nel Vallone
Chistafort (vedi anche itinerario Traversata
del Limbo), si prende a sinistra una
labile ed incerta traccia tra il pietrame che sale a destra
della cresta, sul versante della Rovina. Aggirata una ripida placchetta,
si traversa in piano fino ad un piccolo colletto tra il corpo della
montagna ed un grosso masso staccato: dall’altra parte del colletto si
risale direttamente
il ripidissimo pendio erboso che si restringe a canalino, caratterizzato
da un ben evidente pinnacolo roccioso che lo domina sulla
destra. Dalla forcellina
al sommo del canalino, oramai in cresta, si va a destra, si
scavalca un’anticima e, per elementari roccette, si tocca
la vetta più elevata della Punta
del Limbo (2485 m, piccolo
ometto, h 0,30 dal passo). Panorama magnifico
sul Gruppo
dell’Asta fino al Matto e, verso sud, sul Gelàs fino alla
Conca del Bròcan ed all’aguzza Cima dell’Oriol. Ad oriente, oltre
la Cima
della Vagliotta, appare la lunga cresta detritica della Cima del
Lausetto.
Ritorno per la stessa via in h 2,00 (fino al Bivacco Barbero).