Cima del Lausètto 2687 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 48

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL VALLONE DELLA VAGLIOTTA CON IL PERCORSO PER LA CIMA DEL LAUSETTO

IL PRIMO TRATTO DEL PROBABILE TRACCIATO DEL VECCHIO SENTIERO M6 PER IL GIAS DEL SUC DAL PASSO DELLA BARRA DELLA VAGLIOTTA

 

PUNTO DI PARTENZA

Bivacco Barbero (1670 m), raggiungibile da Sant’Anna di Valdieri (località Ponte della Vagliotta, 1100 m) in h 1,45

Per i particolari sull’accesso, vedi itinerario Nel Vallone della Vagliotta.

 

ITINERARIO:

Dal bivacco si scende al bivio col sentiero di fondovalle presso il Gias della Vagliotta Inferiore (1595 m, h 0,15). 

Si prosegue quindi nell’amena conca pascoliva, sbarrata sul fondo da un’aspra bastionata incisa da una bella cascata: prima di raggiungerla, la mulattiera prende a risalire con ampissimi tornanti il ripido pendio erboso a sinistra, per poi approssimarsi allo sperone roccioso discendente dalla Cima della Vagliotta e che divide il Vallone della Vagliotta nei rami della Vagliotta Superiore e del Limbo. Qui, presso il rio, si incontra un primo bivio: trascurando il ramo di destra, diretto al Bivacco Costi-Falchero, si prosegue diritti per pochi metri poi, abbandonata la mulattiera principale (diretta al vicino Gias del Merzo, 1830 m, ed al Passo del Limbo, vedi anche itinerario Punta del Limbo), si prosegue a sinistra per un sentiero che riprende a salire con lunghissimi tornanti nel Vallone Superiore della Vagliotta. Con spettacolare veduta sul massiccio dell’Asta e dell’Oriol, sul versante opposto del vallone, che racchiudono l’aspro Vallone della Miniera, si raggiunge un pensile ripiano erboso, sede dei pochi ruderi del Gias della Vagliotta Superiore (1940 m, h 1,00 dal gias inferiore), oltre il quale con altri tornanti si tocca il ciglio della detritica comba terminale del vallone, ormai in vista della sua testata, incisa dall’intaglio del Passo della Barra della Vagliotta. Qui, presso i ruderi di un’antica imposta di caccia, termina la mulattiera. 

Si prosegue per labili tracce (ometti saltuari) sulla sinistra della conca , si supera un’erta bastionata rocciosa e, per gli ultimi ripidissimi pendii di erba e fitti mughi, si esce sull’ampio valico del Passo della Barra della Vagliotta (2456 m, h 1,15 dal Gias della Vagliotta Superiore). Il passo si apre sullo spartiacque Vagliotta – Rovina, tra la Cima del Lausetto (a sinistra) e la Cima della Vagliotta (a destra). Un tempo dal lontano Gias del Suc (1318 m, oggi scomparso, nel Vallone della Rovina), un’ardita mulattiera risaliva con fatica l’erto Vallone Buratòire, tagliava l’alto Vallone Chistafòrt e, per il colletto a monte dell’omonima punta, traversava alla base delle rocciose paretine della Cima della Vagliotta la comba terminale del Vallone Cotella fino al valico. Oggi la mulattiera (ex segnavia M6) è completamente scomparsa a causa dei lavori, negli anni ’70 del secolo scorso, per la costruzione degli impianti ENEL nell’alto Vallone della Rovina, che hanno causato la cancellazione ed il disuso degli antichissimi sentieri di accesso ai valichi da questo versante. L’assenza ormai di qualsiasi traccia e la natura estremamente impervia del terreno consigliano di affrontare un’eventuale traversata solo ad escursionisti molto esperti! 

Dal passo si segue una labile traccia che risale a sinistra l’erbosa cresta, inizialmente proprio sul filo poi, oltre il primo cimotto detritico, tagliando con brevi saliscendi i ripidi pendii di erba e sfasciumi sul versante Vagliotta. Aggirato un altro rilievo di roccette scavalcando un colletto sulla sinistra, si taglia in leggera ascesa l’ultimo pendio di massi accatastati e si giunge sulla panoramica Cima del Lausetto (2687 m, h 0,40 dal passo), sulla quale sorge una piccola croce di ferro: panorama fantastico sulle testate dei valloni della Rovina e della Vagliotta. Verso Sud emerge il massiccio del Monte Gelàs. Ad ovest, vicinissima, la cima del più basso Monte Ray (2318 m), a fianco del quale occhieggia il piccolo Lago del Lausetto, nell’omonimo sperduto vallone; oltre, l’immensa pianura piemontese! 

Ritorno per la stessa via in h 2,15 (fino al Bivacco Barbero).

 

TEMPO TOTALE

h 5,15 circa (andata e ritorno dal bivacco esclusi)

DISLIVELLO

1100 m circa (dal bivacco)

DIFFICOLTA’

E allenati

ULTIMO SOPRALLUOGO

5 giugno 2005

PERIODO CONSIGLIATO

giugno - ottobre

COMMENTI

Ascensione che in sé sarebbe poco interessante per il lungo e faticoso avvicinamento, ma che grazie alla posizione isolata della cima, all’estremità nella lunga catena che si origina dalla lontana Cima Ghiliè, ed all’ambiente eccezionalmente solitario e abbandonato assume un carattere semi-esplorativo che non può non attrarre l’escursionista più esigente. Consigliata in una limpida giornata di inizio autunno.