Traversata del Monte Ravinèt 1061 m

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 30 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

CARATTERISTICO PINNACOLO LUNGO IL SENTIERO CHE SALE DAL SALTO DEL LUPO A SAN PIETRO AI MONTI

DOLOMITI DI LIGURIA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Borghetto Santo Spirito (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Toirano. Dal paese si segue la strada diretta al Giogo di Toirano: dopo poche centinaia di metri si trascura una diramazione a destra che supera il torrente diretta a Boissano o all'ampio parcheggio delle Grotte di Toirano, e si procede lungo la carrozzabile di fondovalle fino al caratteristico ponte, altissimo sulla gola rocciosa percorsa dal Rio della Valle, chiamato Ponte del Salto del Lupo (quota 180 m circa, 5 km da Borghetto, piccolo parcheggio prima del ponte).

 

ITINERARIO

Dal ponte si segue una carrareccia in leggera salita ("Sentiero Natura Rio della Valle", segnavia ) che si inoltra nel solco boscoso del Rio della Valle. Superati alcuni orti, poco dopo una curva si incontra sulla destra una traccia che risale il ripido pendio (freccia e bolli rossi, h 0,10 dalla partenza): abbandonata la carrareccia, si sale lungo il sentiero, che si fa largo fra la fitta vegetazione salendo in diagonale. La traccia non è molto marcata, per cui bisogna procedere con attenzione per non perdere di vista i segni rossi, non sempre posizionati in maniera ottimale. 

Un po' più in alto si arriva al limitare di un'ampia lingua di pietrame: sulla pietraia la traccia prosegue, ma i segni rossi indicano, appena prima, di risalire una specie di solco per poi tendere ancora verso destra. Si sale ancora per erba, cespugli e piccole pietraie, facendo un po' di attenzione al terreno, a tratti friabile, fino ad arrivare nei pressi degli appicchi rocciosi sovrastanti, che non lasciano intuire un facile passaggio. Le tracce si dirigono invece a sinistra, costeggiando per un tratto le pareti, per insinuarsi poi in un largo canale che si insinua nella bastionata. 

Ad un certo punto il canale è interrotto da una fascia rocciosa: la si attacca a destra, per salire in diagonale verso sinistra (corda fissa) e poi tornare a destra, con brevi passaggi esposti (cavo d'acciaio), fino a superare la balza e a raggiungere una vasta terrazza erbosa. 

Raggiunta l'estremità destra della terrazza, i segni rossi si perdono: si può o rimontare il pendio boscoso direttamente (facile ma ripido e faticoso, nonchè un po' disturbato dalla fitta vegetazione), oppure portarsi sulle roccette della crestina di destra e salire su questa o nelle sue immediate vicinanze (qualche passo di grado). In ambedue i casi, si ritrovano i segni rossi più in alto, dove la cresta diviene quasi orizzontale ed appare alla vista l'imponente parete sud ovest del Monte Varatella

Si procede lungo la cresta, con modesti saliscendi, aggirando o salendo direttamente qualche modesto salto roccioso. Aggirando sulla sinistra una paretina e risalendo un tratto di bosco un po' più fitto, sempre seguendo i segni rossi, si esce sulla traccia del "Sentiero dei Daini", poco prima che inizi il suo tratto più alpinistico ed impegnativo (h 2,00). 

Si segue per breve tratto verso sinistra il "Sentiero dei Daini" (in questo tratto, i segni rossi si sovrappongono agli ometti di quest'altro itinerario) poi, raggiunta una lingua di pietrame, si abbandona il sentiero segnato in rosso (vedi anche itinerario Anello di San Pietro) per risalire i detriti (grossi ometti) fino alla base di una parete: presso un diedro piuttosto verticale, dal quale pende una corda fissa, si trova l'attacco del tratto alpinistico del "Sentiero dei Daini" (h 2,10). 

Si attacca il diedro alto una dozzina di metri, piuttosto impegnativo e friabile, ma grazie all'ausilio della corda fissa lo si rimonta senza grossi problemi e si esce su di una panoramica crestina (cresta Sud-Ovest del Monte Varatella) con bella vista sul mare e sui monti circostanti. Si risale la crestina, per tracce, roccette e ghiaie, superando ogni tanto qualche banale gradino. Ambiente molto particolare e caratteristico. Aggirato a destra un salto, per roccette si giunge alla base di una paretina articolata di una decina di metri, attrezzata con un grosso canapone

Si sale la paretina, all'inizio un po' verticale, poi lungo un vago canalino verso destra e si esce sulla sommità del risalto, splendida balconata panoramica. Si prosegue ancora in direzione della parete superiore, che un po' inquieta perchè non si intuiscono possibilità di passaggio verso l'alto. Mantenendosi a sinistra del filo di cresta, qui roccioso ed affilato, si sale nel bosco fin nei pressi di una marcata forcella, ai piedi di un bello spigolo. Senza raggiungere la forcella, si effettua un tornantino e si prosegue costeggiando la parete, per una specie di cengia rocciosa, poi si sale un canalino detritico e si prosegue lungo un'altra ampia cengia verso destra, fino a portarsi ad un'altra poco marcata insellatura, al di sopra dello spigolo precedente. 

A questo punto la si scavalca e ci si cala dall'altra parte per un gradino di circa 4 metri (corda fissa, esposto!) fino ad un'ampia cengia erbosa (all'inizio attenzione all'esposizione!) che taglia tutta la parete del Monte Varatella a circa un terzo di altezza. Si percorre tutta la comoda cengia erbosa per tracce e lastronate, passando nei pressi di un anfratto a ridosso della parete, fino alla sua estremità opposta, dove si risale un breve canalino boscoso (attenzione, ripido!) e ci si porta su di un nuovo colletto. 

Da qui, volendo, traversando brevemente a destra per terreno ripido ma facile si andrebbe a raggiungere il sentiero che da San Pietro ai Monti scende a San Pietrino o alle Grotte di Toirano (vedi itinerari Anello di San Pietro e Monte Varatella - "Sentiero Storico"). Altrimenti si rimonta direttamente la bella placca articolata sovrastante ( grado) per uscire sugli aperti pendii presso i primi tornanti del sentiero precedente. 

Se non si è ancora stanchi, invece di seguire il sentiero si possono rimontare direttamente i pendii, superando ancora qualche facile roccetta (attenzione, friabili!) fino ad uscire presso la grande croce sulla sommità del Monte Varatella (891 m, h 1,00 dall'attacco del tratto alpinistico). Su un cocuzzolo, in mezzo allo splendido prato sommitale, sorge l'antichissima chiesa di San Pietro ai Monti. Panorama veramente magnifico sulla costa e sulle Alpi Liguri. 

Dalla chiesa si segue la mulattiera che, lungo la breve cresta, scende all'insellatura boscosa fra il Monte Varatella ed il maggiore Monte Ravinèt. Scavalcata la tubazione dell'acquedotto, si trascura il segnavia , che si dirige a sinistra verso il Giogo di Toirano, per seguire lungo il crinale una traccia (inizialmente marcata con bollini rossi) che si dirige verso il pendio del Monte Ravinèt. La traccia evita di attaccare direttamente il ripido pendio, ma devia a destra, tagliando per erba, detriti e belle placche inclinate fino a portarsi nell'impluvio boscoso di una valletta. Qui si abbandona il sentiero segnato di rosso (che continua a traversare in piano verso destra diretto ai Prati di Peglia, vedi anche itinerario Anello Boissano – Monte Ravinèt) per risalire direttamente il bosco, un po' fangoso ma non troppo ripido ed intricato, fino ad un'ampia sella erbosa sul crinale Sud del Monte Ravinèt (h 0,25 da San Pietro ai Monti): da qui si apre la vista su Loano, Pietra Ligure fino a Finale. Volendo godere di una veduta ancora più ampia, fino a Genova ed ai monti del Beigua, si può salire in pochi minuti all'altura a destra della sella. 

Proseguendo invece verso sinistra, lungo un caratteristico pendio erboso che si insinua fra gli alberi, si guadagna velocemente quota. Più in alto le tracce portano verso sinistra, nel bosco, e tagliano in quota ormai prossimi alla cresta finale: giunti nei pressi dei ruderi di un riparo, si devia a destra verso la cresta sommitale, ormai ben visibile, che si segue per erba e roccette fino alla bella cima del Monte Ravinèt (1061 m, h 0,40 da San Pietro), dove sorge un grosso ometto con palo di ferro e piccola croce in legno. Bellissima veduta sulla costa, sul vicino Monte Carmo e su tutte le Alpi Liguri meridionali

Si scende ora facilmente per la cresta Nord, all'inizio per erba e ghiaie, poi per facili roccette: quando la cresta si fa più impegnativa, ci si cala a destra nel bosco e, tagliando praticamente in quota, si raggiunge un'ampia sella alberata fra il Monte Ravinèt ed una cresta rocciosa, già ben visibile dalla cima. Sulla sella si incontra una marcata traccia che scende sul versante opposto (Est) per una ventina di metri, fino ad incrociare l'ampio sentiero (segnavia X) proveniente da Boissàno e diretto al Monte Carmo. 

Si segue il bel sentiero verso sinistra: con andamento praticamente pianeggiante, in uno splendido bosco, il sentiero si porta ad una successiva sella boscosa, dove sorgono i ruderi della Cà du Fò (Casa del Faggio). Scavalcata la sella, si scende pochi metri sull'altro versante e si trova un bivio. Si abbandona a questo punto il segnavia X per seguire quello ●●, che scende in diagonale a sinistra nel ripido bosco. 

Più in basso, ad un bivio, si sceglie il ramo di sinistra (cartello) che continua a scendere e raggiunge una bella fonte con vasche. Poco più in basso si esce sul sentiero contrassegnato da 〓▲: lo si segue verso destra, superando quasi subito un fangoso rio, per proseguire poi a mezza costa nel bosco, con interessanti scorci sul Monte Varatella. Superando ancora alcuni caratteristici rii (piccole cascate) il sentiero scende brevemente fino ad incrociare la carrareccia proveniente dal Giogo di Toirano (h 1,00 dal Monte Ravinèt). Seguendola verso destra, la si percorre lungamente in piano, assecondando le sinuosità di alcuni valloncelli, fino a raggiungere la strada asfaltata all'altezza dell'ultimo tornante prima del Giogo di Toirano (800 m circa, h 1,40 dal Monte Ravinèt). 

Si segue la strada in discesa per alcune centinaia di metri (alcuni segnavia   sulla massicciata) fino ad incontrare, sulla sinistra, un cartello che indica il "Sentiero Natura Rio della Valle". Si abbandona allora la strada e si segue questo sentiero, segnato con . Si prosegue per un tratto nel bosco sotto la strada quasi in piano, poi si scende per un ripido pendio boscoso in una specie di valletta (segni sugli alberi). Superata una zona di recente esbosco, si prosegue in lieve discesa fino ad un'ampia sella con elettrodotto, da dove si prosegue a destra (freccia rossa sul traliccio), ora nuovamente in discesa più ripida. Con alcuni tornanti si raggiunge un rio secondario sul fondo di un ombroso vallonetto, dove si incontra il primo tabellone esplicativo circa le particolarità naturali di questa zona; si scavalca il rio su pietre, quindi si continua a scendere seguendo il ben tracciato sentiero immettendosi nel vallone principale, con belle vedute sulle numerose gole e cascate del Rio della Valle. Si passa il rio su un antico ponte in pietra presso una gola, in bellissimo ambiente boscoso assai selvaggio. Più in basso, dove la valle si allarga, si hanno belle vedute sulle sovrastanti pareti calcaree. Superato un ultimo tumultuoso rio (Rio Servàira) presso una presa dell'acquedotto (qualche difficoltà in caso di acqua abbondante), si trascura a sinistra la traccia diretta alla Grotta della Giara e  si continua su carrareccia fino al bivio con i segni rossi dell'andata e, in breve, nuovamente al Ponte del Salto del Lupo (h 1,30 dal Giogo di Toirano).  

 

TEMPO TOTALE

h 6,30- 7,00

DISLIVELLO

900 m circa 

DIFFICOLTA’

EE con diversi passi di I° grado

ULTIMO SOPRALLUOGO

20 febbraio 2010 (21 ottobre 2012 il tratto del Sentiero dei Daini)

PERIODO CONSIGLIATO

dal tardo autunno agli inizi della primavera

COMMENTI

Bellissima combinazione di itinerari, lungo tracce poco note e quindi in ambiente selvaggio e caratteristico. Nonostante in teoria si tratti di sentieri segnati, la salita dal Salto del Lupo e la seconda parte del Sentiero dei Daini risultano molto impegnativi, oltre che per i passaggi su roccia comunque da non sottovalutare, anche per l'orientamento molto meno scontato di quanto possa apparire a prima vista! La salita al Monte Ravinèt, nonostante sia fuori sentiero per un buon tratto, è molto più logica e scontata! Bellissimi panorami su rocce, pareti e sul mare, con le Alpi spesso innevate sullo sfondo. Pittoresca anche la lunga discesa per il vallone del Rio della Valle.