Dal rifugio si segue la
carrareccia che, aggirato il dosso dove sorge la Sella Piscio, si
va ad innestare in dolce discesa sulla sterrata di fondovalle. Ci si
dirige verso la testata del vallone, si guada una prima volta il rio, si
passa nei pressi del Gias Pra Canton (1764 m) e si supera
nuovamente il corso d’acqua. Raggiunto uno sbarramento roccioso che
sembra chiudere la valle, una serie di tornanti scavati nella roccia
permettono di superarlo, giungendo così ad un ripiano con bella vista su
Mongioie
e Cima delle Saline (2612 m), che troneggia a Sud-Ovest (h
0,40).
Abbandonando la carrareccia e seguendo una traccia a
destra (cartelli) che si inerpica a fianco di una barra di calcare, si
raggiunge un costone, che si rimonta fra i rododendri fino a sbucare nel
circo terminale della valle. Risalito l'ultimo pendio con alcuni tornanti,
si tocca la vasta depressione erbosa del Passo
delle Saline (2174 m, h 0,50
dal ripiano)
sulla displuviale Ellero - Tanaro.
Dal passo, trascurando
la mulattiera che scende a Carnino Inferiore e la
traccia a destra diretta alla Cima delle Saline (vedi itinerario Traversata
Saline – Pian Ballaur), si segue un sentierino segnato che si
snoda lungo l'esile crestina di sinistra (nessuna difficoltà). Si
raggiunge così un costone ricoperto di rododendri al sommo del quale si
esce sul vasto altopiano scarsamente inclinato che fa capo alla Cima
di Pian Comune (2401 m); seguendo labili tracce segnate da
alcuni non sempre evidenti paletti segnavia (ma l'orientamento è comunque
piuttosto semplice, sempre che non arrivi la nebbia!), si percorre
lungamente l’ondulato altopiano erboso (splendida fioritura di stelle
alpine); si lascia a destra la prativa sommità della Rocca dei
Campanili, si supera il mammellone erboso della Cima
delle Colme (2372 m) e si scende quindi alla marcata
depressione del Bocchino
delle Scaglie (2360 m, h 1,30 Passo
delle Saline). Da qui appare l’evidente pendio finale che,
attraverso il versante occidentale della Rocca Garba, sale fino al Mongioie.
Si segue per breve tratto verso destra la valletta che scende dal valico,
poi si abbandona questa traccia (che scende attraverso la Gola delle
Scaglie al Rifugio
Mongioie, vedi ad esempio itinerario Il
Cimonasso) per imboccare quasi subito una traccia segnata a sinistra che si inerpica
sull’erto pendio fra erba e massi. Traversando in salita, si passa poco
sotto la vetta della Rocca Garba e, per un ultimo pendio di erba e
lastroni, si giunge in cresta. Seguendola verso sinistra (attenzione
all'esposizione verso la Val Tanaro), si raggiunge velocemente la
vetta del Mongioie (2630 m, h 0,45 dal
Bocchin delle Scaglie), dove è posta una grande croce metallica.
Un centinaio di metri più a nord, lungo l’esile cresta, è posizionata
una grande statua bronzea della Madonna che domina gli appicchi della
parete Nord-Est. Panorama veramente spettacolare a giro d’orizzonte,
dalle Alpi Liguri alle Marittime, al Monviso e alla
pianura. Verso Sud appare il Mar Ligure e, nelle giornate più
limpide, il profilo della Corsica.
Dalla croce, seguendo il
sentierino che scende ripidamente sulla pietraia del versante Sud-Est, si
raggiunge in breve il Bocchino dell'Asèo (2292 m, h
0,30 dalla vetta), ampio valico tra le valli Tanaro e Corsaglia,
aperto fra il Mongioie ed il Monte Rotondo.
Trascurando a
destra la mulattiera che perde quota in direzione del Rifugio
Mongioie (vedi anche itinerario Bric
di Conoia – Canale Sud-Ovest),
si scende a sinistra in Valle Corsaglia, trascurando la traccia che
prosegue verso il Bivacco Cavarero e,
deviando leggermente a sinistra e costeggiando lungo una traccia
l'imponente parete Nord-Est del Mongioie, si raggiunge il
pittoresco Lago
Raschera (2108 m, h 0,15
dal Bocchin dell’Asèo), al centro dell’omonima vastissima
regione pascoliva.
Il sentiero si innalza ora con diversi tornanti per
superare il ripido pendio che, oltre un primo ripiano, conduce all’intaglio
del Bocchino della Brignola (2256 m, h
0,30 dal Lago Raschera), da dove si ha una bella vista
sui sottostanti Laghi della Brignola.
Proseguendo lungo il
sentiero, che scende lungo una ripida pietraia, si raggiunge in breve il
vasto ripiano acquitrinoso alla testata del Vallone Brignola, sede
degli omonimi piccoli
laghi, ormai prossimi all’interramento (2131 m, h
0,15 Bocchino della Brignola).
Trascurando l’ampia
mulattiera che discende il vallone diretta al Rifugio
Balma (comunque raggiungibile in h
1,30), si risalgono i
pendii erbosi di una valletta sul versante opposto del lago
(discontinue tracce di sentiero) per uscire sull’ampia sella erbosa del Colle
Brignola-Seirasso (2330 m, h 0,30 dal
lago), aperto tra la Cima Seirasso e la Cima della Brignola:
qui si incontrano i segnavia del "Sentiero Tonino Vigna",
che percorre tutto il lungo crinale fra la Cima Seirasso ed il Mongioie.
Trascurando questi segnavia, si segue un ampio sentiero che divalla sull’opposto
versante e, per ripidi pendii erbosi (segni rossi e paletti segnavia)
scende facilmente fino al bel ripiano erboso dove sorge il ristrutturato Gias
Gruppetti (1863 m, h 0,45 dal
colle), ai piedi dell’impressionante circo carsico-glaciale sul versante
occidentale del Mongioie.
Seguendo la carrareccia che discende
dolcemente lungo l’ampio fondovalle, si ritorna finalmente al Rifugio
Mondovì (h 0,30 dal Gias
Gruppetti).