CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 - Foglio 03
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
SU NEVE/GHIACCIO - ALPI
LIGURI
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SCHEDA
N. 28 |
STORIA
ALPINISTICA
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Il
Bric di Conòia (2521 m) è una bella cima rocciosa che domina l'alta Val
Tanaro, a Sud Est del massiccio del Mongiòie. Sulla cresta
sommitale si individuano tre cime principali: la Nord (2431 m) è
costituita da una piramide di erba e pietrame di scarso interesse,
separata da un'ampia forcella dal Monte Rotondo (2495 m); la
Centrale (2500 m circa) è un semplice rialzo roccioso della cresta
sommitale, dalla quale si diparte verso Sud-Ovest una evidente appendice rocciosa
che, vista dal basso, ha una sua spiccata individualità; la Sud, che si
spinge come un panoramico balcone sull'alta valle, è la più alta ed
anche la più interessante paesaggisticamente, che viene frequentemente
visitata soprattutto dagli scialpinisti durante la stagione invernale.
Il
Canale Sud-Ovest è un'evidente solco che risale tutto il versante sudoccidentale
della montagna, per un dislivello notevole (quasi 1300 m!), ben visibile
dalla terrazza del Rifugio Mongiòie. Non si tratta di una via molto
impegnativa a livello alpinistico (è sovente percorsa anche dagli
scialpinisti), e consente di salire in un ambiente
comunque aperto e non eccessivamente ripido, molto piacevole. Con
innevamento ideale (solitamente nella prima parte della stagione) risulta
una salita impegnativa a livello fisico, ma piacevole e panoramica.
Sconosciuti i primi salitori, probabilmente uomini locali
nell'800. |
PUNTO
DI PARTENZA
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Da Ceva
(uscita della A6
Torino-Savona) si risale
la Val Tanaro
superando Garèssio, Ormèa e
Ponte
di Nava fino a Viozène (1245 m,
55 km da Ceva), dove si
parcheggia nei pressi della chiesa. |
AVVICINAMENTO
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Dalla chiesa
della borgata parte una stradetta cementata (cartelli) che sale con
decisione fra le case. Incontrata una via asfaltata, la si segue verso
destra fra seconde case e villette ristrutturate, per uscire su alcuni
prati con orti. Diventata sterrata, la carrareccia risale brevemente il
bosco poi, prima di attraversare il ruscello a sinistra, si prende una
traccia che si stacca presso una specie di rialzo del terreno e prosegue
dritta nella boscaglia. La traccia, sempre ben marcata, tende leggermente
a destra, poi prende a salire ripida in una splendida abetaia con lunga
serie di stretti tornanti. Più in alto la traccia traversa decisamente a
destra e si porta sul fondo di un vallonetto, dove sbocca l'evidente
canale (1400 m circa, h 0,45 da Viozène).
Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Si attacca il
canale, all'inizio in pratica il letto di un
torrentello. Per massi e
detriti (o neve, in caso di ottimale innevamento) si sale un po'
tortuosamente fra sponde comunque non troppo pronunciate.
Un po' più in
alto il solco diventa più propriamente un canale: con soventi cambi di
pendenza (mai eccessivamente ripidi, comunque!) si raggiunge la base di
una bastionata rocciosa che sbarra il canale. Trascurando il letto del
torrentello, che si insinua fra salti rocciosi a sinistra, si attacca il
ripidissimo pendio di mughi a destra della placconata: il tratto è
ripidissimo, ma non molto lungo, e cercando la via migliore fra l'intrico
di mughi si esce abbastanza in fretta al di sopra delle rocce. Si prosegue
per il canale, qui nuovamente stretto: a volte solo una striscia innevata
fra due basse sponde di erba e roccette.
Oltre questo tratto il canale si
allarga di nuovo, con un sensibile aumento di
pendenza: si trascura quasi
subito una corta diramazione a sinistra, raggiungendo più in alto il
punto dove un evidente sperone di rocce rossastre divide nettamente il
canale nei due rami superiori (h 2,00 circa dall'attacco).
Il ramo di
sinistra, meno ripido, sale all'ampia forcella fra il Monte Rotondo (2495
m, a sinistra) e la Cima Nord del Bric di Conoia (2341 m, a destra):
questo canale presenta sovente tratti scoperti con fastidioso detrito, e
risulta comunque meno interessante.
Il ramo di destra, invece, si presenta
a guisa di ampio pendio-avvallamento nevoso, facente capo ad un'ampia
sella fra le cime Centrale e Sud del Bric. Si attacca quest'ultimo canale,
che diventa via via più ripido (circa 40° l'ultimo tratto): conviene
inizialmente restare a ridosso dello sperone di rocce rossastre a sinistra
poi, poco prima di raggiungere la forcella sommitale, si traversa
decisamente a destra in direzione del pendio nevoso finale che conduce
sulla Cima Sud del Bric di Conòia (2521 m, h
1,00 da dove il canale si divide, h
3,00 complessivamente), sulla
quale spicca una visibile croce di
ferro. Panorama veramente eccezionale,
dalle principali cime delle Alpi Liguri (Saccarello,
Marguarèis, Cima delle
Salìne, Mongiòie, Pizzo
d'Ormèa) e Marittime
alla sconfinata pianura, al mare ed ai rilievi
della Corsica.
Discesa: si ritorna
allo sbocco superiore del canale, si traversa
in alto nei pressi della forcella sommitale (attenzione in caso di
ghiaccio!) fino alle roccette ed al pietrame della Cima Centrale.
Una breve salita conduce agli aperti pendii nevosi che scendono nell'ampia
conca compresa fra il Monte Rotondo e la Cima Revèlli (2486
m). Una veloce discesa (cercando di rimanere il più possibile nei pressi
del filo di cresta) conduce sul fondo della conca, nei pressi della sella
di uscita del ramo di sinistra del canale. Proseguendo in piano verso
sinistra si raggiunge l'orlo di una immensa dolina, profonda un centinaio
di metri, uno dei fenomeni carsici superficiali più importanti delle Alpi
Liguri: questa dolina è nota localmente come "il
Profondo".
Lasciata la dolina sulla sinistra (attenzione,
scivolarci dentro comporterebbe non pochi problemi per risalire!), si
raggiungono i ripidi pendii che scendono in direzione del vicino Bocchino
dell'Asèo. Scendendo
al meglio per ripidi nevai si giunge sul fondo del valloncello che
sale al Bocchino, che non è necessario raggiungere. Seguendo il
valloncello in discesa, per evidenti tracce scialpinistiche, si
costeggiano le rocciose pareti del versante meridionale del Mongiòie
fino al ciglio di una ampia conca, oltre la quale il sentiero (qui
generalmente scoperto anche in pieno inverno, salvo dopo copiose nevicate)
scende con tortuoso percorso fino ai prati di Pian Rosso ed
al Rifugio
Mongiòie (h 1,30
dalla vetta del Bric).
Di qui, in h 0,20,
nuovamente a Viozène.
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TEMPO
TOTALE
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h
5,30 - 6,00
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DISLIVELLO
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1300
m circa, 1000 m abbondanti il canale
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DIFFICOLTA’
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F+/PD-
a seconda delle condizioni
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MATERIALE
UTILE
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ramponi,
piccozza, casco
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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24
febbraio
2008
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PERIODO
CONSIGLIATO
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febbraio
- marzo
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COMMENTI
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Bell'itinerario su neve, facile
ma piuttosto lungo e faticoso, con arrivo su un punto panoramico poco
conosciuto ma di prim'ordine! Il canale va un po' "tenuto
d'occhio", ed attaccato quando le condizioni sono le più adatte:
l'orientamento a SO, infatti, fa si che vada in condizioni generalmente
prima degli altri canali della zona, e che ad aprile sia già in parte
scoperto e quindi poco consigliabile. Un tempo quasi sconosciuto, oggi è
abbastanza frequentato, specie dagli scialpinisti che lo percorrono spesso
in discesa.
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