38. Trav. Poggio Grande - Poggio Ceresa

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIÙ PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 38 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL CUPOLONE ERBOSO DI POGGIO CERESA E LE VALLI PENNAVAIRA E NEVA DAL FORTE DUE FRATELLI

DAL FORTE DUE FRATELLI VERSO LE ALPI LIGURI

I “DUE FRATELLI” (POGGIO GRANDE E QUOTA 760) DALLA VETTA DEL POGGIO CERESA

 

INTRODUZIONE

Alle spalle dell’abitato di Ceriale un piccolo gruppo montuoso protegge il paese dai freddi venti di tramontana provenienti dalla Pianura Padana: è il gruppo del Poggio Grande, costituito da due cime principali (Poggio Ceresa 714 m e Poggio Grande propriamente detto, 802 m, sulla vetta del quale sorge un ben conservato forte di epoca napoleonica), dai quali si originano due crinali paralleli che digradano verso il mare, racchiudendo la pittoresca e selvaggia Valle Ibà.

La zona, assai panoramica e servita da numerosi buoni sentieri segnalati, è molto frequentata dagli escursionisti, specie nelle mezze stagioni, quando l’opprimente calura estiva non scoraggia ancora i camminatori locali. Ma il microclima della zona, assai favorevole, consente anche belle gite e traversate in pieno inverno, specie in assenza di vento sui crinali.

Questa breve ma assai panoramica gita consente di toccare, in un unico itinerario ad anello, le due cime più significative del piccolo gruppo montuoso, con tempi e dislivelli assai contenuti. Ad impreziosire la gita contribuisce anche la visita all’antico forte napoleonico, in gran parte restaurato, costruito sulla piatta sommità del Poggio Grande. Ovviamente, avendone la voglia e la possibilità, nulla vieta di allungare a piacere il percorso, ad esempio partendo direttamente dalla frazione Peagna, realizzando così un’ascensione più ambiziosa, ma anche più impegnativa e faticosa.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Borghetto Santo Spirito (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si raggiunge Toirano. Dalla fine del paese si abbandona a destra la S.P. 60 diretta al Giogo di Toirano per seguire a sinistra Via per Balestrino: con un apio di ampi tornanti la strada prende ripidamente quota ai piedi del Poggio Balestrino, poi continua con un traversone in salita nella Valle del Rio del Ponte fino a Balestrino (frazione Borgo, 376 m), con il piccolo borgo in parte abbandonato dominato dallo squadrato castello. Proseguendo lungo la provinciale, sempre in ripida salita, si superano diverse piccole borgate (Poggio, Cuneo, Bergalla, Cà de’ Berna) e si giunge così all’ampia sella boscosa sulla displuviale con la Valle Neva (detta Rocca Grande, 659 m). Abbandonata la strada che scende a Vecersio e a Castelvecchio, si prende una stradina asfaltata a sinistra (Via alla Madonna) che taglia la testata della valletta poco sotto la displuviale e raggiunge in breve il parcheggio presso il Santuario di Monte Croce di Balestrino (735 m, 16 km da Borghetto Santo Spirito).

Il santuario è stato edificato per ricordare l’apparizione in questi luoghi, il 5 ottobre 1949, della Beata Vergine alla piccola Caterina Richero, di 9 anni. Da allora la Madonna apparve alla donna ben 138 volte, la maggior parte delle quali nella zona del Monte Croce. L’ultima apparizione si verificò nella sua casa di Bergalla il 5 novembre 1986, ben 15 anni dopo la penultima. A partire dal luglio 1991 il vescovo di Albenga ha acconsentito alla preghiera pubblica (compresa la celebrazione della Santa Messa) nell’attuale sito, auspicando che a Monte Croce si preghi la “Madonna della Riconciliazione e della Pace”. La statua adorata nella cappella del Santuario è stata solennemente incoronata il 7 ottobre 1992. Da allora l’originale chiesetta ha subito diversi ampliamenti, l’ultimo dei quali (forse anche eccessivo, con largo utilizzo di cemento armato) è tutt’ora in corso.

 

ITINERARIO

Dall’estremità del parcheggio, presso cui si diparte la carrareccia con segnavia ¨ da cui si giungerà al ritorno, si prende un erto sentierino a destra che si inerpica sul filo del ripido costone Nordorientale del Poggio Grande (palina). Il sentierino, marcato con segnavia __ e __ del “Sentiero delle Terre Alte”, transita a monte del parcheggio e poi prende quota sul boscoso costone, con salita faticosa. Si esce in breve dal bosco, presso un’erbosa radura con paline: percorso lo spiazzo erboso in lieve salita, si devia a sinistra e si giunge sul bordo del profondo fossato che cinge il forte napoleonico del Poggio Grande (Forte Due Fratelli, 802 m, h 0,15 dal parcheggio). Seguendo verso sinistra il pianeggiante sentierino che costeggia il fossato, si raggiunge l’estremità meridionale del complesso, da dove un breve passaggio su uno stretto muraglione (attenzione, esposto!) consente di accedere all’ampia spianata all’interno.

La pianta della struttura è poligonale, completamente circondata da un fossato rivestito di muri a scarpata con, al centro, un piazzale con le postazioni per l'artiglieria separate da traverse ricoperte da un manto erboso. La caserma vera e propria (recentemente ristrutturata) si trova al centro della spianata ma ad un piano inferiore, restando quindi difesa dalla traversa che regge la spianata superiore. La facciata è caratterizzata da archi in cotto in corrispondenza degli ingressi ai vari locali ove sono ancora visibili le scritte originarie. Dall'opera, terminata nel 1897 ma già utilizzata ai tempi della Battaglia di Loano dai Francesi guidati da Napoleone nel 1795, si possono dominare tutte le vallate circostanti; ciò rendeva il caposaldo strategicamente importantissimo e di conquista pressoché impossibile.

Ritornati all’estremità meridionale del forte, si riprende il sentiero, che immediatamente si biforca: trascurando il ramo di destra, che prosegue pianeggiante costeggiando il fossato e raggiunge poi il valico di Rocca Grande, si segue quello di sinistra, che subito scende ripido fra arbusti e boschetti, con belle vedute sull’erboso cupolone del Poggio Ceresa, irto di antenne e ripetitori. Con insistita e a tratti malagevole discesa, il sentierino si porta presso una sella boscosa fra la sommità principale di Poggio Grande (appena lasciata) e la Quota 760, quasi gemella: ecco spiegata la ragione per cui il complesso delle due cime, e lo stesso forte, sono anche individuati come “Due Fratelli”. Dall’insellatura, da cui di avvista a sinistra la carrareccia che collega il Santuario di Monte Croce con il Poggio Ceresa (raggiungibile eventualmente in pochi minuti, e che sarà precorsa al ritorno), si prosegue lungo il crinale, riprendendo a salire per il boscoso crestone. Trascurata ancora una traccia pianeggiante che taglia a sinistra, si prosegue lungo lo spartiacque per un tratto scoperto e, al sommo di una rampa petrosa, si giunge sulla sommità della Quota 760 (h 0,15 dal Forte Due Fratelli), da dove si gode di stupenda veduta su tutto lo svolgimento della Valle Ibà, con il paese di Ceriale al suo sbocco inferiore e, oltre la dorsale del Monte Pesalto, l’Isola Gallinara.

Dalla cima si continua a destra, nuovamente in ripida discesa su terreno erboso con radi alberi: lasciando a sinistra la piccola e verticale paretina rocciosa che sorregge la sommità della Quota 760 da questo lato, si continua a scendere lungo il crinale, andando ad intercettare la carrareccia precedentemente accennata presso un deciso tornante (palina). Trascurando la carrareccia, si continua dritti lungo il sentiero che prosegue sullo spartiacque Ibà-Auzza, alternando tratti scoperti ed erbosi ad altri boscati. Sempre con percorso evidente, e mantenendosi spesso a brevissima distanza dalla carrareccia, il sentierino giunge ad un bivio: trascurato il ramo di destra, che traversa il versante Ovest del Poggio Grande per poi scendere in Valle Auzza (vedi anche itinerario Anello Poggio Ceresa – Valle Auzza), si prosegue su quello di sinistra che, con breve tratto ancora in discesa, raggiunge infine la carrareccia presso una palina (669 m, h 0,20 dalla Quota 760).

Percorsi pochi passi lungo la carrareccia, la si abbandona nuovamente per seguire a destra una traccia che si inerpica ripida sul filo del successivo rilievo boscoso: con erta ma breve risalita si guadagna questa sommità, sulla quale sorgono alcuni modesti affioramenti rocciosi (bella veduta, dietro di noi, sulla sommità di Poggio Grande). Con bel percorso pressoché pianeggiante, fra macchie di alberi, erba e qualche roccetta da aggirare, si prosegue lungo il comodo crinale, con vedute a volo d’uccello sulla selvaggia Valle Auzza, fino ad un nuovo breve tratto di discesa fra modeste lastronate rocciose che riporta definitivamente sulla carrareccia all’altezza dell’ampia sella erbosa ai piedi del breve pendio finale del Poggio Ceresa. Seguendo la carrareccia per una breve rampa cementata, si compie una leggera curva a sinistra e si raggiunge così l’ampio cupolone erboso alla sommità del Poggio Ceresa (714 m, h 0,15 dalla palina), sulla quale sorgono numerose antenne e ripetitori e una piccola e graziosa cappelletta dedicata ai caduti. Bellissimo panorama, oltre che sulla costa e sulla piana di Albenga con l’Isola Gallinara, anche su tutto l’arco delle Alpi Liguri, dalle cime minori (Monte Castellermo, Pizzo d’Evigno, Rocca Barbena) a quelle più importanti (Monte Galero, Monte Armetta, Pizzo d’Ormea, Bric di Conoia).

Seguendo nuovamente la carrareccia, si oltrepassa il bivio a sinistra per Poggio Eresea e Zuccarello (vedi itinerario Anello Poggio Ceresa - Valle Auzza) e si prosegue poi praticamente in piano lungo il comodo sterrato, che si mantiene poco sotto la linea di cresta sul versante marittimo. Attraverso pittoreschi boschetti, alternati a tratti più aperti e panoramici, si trascura a sinistra lo stacco del sentiero percorso all’andata (paline, segnavia ¨ oltre alle sigle P1 e P5, vedi anche itinerario Anello Poggio Ceresa - Valle Auzza) e si prosegue piacevolmente lungo la carrareccia. Giunti alla base del rilievo sommitale della Quota 760, la carrareccia prende quota con alcuni ampi e comodi tornanti (accorciatoie), quindi riprende a traversare pressoché pianeggiante sul versante Ibà, alla base di alcuni modesti salti rocciosi. Con numerosi dentro e fuori, seguendo le sinuosità del versante, la stradetta lascia ancora a destra lo stacco del sentiero (segnavia P1, vedi anche itinerario n. 27) che scende nuovamente in Valle Ibà e raggiunge, oltre un piccolo parcheggio sterrato, la strada asfaltata proprio di fronte all’ingresso del Santuario di Monte Croce di Balestrino (735 m, h 0,40 da Poggio Ceresa).   

 

TEMPO TOTALE

h 1,45 circa 

DISLIVELLO

250 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

21 febbraio 2021

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Brevissimo anello, facile e assai panoramico anche se, in alcuni punti, un po’ faticoso per via dei tratti di salita ripida e su terreno un po’ malagevole. La brevità di questi tratti, tuttavia, rende la gita adatta a tutti e assai consigliabile per l’ambiente aperto di ampio respiro. Attenzione all’accesso al forte, che avviene lungo uno stretto camminamento attraverso il fossato che richiede piede sicuro. Ovviamente, c’è la possibilità di allungare la gita salendo da uno dei percorsi diretti dal fondovalle (da Peagna, da Toirano o da Cisano sul Neva). Consigliato.