Anello Poggio Cerèsa - Valle Auzza

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 - Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 50

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

DALLA SOMMITÀ DEL POGGIO ERESEA VERSO LA TESTATA DELLA VAL NEVA

IL TRACCIATO DELL'ITINERARIO VISTO DAL POGGIO ERESEA

DAI PRESSI DELLA VETTA DI POGGIO CERESA VERSO IL MONTE PESALTO E LA PIANA DI ALBENGA

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Albenga (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si risale la Val Neva, superando Cisano sul Neva e Martinetto: trascurata a sinistra la deviazione per la Val Pennavaira, si prosegue lungo la valle principale verso Zuccarello. Superato un vecchio sbarramento difensivo ex-militare presso una grande cava, si raggiunge quindi una piccola borgata posta allo sbocco della laterale Valle Auzza (circa 500 m prima di raggiungere il borgo di Zuccarello). Si lascia l'auto presso un piccolo parcheggio di fronte ad una caserma del Corpo Forestale dello Stato (palina per Valle Auzza, 9 km da Albenga).

 

ITINERARIO

Trascurando la palina succitata, in corrispondenza di una piccola rotabile asfaltata da cui si arriverà al ritorno, si prosegue a ritroso lungo la SS 582 in direzione Martinetto per un centinaio di metri, per imboccare poi a sinistra un'ampia mulattiera (segnavia ¨) che inizia subito a risalire il ripido versante boscoso. La mulattiera, con pendenze a tratti sostenute, rimonta il versante occidentale del Poggio Eresèa in un fitto bosco di pini: più in alto, verso quota 350 m, si sfiorano alcuni tralicci di una linea elettrica, e i pini lasciano il posto alla macchia mediterranea. Il panorama si amplia e, oltre il costone del Monte Arena (in parte sconvolto dalla grande cava) appare il massiccio roccioso Monte Nero - Monte Castellermo. Appaiono anche, lungo la Val Neva, le case di Zuccarello, sovrastate dal massiccio castello dei Del Carretto e dalla piramide erbosa del Monte Alpe.

Proseguendo la salita, con altre svolte si raggiunge un grande prato sassoso, ormai prossimo alla sommità del Poggio Eresea, che si raggiunge con brevissima salita (515 m, h 1,00 dalla partenza). Dalla cima, che domina dall'alto il profondo solco della selvaggia Valle Auzza, appare la cuspide erbosa del Poggio Ceresa, sormontata dalle grandi antenne dei ripetitori radiotelevisivi, collegata al Poggio Eresea da una ondulata cresta di erba e roccette che il sentiero, sempre ben segnalato, percorre proprio sul filo. Con qualche saliscendi si percorre il panoramico crinale, da cui appare a tratti anche la Piana di Albenga con l'Isola Gallinara: superato qualche facile passaggio su roccette gradinate (EE), si raggiunge un'ampia sella, da dove si risale il costone articolato per erba, arbusti e detriti fino ad una piccola spalla, poco sotto le grandi antenne. A questo punto, abbandonando l'ingannevole traccia (apparentemente ben marcata, ma che si esaurisce poco dopo) che prosegue pressochè pianeggiante a mezza costa verso sinistra, si risale direttamente il ripido ma breve pendio erboso fino ad una anticima (690 m circa), dove si incrocia la carrareccia sterrata di servizio al vicino ripetitore. Un'ultima brevissima salita consente di raggiungere velocemente la panoramica sommità del Poggio Ceresa (714 m, h 0,30 dal Poggio Eresea), dove accanto ai ripetitori sorge anche una piccola e graziosa cappelletta dedicata ai caduti. Splendido panorama su Albenga, Ceriale e su tutto il complesso montuoso di Poggio Grande, da anni tutelato per la valenza naturalistica sotto il nome di "Sistema Ambientale di Poggio Grande".

Ritornati all'anticima, si prosegue in dolce discesa, e poi in piano, lungo il comodo sterrato, lasciando quasi subito a destra un'indicazione per Ceriale e la Valle Ibà (vedi anche itinerario n. 18 e itinerario n. 21). Dopo qualche centinaio di metri, una nuova palina indica sulla sinistra lo stacco di un sentiero che, mantenendosi sul crinale (sempre segnavia ¨ oltre alle sigle P1 e P5) si porta ad un nuovo colletto boscoso, ormai in vista della sommità di Poggio Grande, sul quale sorge il Forte Due Fratelli. Trascurate le indicazioni a destra per il forte, si prosegue a sinistra lungo un ampio sentiero (segnavia P5) dapprima in lieve discesa, quindi in piano, che taglia in quota tutta l'ampia testata della profonda e selvaggia Valle Auzza. Attraverso una fitta lecceta si prosegue a traversare fino ad incontrare nuove paline in corrispondenza dell'incrocio con una nuova variante del "Sentiero delle Terre Alte" (segnavia  TA ): abbandonato a questo punto il segnavia P5, si svolta a sinistra lungo uno sconnesso sentiero (segnavia P3 TA ) che prende a scendere con pendenze degne di nota nell'impluvio della Valle Auzza

Mantenendosi sulla destra idrografica del vallone, il sentiero alterna tratti a tornanti con lunghi traversoni in discesa, con belle vedute su Poggio Ceresa e sui rocciosi rilievi circostanti. Superato un piccolo rio, si continua a scendere con decisione, alternando tratti boscosi ad altri su brulli pendii sassosi: durante la discesa, comunque ben segnalata, si trascurano alcune deviazioni e si incontrano anche un paio di tabelloni esplicativi sulle particolarità della vallata. Ormai nei pressi del fondovalle, si giunge sullo sponde di un rio che precipita, poco più a monte, con bella cascata: a questo punto, per breve tratto, i segnavia guidano nel letto del ruscello, con percorso scomodo per via dell'acqua e del fango. Volendo, è possibile evitare questo malagevole tratto guadando il corso d'acqua subito a valle della cascata e seguendo una traccia che all'inizio sale leggermente, poi perde quota con alcune svolte fino a ritornare sul tracciato principale quando questo ridiviene comodo. In ogni caso la mulattiera, ormai piuttosto ampia ancorchè sconnessa, raggiunge le rive del Rio Auzza, impetuoso corso d'acqua che incide il pittoresco vallone. Si prosegue lungo la comoda mulattiera, ormai in discesa assai moderata, a pochi metri dall'alveo del rio, che scorrendo fra lisce placche rocciose forma bellissime cascatelle e pittoreschi cristallini laghetti. Con scorci sempre nuovi ed interessanti, si giunge ad un guado presso una canalizzazione in cemento sopraelevata (poco a monte il rio scorre in una interessante forra rocciosa): si supera il rio (con qualche difficoltà in caso di acqua abbondante) e si prosegue sulla sinistra idrografica per un breve tratto, fino ad un nuovo guado (più comodo del precedente grazie ad alcuni roccioni che facilitano il passo). Ritornati definitivamente sulla destra idrografica, si prosegue di fianco al torrente in ambiente via via più antropizzato (antichi muri a secco e fasce, un tempo intensamente sfruttate per l'agricoltura ed oggi in gran parte abbandonate) fino ad un ripiano prativo con tavolo da pic-nic. Poco più avanti ci si immette su una rotabile asfaltata, dove si abbandonano i segnavia  TA  che proseguono a destra in salita e si scende a sinistra con un tornante fino a ritornare sulla SS 582 in corrispondenza del parcheggio presso la caserma del Corpo Forestale dello Stato (h 2,00 da Poggio Ceresa).

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 circa

DISLIVELLO

600 m circa

DIFFICOLTA’

E (EE qualche passo)

ULTIMO SOPRALLUOGO

2 marzo 2014

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Breve e comodo anello alla scoperta di luoghi poco conosciuti ma molto pittoreschi e panoramici. Bella vista dalla sommità del Poggio Ceresa, specie verso le piane di Albenga e Ceriale ed il Mar Ligure. Molto interessante il tratto finale del percorso, sulle sponde del Torrente Auzza, che scorre fra le rocce originando laghetti e cascatelle assai caratteristici.