Si
prosegue lungo la stradina asfaltata, segnata con il segnavia ¨.
Ad un bivio si va a destra in piano, si superano alcune case e si
prosegue per una carrareccia sterrata, che si inoltra fra
fasce di ulivi. Con piacevole percorso, e con
belle vedute sulla costa, la stradina diventa presto
sentiero, transita presso una vecchia piattaforma rialzata in
calcestruzzo e un’antica
costruzione ormai ricoperta di vegetazione e, attraverso uno
splendido bosco di pini, giunge nei pressi dell’antico Castello
Borelli, visibile fra gli alberi poco più in basso (h
0,20).
Si
incrocia a questo punto una carrareccia sterrata, che va però
trascurata per seguire a sinistra, in salita, una ripida mulattiera,
purtroppo rovinata dal dilavamento delle acque meteoriche. Questa si
innesta più in alto in una nuova carrareccia, che va seguita verso
destra, in leggera salita. Trascurato quasi subito un sentiero
confluente da destra (proveniente da Borghetto Santo Spirito, che si
domina dall'alto), si prosegue lungo la carrareccia, che sale
con un lungo tornante l’assolato versante meridionale del Monte
Piccaro, con un panorama sempre più esteso sulla costa da Albenga a
Finale Ligure e sull'immediato
entroterra di Borghetto.
Raggiunto
un bivio, si prende una mulattiera a destra (sempre segnavia ¨),
che taglia sul versante di Borghetto il pendio boscoso, poi riprende a
salire con alcune svolte fino alla poco accentuata sella leggermente a
sud della sommità del Monte Piccaro (
280 m
, h 0,50 dal Castello Borelli).
Una breve deviazione a sinistra consente di visitare il grazioso
caratteristico piloncino sacro, da cui si gode di splendida veduta sulla
costa.
Dalla
sella, dove giunge anche il ramo di carrareccia precedentemente
abbandonato con percorso però più ripido ed assolato, si prosegue
lungo il crinale, superando le grandi antenne ed i ripetitori sulla
vetta del Monte Piccaro. Dopo una brevissima discesa, in corrispondenza
di un’ampia sella cespugliosa, si abbandona il sentiero segnalato
diretto al Monte Croce (vedi anche itinerari
n. 15 e n.
17) e si prende a sinistra una
labile traccia fra la gariga, indicata all’inizio da un
mucchio di pietre a guisa di falò. La traccia si dirama subito in due
tronchi: si segue quello di sinistra, che ritorna in direzione del mare
mantenendosi una decina di metri al di sotto del crinale del Piccaro.
Con percorso a tratti infastidito dagli arbusti spinosi, ma sempre
abbastanza evidente, la traccia prosegue poco al di sotto del costone,
quindi scende per un tratto su un crinale secondario e si porta in
prossimità di un piccolo prefabbricato metallico con antenne di
telefonia mobile, da dove appare in alto a sinistra il tabernacolo del
Monte Piccaro. Trascurato un marcato sentierino che, a sinistra, taglia
il versante Sud della montagna collegandosi alla carrareccia proveniente
dal Castello Borelli, si prosegue a scendere lungo il filo del costone,
su tracce di cacciatori piuttosto incerte e fra fitta vegetazione.
Raggiunta una zona aperta (bella
veduta sul sottostante Castello Borelli), la traccia prosegue
in ripida discesa sfruttando provvidenziali placchette rocciose prive di
vegetazione, collegate da brevi tratti fra cespugli spinosi. Rientrati
nella fitta macchia, si giunge ad una sorta di piccolo ripiano sorretto,
a valle, da un muro a secco alto un paio di metri: sfruttando un punto
in cui alcune pietre leggermente scalzate formano una sorta di gradino,
si raggiunge il sottostante pendio lungo il quale, in pochi metri, si
ritrova il sentiero percorso all’andata, poche decine di metri prima
dell’antica costruzione ricoperta di vegetazione.
Seguendo
verso destra il sentiero, si ritorna al parcheggio presso il cimitero di
Ceriale (h
0,30 dal Monte Piccaro).