22. Anello del Monte Piccaro

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIU' PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 22

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

L’ISOLA GALLINARA E ALBENGA

IL TABERNACOLO DEL MONTE PICCARO VISTO DALLA CRESTA SUD DEL MONTE CROCE

ZAFFERANO SELVATICO NEI PRESSI DELLA SOMMITÁ DEL MONTE PICCARO

 

INTRODUZIONE

Il Monte Piccaro (280 m) è un modesto rilievo ricoperto di macchia mediterranea che costituisce l'estremo lembo della costiera, originatasi dalla Rocca Barbèna, che scende in mare formando il roccioso Capo Santo Spirito, al confine fra i comuni di Borghetto e Ceriale

Poco a Sud della sua sommità, in realtà un allungato dorso con antenne per telecomunicazioni che riprende subito a salire in direzione del più elevato ed individualizzato Monte Croce, sorge un caratteristico bianco tabernacolo visibile da molti punti della costa, grazie anche alla luce accesa durante le ore notturne.

La gita al Piccaro è un’escursione breve, poco faticosa e raccomandabile anche in inverno, grazie alla quota modesta e alla favorevole esposizione. Bellissima vista a 180° su una vasta porzione di Mar Ligure, da Capo Noli fino all’Isola Gallinara, con le piane di Borghetto e di Albenga proprio sotto di noi.

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Borghetto Santo Spirito  (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si segue la strada verso Ceriale, superando Capo Santo Spirito: dopo la prima rotonda, all’inizio del paese di Ceriale, si prende sulla destra una ripida stradina in salita che raggiunge il piccolo cimitero del paese (parcheggio).

 

ITINERARIO

Si prosegue lungo la stradina asfaltata, segnata con il segnavia ¨. Ad un bivio si va a destra in piano, si superano alcune case e si prosegue per una carrareccia sterrata, che si inoltra fra fasce di ulivi. Con piacevole percorso, e con belle vedute sulla costa, la stradina diventa presto sentiero, transita presso una vecchia piattaforma rialzata in calcestruzzo e un’antica costruzione ormai ricoperta di vegetazione e, attraverso uno splendido bosco di pini, giunge nei pressi dell’antico Castello Borelli, visibile fra gli alberi poco più in basso (h 0,20). 

Si incrocia a questo punto una carrareccia sterrata, che va però trascurata per seguire a sinistra, in salita, una ripida mulattiera, purtroppo rovinata dal dilavamento delle acque meteoriche. Questa si innesta più in alto in una nuova carrareccia, che va seguita verso destra, in leggera salita. Trascurato quasi subito un sentiero confluente da destra (proveniente da Borghetto Santo Spirito, che si domina dall'alto), si prosegue lungo la carrareccia, che sale con un lungo tornante l’assolato versante meridionale del Monte Piccaro, con un panorama sempre più esteso sulla costa da Albenga a Finale Ligure e sull'immediato entroterra di Borghetto

Raggiunto un bivio, si prende una mulattiera a destra (sempre segnavia ¨), che taglia sul versante di Borghetto il pendio boscoso, poi riprende a salire con alcune svolte fino alla poco accentuata sella leggermente a sud della sommità del Monte Piccaro ( 280 m , h 0,50 dal Castello Borelli). Una breve deviazione a sinistra consente di visitare il grazioso caratteristico piloncino sacro, da cui si gode di splendida veduta sulla costa. 

Dalla sella, dove giunge anche il ramo di carrareccia precedentemente abbandonato con percorso però più ripido ed assolato, si prosegue lungo il crinale, superando le grandi antenne ed i ripetitori sulla vetta del Monte Piccaro. Dopo una brevissima discesa, in corrispondenza di un’ampia sella cespugliosa, si abbandona il sentiero segnalato diretto al Monte Croce (vedi anche itinerari n. 15 e n. 17) e si prende a sinistra una labile traccia fra la gariga, indicata all’inizio da un mucchio di pietre a guisa di falò. La traccia si dirama subito in due tronchi: si segue quello di sinistra, che ritorna in direzione del mare mantenendosi una decina di metri al di sotto del crinale del Piccaro. Con percorso a tratti infastidito dagli arbusti spinosi, ma sempre abbastanza evidente, la traccia prosegue poco al di sotto del costone, quindi scende per un tratto su un crinale secondario e si porta in prossimità di un piccolo prefabbricato metallico con antenne di telefonia mobile, da dove appare in alto a sinistra il tabernacolo del Monte Piccaro. Trascurato un marcato sentierino che, a sinistra, taglia il versante Sud della montagna collegandosi alla carrareccia proveniente dal Castello Borelli, si prosegue a scendere lungo il filo del costone, su tracce di cacciatori piuttosto incerte e fra fitta vegetazione. Raggiunta una zona aperta (bella veduta sul sottostante Castello Borelli), la traccia prosegue in ripida discesa sfruttando provvidenziali placchette rocciose prive di vegetazione, collegate da brevi tratti fra cespugli spinosi. Rientrati nella fitta macchia, si giunge ad una sorta di piccolo ripiano sorretto, a valle, da un muro a secco alto un paio di metri: sfruttando un punto in cui alcune pietre leggermente scalzate formano una sorta di gradino, si raggiunge il sottostante pendio lungo il quale, in pochi metri, si ritrova il sentiero percorso all’andata, poche decine di metri prima dell’antica costruzione ricoperta di vegetazione.

Seguendo verso destra il sentiero, si ritorna al parcheggio presso il cimitero di Ceriale (h 0,30 dal Monte Piccaro).

 

TEMPO TOTALE

h 2,00 circa 

DISLIVELLO

250 m circa

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

25 ottobre 2015

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Brevissimo anello, molto panoramico e piacevole. La salita avviene su comode carrarecce e sentieri ben segnalati, mentre il ritorno è su traccia poco evidente ed un po’ infastidita dalla vegetazione ma, comunque, sempre facile.