15. Traversata del Monte Croce

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - SU E GIU' PER LA RIVIERA LIGURE

SCHEDA N. 15

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

TRA CIELO E MARE ...

DALLA CIMA DEL MONTE PÌCCARO VERSO CERIÀLE E LA PIANA DI ALBÈNGA, CON L'ISOLA GALLINÀRA SULLO SFONDO

LA LUNGA ED EVIDENTE CRESTA SUD DEL MONTE CROCE DAI PRESSI DELLA VETTA DEL MONTE PÌCCARO

LE DORSALI DEL MONTE ACUTO E, A SINISTRA, DEL MONTE PESÀLTO, CHE RACCHIUDONO LA SELVAGGIA VALLE IBÀ, DALLA VETTA DEL MONTE CROCE

 

INTRODUZIONE

Il Monte Croce (541 m) è l'ultimo rilievo di una certa importanza sul lungo contrafforte che, dalla Rocca Barbèna, si protende in direzione sud dividendo i bacini del Neva e del Varatèlla. Con la modesta appendice del Monte Pìccaro costituisce l'estremo lembo della costiera, che scende in mare formando il roccioso Capo Santo Spirito, al confine fra i comuni di Borghetto e Ceriàle

Proprio dalla piana di Borghetto il Monte Croce presenta il suo profilo più interessante, apparendo come una piramide molto acuta ed elevata, mentre da Ceriàle si mostra con un versante più uniforme e meno caratteristico. La traversata della cima costituisce una passeggiata piacevole ed estremamente panoramica, oltre a risultare tutto sommato poco faticosa: una bella gita da effettuare preferibilmente in una limpida giornata invernale.

 

PUNTO DI PARTENZA:

Da Borghetto Santo Spirito  (uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia) si segue la strada verso Ceriàle, superando Capo Santo Spirito: dopo la prima rotonda, all’inizio del paese di Ceriàle, si prende sulla destra una ripida stradina in salita che raggiunge il piccolo cimitero del paese (parcheggio).

 

ITINERARIO

Si prosegue lungo la stradina asfaltata, segnata con il segnavia ¨. Ad un bivio si va a destra in piano, si superano alcune case e si prosegue per una carrareccia sterrata, che si inoltra fra fasce di ulivi. Con piacevole percorso, e con belle vedute sulla costa, la stradina diventa presto sentiero, transita presso una vecchia piattaforma rialzata in calcestruzzo e, attraverso uno splendido bosco di pini, giunge nei pressi dell’antico Castello Borelli, visibile fra gli alberi poco più in basso (h 0,20). 

Si incrocia a questo punto una carrareccia sterrata, che va però trascurata per seguire a sinistra, in salita, una ripida mulattiera, purtroppo rovinata dal dilavamento delle acque meteoriche. Questa si innesta più in alto in una nuova carrareccia, che va seguita verso destra, in leggera salita. Trascurato quasi subito un sentiero confluente da destra (proveniente da Borghetto Santo Spirito, che si domina dall'alto), si prosegue lungo la carrareccia, che sale con numerosi tornanti l’assolato versante meridionale del Monte Piccaro, con un panorama sempre più esteso sulla costa da Albènga a Finale Ligure e sull'immediato entroterra di Borghetto

Raggiunto un bivio, si prende il ramo di destra, che taglia sul versante di Borghetto il pendio boscoso, poi riprende a salire con alcune svolta fino alla poco accentuata sella leggermente a sud della sommità del Monte Pìccaro (280 m, h 0,50 dal Castello Borelli). Una breve deviazione a sinistra consente di visitare un grazioso piloncino sacro, da cui si gode di splendida veduta sulla costa. 

Dalla sella, dove giunge anche il ramo di carrareccia precedentemente abbandonato con percorso però più ripido ed assolato, si prosegue lungo il crinale, superando le grandi antenne ed i ripetitori sulla vetta del Monte Pìccaro (vedi anche itinerario n. 22). Dopo un buon tratto praticamente pianeggiante sul crinale, si scende leggermente ad una insellatura, da dove si riprende a salire con decisione poco a destra del crinale, fra cespugli e qualche detrito. Con belle vedute sui monti sovrastanti Toiràno, si risale il ripido ma breve crinale meridionale del Monte Croce, raggiungendo una spalla erbosa. Con moderata salita verso sinistra, si risale l’ultimo breve tratto di cresta, caratterizzato da erba e bianche roccette calcaree, e si esce sul cocuzzolo sommitale del Monte Croce (582 m, h 1,15 dal Monte Pìccaro, croce). Splendido panorama sulla piana di Albènga e, dall’altra parte, su quella di Borghetto, fino a Finale Ligure ed alla costa genovese. 

Si scende dall’altra parte per un pendio piuttosto ripido, si oltrepassa una sorta di forcella con alcune barre rocciose e si continua a scendere per il crinale, lungo evidenti tracce di passaggio, fino alla larga sella erbosa con il più elevato Monte Acuto (490 m circa, h 0,15 dalla cima, elettrodotto nei pressi). 

A questo punto si abbandona il crinale (vedi anche itinerario n. 17) per seguire una traccia pianeggiante che, verso sud, taglia orizzontalmente il pendio prativo sul versante occidentale del Monte Croce. Raggiunto un marcato costone, ormai nuovamente in vista del crinale sud risalito in precedenza, si abbandona anche questa traccia e si scende a destra, per labili tracce fra l’erba. Presto la pendenza aumenta notevolmente, e compaiono alcuni segnavia blu. Con ripida discesa, la traccia segnata perde velocemente quota e scende ad intercettare la "strada panoramica" (h 1,00 dalla sella col Monte Acuto) che unisce Ceriàle con il paesino di Peàgna

Si segue verso sinistra la strada asfaltata che, con tortuoso percorso, scende fino alle case di Ceriàle. Da qui, ritornando per breve tratto verso est, si raggiunge il cimitero (h 0,30 dall’incrocio con la strada).

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 circa 

DISLIVELLO

500 m

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

11 aprile 2023

PERIODO CONSIGLIATO

dall'autunno alla primavera

COMMENTI

Breve giro ad anello, molto panoramico e piacevole. La salita avviene su comode carrarecce e sentieri ben segnalati, mentre il ritorno è su tracce un po’ meno evidenti ma, comunque, sempre facili. Bellissimo l’ambiente di vetta.