Bric Resonau 1147 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

F.I.E. scala 1:25.000 – Foglio SV-1

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - APPENNINO LIGURE

SCHEDA N. 17 

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL ROCCIOSO VERSANTE SUDOCCIDENTALE DEL BRIC RESONAU (SI VEDE LA CROCE DI VETTA) DA PRATO FERRETTO

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Varazze (uscita della A10 Genova – Ventimiglia) si scende al centro abitato e si segue la strada che risale la Valle Tèiro: superata la frazione Pero, si lascia la strada principale diretta a Stella San Martino per svoltare decisamente a destra e salire ad Alpicella (403 m). Da qui si prosegue lungo la strada, via via più stretta e ripida ma sempre asfaltata, che con lungo percorso e molti tornanti raggiunge i grandi ripetitori posti sulla sommità del Monte Bèigua (1286 m). Si prosegue verso Est lungo la strada asfaltata che, dapprima con una breve salita (antenne e ripetitori) e poi in moderata discesa, dapprima su terreno scoperto e poi nel bosco, raggiunge il margine dell'ampia radura del Passo di Pratorotondo, dove sorge l’omonimo confortevole Rifugio Pratorotondo (1110 m, 21 km da Varazze).

 

ITINERARIO

Dal rifugio si seguono i segnavia AV ("Alta Via dei Monti Liguri", paline) che proseguono verso il lontano Passo del Faiallo (vedi anche itinerario Monte Rama – Via normale). Si attraversa tutto l'ampio ripiano erboso di Pratorotondo (verso Sud emerge il tozzo cupolone del Monte Sciguelo) per portarsi poi sul versante meridionale della Cima Frattin (1146 m), ampio dosso dal quale emergono rare roccette. L’ampio sentiero pressoché pianeggiante passa da un paio di punti panoramici (staccionate) da cui si domina il Mar Ligure e la costa tra Cogoleto ed Arenzano, quindi si porta ad un colletto presso un curioso lastrone roccioso (a sinistra paretina con palestra di roccia): superato un vallonetto con breve discesa, il comodo sentiero ritorna pianeggiante e si porta nei pressi della Casa della Miniera, un grazioso rifugio ristrutturato con locale invernale sempre aperto. Poco sotto, su un panoramico costone, sorge la piccola Cappella degli Alpini.

Proseguendo in piano, si taglia un ripido pendio erboso e si raggiunge la nuova ampia spianata di Prato Ferretto (bel panorama sul Monte Sciguèlo), che scoscende verso Sud con l'articolato versante roccioso della Rocca del Lago (1103 m). Lasciando a sinistra il sentiero con segnavia gialli che porta a Piampaludo, si può ammirare nella conca erbosa situata a nord del pianoro il "campo di pietre", una distesa di blocchi che crea un effetto veramente suggestivo (tabellone esplicativo). Attraversata tutta la spianata, si giunge ad un'ampia sella (Passo di Prato Ferretto, detto anche “Colle Sud del Bric Resonau”, 1100 m, h 0,30 da Pratorotondo), incisa alla base del roccioso versante Sud del Bric Resonau (1147 m). 

Qui si trova un crocevia di sentieri (paline): si abbandona il segnavia (a destra) diretto a Sciarborasca (vedi itinerario Direttissima al Monte Rama), il sentiero con segnavia che scende in un boschetto alla testata del Vallone del Rio di Lerca e quello che, sempre verso destra, rimonta il piede della cresta di Cima Fontanaccia (segnavia: +, e , vedi anche itinerario Monte Rama - Via normale). Si prosegue invece a sinistra, lungo il tracciato dell'AV “Alta Via dei Monti Liguri” diretta al Passo del Faiallo.

Con percorso in lieve salita, l’evidente tracciato aggira il dirupato versante Sud-Sudovest del Bric Resonau, costituito da erte paretine frammiste a vegetazione, portandosi ai piedi del breve e poco ripido pendio facente capo al largo colletto che si apre, sullo spartiacque principale, fra il Bric Damè (a sinistra) e il Bric Sciue Gianche (a destra). Poco prima che la pendenza aumenti leggermente, si incontra un piccolo cartello che indica, a destra, lo stacco del sentierino per il Bric Resonau (h 0,05 dal Passo di Prato Ferretto).

Il sentierino, che inizialmente si mantiene parallelo all’Alta Via, risale con moderata pendenza una specie di solco erboso, poi svolta deciso a destra e raggiunge un poco accentuato colletto boscoso con grosso ometto. Tagliando in orizzontale nel bosco rado, il sentierino raggiunge un breve pendio alberato, che rimonta in breve giungendo ai piedi di una vasta pietraia, ormai ai piedi del versante orientale del Bric Resonau. Si rimonta la pietraia su grandi massi (attenzione alle rocce instabili, ometti) poi, quando questa si divide in due rami, si taglia a destra e, rimontando un breve tratto di facili roccette, si guadagna una selletta con ometto. Sempre salendo fra grossi massi accatastati (ometti), si superano due successivi piccoli ripiani portandosi sul lato Nord del Bric: superato un brevissimo gradino formato da un masso appoggiato alla parete (I°-), si continua per una cornice erbosa che porta in breve sulla spaziosa vetta del Bric Resonau (1147 m, h 0,15 dall’inizio del sentierino, croce di legno). Bellissimo panorama: verso Sud la lunga costiera della Cima Fontanaccia e del Monte Rama, protesa verso il Golfo Ligure, verso Est il gruppo Argentéa-Reixa verso il Faiallo, a Nord la costiera Bric Damé – Bric Sciue Gianche e una parte della Val di Vara, ad Ovest Prato Ferretto con il Monte Sciguelo e le lontane Alpi Liguri.

VARIANTE: volendo effettuare una salita leggermente più “alpinistica”, quando la pietraia si divide in due rami è possibile seguire il ramo di sinistra, al termine del quale si incontra, leggermente a destra, una bella placchetta articolata da risalire con divertente arrampicata (), uscendo sui massi accatastati di un’anticima. Scendendo per facili rocce, si va ad intercettare pochi metri p sotto la traccia della via normale precedentemente descritta, poco sotto il brevissimo gradino.

Ritorno per la stessa via in h 0,45.

 

TEMPO TOTALE

h 1,45 circa

DISLIVELLO

150 m circa 

DIFFICOLTA’

EE (qualche facile roccetta)

ULTIMO SOPRALLUOGO

21 luglio 2021

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l’anno (evitare le giornate invernali ventose e quelle estive troppo calde)

COMMENTI

Brevissima gita, poco faticosa, ad una cima poco conosciuta ma assai caratteristica del Gruppo del Beigua. Adatta a (quasi) tutti e in tutte le stagioni, evitando possibilmente le giornate con troppo vento, che in queste zone di crinale (specie nel periodo invernale) soffia spesso assai impetuoso, e anche quelle troppo afose all’apice della stagione estiva. Durante la salita si incontra qualche facile roccetta, e questo permette anche ai bimbi “avventurosi” e già con un minimo di esperienza di provare l’ebbrezza dell’arrampicarsi sulle rocce per giungere alla meta.