Il Bastione 3047 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 30

 

FOTO NOTEVOLI

LA CRESTA SUD DEL BASTIONE DAL COLLE DI BRÒCAN

 

STORIA ALPINISTICA

Il Bastione (3047 m) è un’elegante cima rocciosa, molto panoramica, che si eleva sullo spartiacque fra i valloni della Valletta (Ovest) e della Rovina (Est), tra il Colle del Bastione ed il più frequentato Colle di Bròcan. Presenta una curiosa conformazione allungata, con la cima all’estremità Nord, tanto da ricordare nella forma un ciclopico cavallo al galoppo verso settentrione. Da lontano, contrariamente a tante altre cime delle Alpi Marittime, appare facilmente raggiungibile, ed il percorso del suo dorso sembrerebbe quasi elementare: in realtà, la sua via normale risulta, a livello puramente tecnico, una delle più impegnative del settore, se si escludono quelle prettamente alpinistiche della Catena delle Guide. Va però precisato che qui l’orientamento, svolgendosi la via interamente su una cresta, non è complicato come, ad esempio, per le cime della Catena della Madre di Dio, ed anche il terreno, nonostante l’esposizione, risulta più sicuro e proteggibile. Forse anche per questo, la cima è abbastanza frequentata, e sul passo chiave si può trovare un cordino (che facilita alquanto la salita) ed un bel chiodo per la discesa in corda doppia. Insomma, nonostante le difficoltà oggettive della via, una salita di stampo meno “avventuroso” rispetto ad altre cime vicine! Mentre verso Ovest e verso Est presenta due versanti pressoché simili, costituiti da lunghe bastionate rocciose tagliate da verticali canali (da cui probabilmente il nome), a Nord presenta una bella parete triangolare che domina severa il Lago di Nasta. Verso Sud, come già detto, si allunga con una sottile e frastagliata cresta fino al Colle di Bròcan. Il toponimo, come già sottolineato, si riferisce presumibilmente alle lunghe bastionate rocciose dei suoi versanti Est ed Ovest: va detto, però, che un tempo la cima era nota come Cima dei Làuses (laghi): dalla sua vetta, infatti, risultano chiaramente visibili sia il Lago di Nasta, circondato da una miriade di altri più piccoli specchi d’acqua, sia il Lago Bròcan, sulle cui sponde sorge il Rifugio Genova. 

La prima ascensione è di L. Purtscheller e W. Bodenmann, con B. Franco, il 23/06/1890 per la difficile cresta Nord-Est. La via normale per la cresta Sud è stata percorsa per la prima volta (in discesa) da L. Maubert il 22 giugno 1897.

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Remondino ( 2430 m ), raggiungibile dal Piano della Casa (Valle Gesso) in h 1,45

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Nel Vallone Assedras.

 

AVVICINAMENTO

Dal rifugio si segue l’evidente traccia segnata (ometti e segni rossi) diretta al Lago di Nasta: superata la prima bastionata ed una successiva conca detritica (neve ad inizio stagione), si attacca una seconda bastionata rocciosa, formata da una nervatura di rocce levigate fra due stretti canali detritici. I segni, qui giallo-rossi, montano sulla nervatura e la risalgono, fino ad un bivio segnalato con frecce in vernice (h 0,40): trascurate le tracce di sinistra, che portano in breve al vicino Lago di Nasta (vedi anche itinerario Al Lago di Nasta), si devia a destra (indicazione “Bròcan – Mercantour”), attraverso arrotondati dossi morenici. Si taglia poi in falsopiano tutta la gigantesca pietraia che fascia la base del versante Ovest del Bastione: giunti in corrispondenza dell’avvallamento detritico facente capo al Colle di Bròcan, si abbandona la traccia diretta ai colli Mercantour e Ghiliè e, seguendo i segni gialli, si sale con decisione verso sinistra. Risalito un corto canalino detritico diagonale a destra, si taglia per un sistema di comode cenge una placconata rocciosa e, per l’ultimo pendio detritico, si raggiunge il Colle di Bròcan (2892 m, h 0,50 dal bivio), breccia rocciosa aperta fra la cresta meridionale del Bastione e quella settentrionale della Cima di Bròcan. Attacco.

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Dal colle si attacca a sinistra (Nord) la cresta del Bastione, proprio sul filo: oltre un primo tratto aereo (EE), si scende un po’ verso destra (lato Vallone della Rovina) fino ad evidenti pendii erbosi e detritici. Si risalgono le rampe erbose in diagonale, per ritornare in cresta in corrispondenza di un tozzo gendarme (facile). Si attacca il gendarme per una specie di canale-fessura erbosa, piuttosto verticale (II°), fino alla forcellina cui fa capo, un po’ sulla sinistra. Di qui si traversa in forte esposizione, sul lato Ovest, per stretta cengia (5 metri, II°-), e si raggiunge la sommità del gendarme. Si scende dall’altra parte per rocce esposte ma solide (5 metri, II°), e si tocca così uno strettissimo intaglio, fra il gendarme ed il corpo vero e proprio della montagna. Si scala, dall’altra parte, un salto di una decina di metri (tratto chiave, esposto, II°+): gli ultimi tre metri sono i più delicati, in quanto si deve risalire una fessura obliqua in scarsità di appigli ed appoggi (III°+, nell’estate 2006 si trovava un cordino a facilitare il passaggio). Dal terrazzino alla sommità del risalto (chiodo per la discesa in doppia) si prosegue lungo un tratto pianeggiante, proprio sul filo, poi si segue un sistema di facili ma esposte cenge che tagliano il versante occidentale (sinistra) alcuni metri sotto la cresta (). Si raggiunge così il colletto alla base del castello roccioso finale, che si scala su buone rocce e detriti (I°+, II°) fino al grosso ometto sulla cima del Bastione (3047 m, h 1,15 dal colle). Dalla cima si gode di un panorama vastissimo, che va dalle più importanti cime delle Marittime (Nasta, Bàus, Argentèra, Gelàs, Matto) ai pittoreschi laghi, fino ai ghiacciai del Rosa ed al Monviso. Verso Sud, oltre i colli della Provenza, appare il litorale nizzardo.

 

Discesa: per l’itinerario di salita in h 2,00.

 

TEMPO TOTALE

h 4,45 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio)

DISLIVELLO

650 m circa (esclusa l’eventuale salita al rifugio)

DIFFICOLTA’

PD (passi di II° e 3 metri di III°+)

MATERIALE UTILE

casco, spezzone di corda da 30 m , cordoni, eventualmente qualche friend

ULTIMO SOPRALLUOGO

15 agosto 2006

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - metà settembre

COMMENTI

Itinerario impegnativo ad una importante cima, assai panoramica. Abbastanza frequentata, nonostante l’impegno richiesto, per via della roccia, sicuramente migliore rispetto alle cime circostanti, e per la soddisfazione che regala l’ascensione, già una piccola scalata. Panorami bellissimi, che vanno dal Monte Rosa al mare di Nizza.