CARTINA CONSIGLIATA
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A.S.F.
scala 1:25.000 – Foglio 05
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CATEGORIA/ZONA
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ALPINISMO
- ALPI MARITTIME
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SCHEDA
N. 26 |
STORIA
ALPINISTICA
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La Cima
Maubert
(2865 m) è una bella ed elegante cima rocciosa che si eleva fra i colletti de
Cessole e della Madre di Dio. Mentre verso Nord si presenta come
un’ampia lastronata inclinata verso sinistra, appoggiata alla ben più
corposa muraglia della Cima de Cessole, verso Sud, ed in particolare
dalla terrazza panoramica del Rifugio Remondino, si mostra arditamente
come un bel pilastro roccioso di roccia rossastra, solcato da alcuni
lunghi e sinuosi canali.
Un po’ come tutte le altre cime del
contrafforte della Madre di Dio,
la Cima Maubert
è salita molto raramente: anzi, rispetto alla Madre di Dio ed alla Cima
de Cessole, l’una più famosa, l’altra più elevata, è ancora più
trascurata e solitaria! La via normale, che attacca al Colletto della
Madre di Dio e di cui è proposta anche una variante forse, nel
complesso, un po’ più difficile, è sì non troppo impegnativa dal
punto di vista tecnico, ma vanno tenuti presenti anche altri fattori:
dell’isolamento si è già detto, ma poi c’è l’orientamento, non
sempre banale, e soprattutto la roccia, molto rotta e mista ad erba, che
costringe a procedere raddoppiando l’attenzione. Insomma, una salita
che non farà “curriculum”, ma che renderà
all’escursionista-alpinista grande soddisfazione e la consapevolezza
di aver salito una cima non comune!
ll toponimo ricorda il grande
alpinista monegasco Louis Maubert, pioniere nell’esplorazione delle
Marittime, autore di numerose prime ascensioni (tra cui alla Cima
dell’Agnèl, alla Cima Chafrion ed alla Cima di Saint Robert) e di vie
nuove, e compilatore di pregevoli monografie sulla Serra
dell’Argentèra.
Prima ascensione: V. de Cessole, con A. Ghigo e J.
Plent il 17 settembre 1901 per il versante Sud Est.
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AVVICINAMENTO
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Dal
rifugio si scende per poche decine di metri lungo l’itinerario di
accesso, per prendere a destra la traccia (cartello e segni
giallo-rossi) diretta alla Bassa della Madre di Dio ed al Rifugio
Bozano
(vedi anche itinerario Traversata
Argentèra – Assedras in senso inverso). Attraversata la
gigantesca pietraia sul fondo del Vallone Assedras (divertente
ginnastica sui massi), si prosegue per magra erba fino al conoide
detritico alla base del canale discendente dall’evidente Colletto
della Madre di Dio: la traccia lo risale con alcune svolte (faticose a
causa dei detriti estremamente friabili), passa presso una targa a
ricordo di Don Gino, parroco alpinista affezionato frequentatore della
Madre di Dio, e poi si allunga con un traversone verso un colletto
erboso.
Poco dopo la targa, al termine delle svolte, si abbandona
comunque la traccia (h
0,40) per risalire al meglio il largo canale: conviene
tenersi sui lati, indifferentemente destro o sinistro, dove il terreno
è un po’ più sicuro (tracce), anche se la ripidezza, le pietre
mobili e le ertissime chine erbose invitano comunque alla prudenza.
Nell’ultimo tratto, quando il fondo del canale accentua ancora la
pendenza, è più conveniente risalire le facili roccette di sinistra,
alla base della Madre di Dio, per uscire infine sul panoramico
terrazzino del Colletto della Madre di Dio (2720 m, h
0,50 dall’inizio del canale), aperto fra
la Madre
di Dio e la Cima
Maubert: attenzione ad affacciarsi sul lato Nord, dove un
ampio
canalone spesso ghiacciato scivola alla testata del Vallone dell’Argentèra.
Attacco. |
DESCRIZIONE
DELLA VIA
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Dal Colletto della Madre di Dio si
scende di pochi metri nel canale meridionale fino ad
imboccare una specie di fessura-canale erbosa che risale
diagonalmente, da sinistra a destra, la fiancata della Cima Maubert. Si
risale la fessura, superando passi facili (I°+) ma un po’ esposti, fino a che questa, trasformatasi in
stretta cengia, non va ad esaurirsi al sommo di un alto strapiombo che
precipita in un profondo canale. Si risalgono a questo punto le placche
erbose di sinistra, facendo sempre molta attenzione per via
dell’esposizione, fino a raggiungere un
piccolo colletto alla base di un evidente becco costituito da rocce
giallastre. A
questo punto la via normale aggirerebbe
a sinistra il becco roccioso, ma qui si descrive una variante
(leggermente più impegnativa) per il Canale Sud che consente una
piacevole traversata della montagna. Si scavalca dunque il colletto alla
base del becco roccioso, si scende un gradino di circa
1 m
e, per terreno molto precario a causa delle pietre mobili, si segue per
pochi metri una stretta cengia che termina con un saltino di
5 metri. Si discende il saltino facendo molta attenzione (esposto, passo di III°+ in discesa; eventualmente, ottimo spuntone per ancorare una
breve corda doppia) e ci si ritrova sul fondo dello stretto Canale
Sud, che più in basso risulta interrotto da pericolosi salti. Si
risale interamente il canale, sfruttando dove possibile le più
solide placchette della sua sponda destra (sinistra orografica, qualche
passo di II°), e si esce su
una forcellina di cresta, poco sotto una anticima. Aggirata l’anticima
per
alcune cenge in parte erbose, esposte sul canale del Colletto
de Cessole, si scende per facili placche (I°+)
nel piccolo anfiteatro alla testata del canale svasato percorso dalla
via normale, che si apre poco sotto la vetta. Si attaccano le rocce di
fronte e, per placche ed una esposta
ma breve crestina finale (II°),
si raggiungono i massi instabili sulla vetta della Cima
Maubert
(2865 m, ometto e libro di vetta sotto un sasso, h
1,00 dal Colletto della Madre di Dio). Panorama bellissimo
sulla vicina
sommità della Madre di Dio e sulle altre cime dell’omonimo
contrafforte, nonché su Cima
di Nasta, Cima Paganini, Argentèra,
Corno
Stella, Monte Matto e sulle altre cime alla testata del
Vallone della Casa.
Discesa: si effettua lungo la classica via normale. Si discende con attenzione la
cresta sommitale fino al piccolo anfiteatro già toccato in precedenza.
Da qui, invece di risalire verso l’anticima, si discende a destra il
breve canale svasato che fa capo all’anfiteatro per placche e facili
roccette (I°+), scegliendo
il percorso più idoneo. Appena possibile, si esce dal canale a sinistra
(ometto), per continuare a scendere in diagonale lungo viscide placche
erbose che richiedono prudenza (esposto, I°)
fino alla base del becco roccioso già incontrato in salita (h 0,20 dalla cima). Da qui si segue
l’itinerario di salita fino al Colletto della Madre di Dio (h
0,10) ed al Rifugio Remondino (h
0,45 dal colletto). |
TEMPO
TOTALE
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h 4,00 circa (escluso l’avvicinamento e la discesa
dal rifugio)
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DISLIVELLO
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450 m
circa (
1150 m
con la salita al rifugio)
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DIFFICOLTA’
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PD, un passo di III°+, qualche passo esposto e
roccia molto rotta e friabile
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MATERIALE
UTILE
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casco, una corda da
30 m
, qualche cordone, friends e nuts facoltativi
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ULTIMO
SOPRALLUOGO
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1°
luglio
2006
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PERIODO
CONSIGLIATO
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luglio - metà settembre
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COMMENTI
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Breve salita, molto panoramica ma impegnativa per
via del terreno molto friabile e dell’orientamento, per nulla
scontato. Ambiente selvaggio e solitario, ancor più rispetto alla già
disertata Madre di Dio. Belle vedute d’infilata sulla testata del
Vallone dell’Argentèra. Consigliata a chi ha già un po’ di
esperienza.
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