Si possono
contare 7
tiri di corda:
1 - Si attacca
la fessura (utile un friend medio), prima direttamente, poi spostandosi leggermente a destra (5a).
Si risale la placca superiore, liscia e molto delicata (5c, alcuni
spit) fino
giungere sotto uno strapiombo giallo. Si traversa a destra (5b)
fino ad un grottino di roccia rossastra, dove c'è la sosta (chiodo e spit).
2 -
Si continua a traversare per alcuni metri a destra, molto espostamente,
fino ad una lama staccata. Si monta sulla lama, e si sale direttamente
verso l'alto (5c sostenuto, 3 spit). Si esce su una placca più facile (5b), sulla quale si
traversa (eventualmente sicura su un alberello) fino ad ulteriore spit, da
dove si sale di nuovo verticalmente (5b). Si risalgono direttamente le placche soprastanti (5a)
fino ad una piccola cengia alla base di una fessura verticale (sosta su
chiodo + resinato).
3
- Si risale
la fessura (difficile, 5c impegnativo, diversi resinati), e se ne
esce in alto a sinistra, per risalire un ultimo breve pilastrino (4c)
che
porta sulla comoda cengia alberata dove, oltre una vecchia sosta a cordoni
su un alberello, sono i due nuovi spit di sosta.
Opzione
A - A questo punto, un'opportunità è quella di traversare
lungo la cengia alberata verso destra (molto fastidioso per l'abbondante
vegetazione) fino ad incrociare il tracciato della "Simonetta"
a metà del 3° tiro, e di qui proseguire verso la vetta per la stessa
Simonetta o per il più impegnativo Pilastro
Josephine.
4
- Dalla sosta
all'inizio della cengia alberata si sale direttamente verso l'alto, lungo
una traccia da poco ripulita. Appoggiando leggermente a destra, si arriva
alla base di una breve placca rocciosa, che si risale fino ad un piccolo
ripiano (3b).
Opzione
B - più recentemente era stata individuata una ulteriore
alternativa di collegamento con la "Simonetta": dal
ripiano si sale a sinistra un brevissimo diedrino (2a) e,
per una traccia tra gli alberi, si sale ad un comodo ripiano davanti
all'ingresso di una caratteristica grotta forata. Si entra nella grotta,
che compie una decisa curva a destra e sbuca (con un saltino di poco più
di un metro) su una cengia alberata. Si segue la cengia verso sinistra
fino ad un ripiano ai piedi di uno sperone: si monta per facili roccette
direttamente verso l'alto fino ad un successivo pianerottolo, ai piedi di
un piccolo anfiteatro di strapiombi. Rimontando il facile speroncino a
destra (clessidre e alberi per sicura, 3a) si raggiunge comodamente
la sosta all'inizio del 5° tiro della "Simonetta": di qui è
possibile proseguire lungo la stessa via o, scendendo di una quindicina di
metri a destra per sentierino, raggiungere l'attacco del "Pilastro
Josephine".
4bis
- La nuova tracciatura, dal piccolo ripiano traversa a destra alla base di
una pancetta rocciosa (resinato) e risale poi un diedrino formato da
alcuni massi staccati (3a), uscendo sulla cengia alberata presso
l'uscita della grotta forata, che si lascia a sinistra. Si prosegue lungo
la cengia verso destra per circa 5 metri, e si sosta presso alcuni
alberelli, ai piedi di una grande placca dove si vedono un chiodo ed
alcuni resinati.
5
- Si raggiunge la base della placca per una cengia diagonale verso destra:
il primo passaggio, all'altezza del chiodo, è tecnico ed impegnativo (5c),
poi si prosegue più facilmente (5a) prima per una placchetta, poi
per una serie di gradini a lame (4c). Aggirato sulla sinistra un
primo strapiombino, si giunge alla base di un muretto aggettante: il suo
superamento diretto prevede un passo di 6b o 6a/A0 (ben
protetto), altrimenti si può traversare alla sua estremità destra (dopo
aver rinviato) e risalire più facilmente una placca verticale con piccola
fessurina (5c) che riporta a monte del tetto. Di qui si prosegue
per una serie di placche biancastre, verticali ma meno impegnative (5c)
fino ad uscire sulla grande terrazza alla base degli ultimi due tiri della
"Simonetta"
(eventuale alternativa, sosta su alberi);
Si raggiunge la base della parete, quindi si traversa per alcuni metri a
destra fino alla base di una evidente nicchia, oltre la quale si vede un
nuovo resinato (sosta su alberi, sentiero);
6
- Si rimonta la paretina sul bordo destro della nicchia (5c il
primo passo) poi si
risale la soprastante placca (5a) e si superano alcuni gradoni (4c/5a,
possibilità di piazzare un friend in un'evidente fessura orizzontale)
fino alla base di un lama staccata. Si aggira la lama a destra (vecchio
chiodo), scalando poi un breve camino a sinistra (4c). Raggiunta
una cengetta alla base di una lama diagonale ancora verso destra
(resinato), si risale tutta
la lama, da sinistra a destra (4c/5a, nessun chiodo, possibilità per l'uso di
friend medi e grandi) fino ad una nuova cengia. Si scala la breve
placchetta gradinata superiore e si
raggiunge l'ultima sosta del Pilastro
Josephine, alla base della "Fessura Ivaldo".
7
- Da qui si raggiunge la vetta della Rocca di Perti seguendo quest'ultima via (5b/5c)
o, in alternativa, con l'ultimo tiro (traverso esposto) della
"Variante della Simonetta"
(più facile, 5a/4c).
Discesa:
una breve traccia si collega al sentierino proveniente dalla vicina
vetta della Rocca di Perti, raggiungibile verso sinistra in pochi
minuti. Seguendo invece il sentierino verso destra, si scende nel bosco
e si costeggia poi in falsopiano la base della parete Nord. Trascurato
il proseguimento del sentiero, che ritorna alla base del Versante Ovest,
si prende una deviazione a destra che ritorna, in h
0,10, nuovamente al parcheggio.