Rocca di Perti - Via "Mariangela"

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CARTINA CONSIGLIATA

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CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 17

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca di Perti (397 m) è un imponente complesso calcareo che si erge fra la Val Porra e la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo), nell'immediato entroterra di Finale Ligure. I settori interessanti alpinisticamente sono il versante Ovest e la parete Nord, su cui sono concentrati moltissimi itinerari d'arrampicata.

La "Mariangela" (S. Casaleggio, W. Savio, 1977), che si svolge nel settore settentrionale della Parete Ovest, una trentina di metri circa a destra dello Spigolo Nord, è un itinerario oramai considerato "classico", piuttosto famoso e ripetuto. Ma attenzione: è comunque una via molto impegnativa, verticale ed esposta, con diversi passaggi che richiedono forza e discreta tecnica. Una "classica" di quelle toste, insomma: comunque, ambiente fantastico!    

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

All'estremità sinistra del parcheggio (cartello per "Rocca di Perti") si prende un sentiero, all'inizio un po' incerto, che inizia a salire con pendenza sostenuta nel fitto bosco. Arrivati ad un bivio, si segue il ripidissimo e meno marcato ramo di destra, che raggiunge più in alto la traccia che aggira tutta la rocca; la si segue verso destra e si raggiunge così la base dello spigolo Nord, dove attacca una delle più facili ma interessanti vie della zona. 

Lasciando subito a sinistra la traccia che sale all'attacco di "Gioco Gioco", si prosegue in leggera discesa alla base delle imponenti placconate della parete Ovest. Una trentina di metri circa oltre l'attacco dello spigolo, si lascia la traccia principale (vedi anche itinerari "Il Vecchio" e "Antica Osteria") e si prende una breve traccia a sinistra che si porta alla base della parete, sulla quale spiccano alcune grotte giallastre. Con pochi passi verso destra si raggiunge la piazzola di attacco, alla base di un diedro verticale (h 0,10 dal parcheggio, scritta "MARIANGELA" sulla parete). 

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 5 tiri di corda:

1 - Si scala il diedro, che presenta alla base un piccolo strapiombo veramente impegnativo (passo di 5c), poi più facilmente lungo la fessura sul suo fondo (5b); l'uscita è di nuovo impegnativa per la scarsità degli appoggi (provvidenziale radice alla sommità!), poi per sentiero verso destra (non seguire la prosecuzione degli spit a sinistra) alla sosta alla base del giallo risalto successivo;

2 - Si attacca la parete verticale sulla sinistra, seguendo una serie di splendide erosioni arancioni (5a) poi, ad una prima nicchia, si esce in esposizione a destra e si sale ancora (5c) fin sotto un ostico strapiombo: con passo impegnativo e molto esposto (5c) si passa a destra dello strapiombo, con scarsità di appigli ed appoggi, e si giunge ad una prima, grande grotta in piena parete. La sosta è spostata sulla parete di sinistra;

3 - Si esce dalla grotta e si traversa in piena parete, in esposizione mozzafiato (5c): un cordino fissato ad una clessidra può dare valido sostegno psicologico (A0, in questo caso)! Al termine del breve traverso si sale dritti per una serie di placchette (il passaggio iniziale richiede forza, 5c), poi si monta su un pilastrino a destra e, per rocce più facili (4c) al terrazzo di sosta, nuovamente in una caratteristica grotta gialla;

4 - Si esce dalla grotta nuovamente verso sinistra, con un altro traverso espostissimo in piena parete (5c): lo spit rimane alto, mentre bisogna abbassarsi con i piedi per andare a prendere una minuscola cengetta più bassa. Dopo circa tre metri, si raggiunge un minuscolo pianerottolo con catena, alla base di una fessura obliqua verso destra: si sale la fessura in grande esposizione (5b, alcuni ottimi chiodi) fino a quando questa muore alla base di uno speroncino (spit). Con passaggio impegnativo verso sinistra (5c) si arriva sul pianerottolo di sosta (piccolo grottino);

5 - Si sale lo speroncino a destra del grottino (il passo iniziale per forzare uno strapiombino è esposto e molto impegnativo, 6a o 5c/A0), per placche sempre impegnative ed esposte ma via via più facili (5c): tendendo a sinistra, si aggira un contrafforte e, più facilmente (5a, tacche e buchi) si arriva alla base del diedro finale. Lo si attacca direttamente sfruttando la fessura sul suo fondo (5b) poi, all'altezza di un cespuglio, se ne può uscire a destra (più difficile) o a sinistra, per un breve canalino che porta al pianerottolo finale, sul filo dello Spigolo Nord (sosta, h 2,30 - 3,00 circa dall'attacco).

 

Discesa: un sentierino segue il filo dello spigolo, facile ma un po' esposto: si sale poi un facile tratto roccioso (attenzione all'esposizione) e, per l'ultimo tratto di sentiero, si giunge alla cima della Rocca di Perti (croce di ferro, bel panorama, h 0,10). 

Di qui, lungo il sentiero principale, si scende aggirando la parete settentrionale e si ritorna al parcheggio (h 0,15 dalla vetta). 

 

TEMPO TOTALE

h 3,30 - 4,00 

DISLIVELLO

120 m circa di sviluppo 

DIFFICOLTA’

TD (un passo di 6a, azzerabile comunque comodamente)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 50/55 m, 15 rinvii, cordini per le soste

ULTIMO SOPRALLUOGO

31 dicembre 2009

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno 

COMMENTI

Via classica, ma molto impegnativa, con numerosi passaggi difficili ed un passo di 6a. Più difficile e continua, ad esempio, della "Ipsilon" alla Rocca di Corno: la chiodatura, recentemente, è stata integrata ottimamente. L'ambiente è veramente interessante e caratteristico, con erosioni multicolori e improvvise grotte che si aprono in piena parete. Insomma, già una via di "categoria superiore": consigliata!