Rocca di Perti - Via "Il Vecchio"

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI 1:25.000 - FOGLIO 20

CATEGORIA/ZONA

ALPINISMO - ALPI LIGURI (via di falesia)

SCHEDA N. 10

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO

 

STORIA ALPINISTICA

La Rocca di Perti (397 m) è un imponente complesso calcareo che si erge fra la Val Porra e la Valle Urta (o Valletta di Montesòrdo), nell'immediato entroterra di Finale Ligure. I settori interessanti alpinisticamente sono il versante Ovest e la parete Nord, su cui sono concentrati moltissimi itinerari d'arrampicata.

"Il Vecchio" (A. Casula, A. Grillo e V. Simonetti, marzo 1973) è una bella via, piuttosto impegnativa, che si svolge nel settore settentrionale della parete Ovest.

È una via piuttosto datata, ragion per cui negli anni ha subito anch'essa una sua "evoluzione": in particolare, il 1° tiro, che oggi si svolge alcuni metri più a destra del percorso originale, risulta più abbordabile del diedro umido di 6a di una volta, mentre il 4° tiro, che prevede un impegnativo ed espostissimo traverso, fonte di molta adrenalina, può essere evitato risalendo un canalino modestamente impegnativo, variante spesso seguita dai meno esperti. 

Sovente viene anche seguita un'altra variante iniziale, che sfrutta il primo tiro della via "Nadia": anche questa alternativa risulta consigliabile per la qualità della roccia, veramente ottima!  

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Finale Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si scende a Final Borgo, da dove si prende la strada per Càlice Ligure. All'altezza di Perti si svolta a destra e si segue la stretta, ripida strada che raggiunge la piccola frazione di Perti Alta. Rimanendo in quota, la stradina passa accanto alla Chiesa dei Cinque Campanili e, rasentando gialle pareti prima, ed inoltrandosi poi nella pittoresca, boscosa Valle Urta, si superano le Case Valle ed un primo parcheggio sulla destra e si raggiunge il piccolo parcheggio alla fine dell'asfalto presso il nucleo rurale di Montesòrdo.

N.B.: da Perti Alta in poi il transito è in realtà consentito solo ai residenti, ma gli arrampicatori sono in qualche modo tollerati. NON APPROFITTARNE!

 

AVVICINAMENTO

All'estremità sinistra del parcheggio (cartello per "Rocca di Perti") si prende un sentiero, all'inizio un po' incerto, che inizia a salire con pendenza sostenuta nel fitto bosco. Arrivati ad un bivio, si segue il ripidissimo e meno marcato ramo di destra, che raggiunge più in alto la traccia che aggira tutta la rocca; la si segue verso destra e si raggiunge così la base dello spigolo Nord, dove attacca una delle più facili ma interessanti vie della zona. 

Lasciando subito a sinistra la traccia che sale all'attacco di "Gioco Gioco", si prosegue in leggera discesa alla base delle imponenti placconate della parete Ovest. Si supera anche lo stacco della traccia diretta all'attacco della "Mariangela" e, in corrispondenza di un piccolo grottino alla base della parete, si trova l'attacco della via (scritta "VIA STORICA - NICORA" sulla roccia, h 0,15 dal parcheggio). 

 

DESCRIZIONE DELLA VIA

Si possono contare 6 tiri di corda:

1a - ("Il Vecchio" classico) Si attacca il filo dello speroncino a sinistra della grotta, all'inizio piuttosto facilmente, poi lungo un verticale diedrino con maggior difficoltà a causa degli scarsi appigli (5b). Raggiunta una piccola piattaforma con alberelli, dove si può tirare un po' il fiato, si attacca un altro breve saltino, caratterizzato da una fessura diagonale (5b) che va risalita da destra a sinistra fino al terrazzino con alberi dov'è la sosta;

1b - ("Il Vecchio" originale) Si attacca a sinistra, oltre lo speroncino della variante precedente (scritta "IL VECCHIO 6A"). Si attacca un diedro strapiombante, con i primi tre spit veramente "duri" (6a), poi un po' più facilmente, ma sempre con arrampicata delicata. Usciti dal diedro, una placca liscia ma leggermente abbattuta permette di tirare un po' il fiato (5c), poi si scala una fessurina e, traversando a destra dietro un alberello, si raggiunge la sosta sul terrazzino della variante precedente;

1c - ("Nadia") Si attacca ancora più a sinistra del "Vecchio Originale", all'estremità di una paretina di roccia giallastra sbarrata in alto da un evidente piccolo tetto. Si scala la paretina (all'inizio 5a, poi qualche passo un po' più impegnativo) fino ad un piccolo alberello. Si prosegue dritti per una liscia placca gialla (5c delicato) fino sotto il tetto; si traversa decisamente a destra sotto lo strapiombo (5b) e si esce su di un terrazzino, poco sotto la placchetta abbattuta del tiro successivo (catena di sosta); 

2 - Si risale per sentierino un gradino boscoso fino alla base di una placchetta abbattuta: si sale sulla destra, per poi deviare a sinistra e raggiungere la catena di sosta (4b, tiro molto breve);

3 - Si attacca lo svasato diedro di fronte, piuttosto impegnativo e che richiede buona tecnica Dülfer (5b), fino ad un minuscolo pianerottolo con vecchia catena di sosta: da qui due opportunità, o proseguire dritti su difficoltà leggermente superiori (5c) lungo una marcata fessura fino ad una catena di sosta ("Il Vecchio" originale), oppure deviare decisamente a sinistra lungo una cengia e, superata un'altra vecchia sosta, portarsi alla base del canalino della "variante del Vecchio" (4b questo secondo tratto, scritta IL VECCHIO cancellata ma ancora riconoscibile sulla roccia);

4a - dalla sosta del "Vecchio originale" si risale una liscia e delicata placca inclinata (5c, poi 5b) verso sinistra, fino all'esile cengetta che taglia il verticale sperone che costituisce la sponda sinistra orografica del canalino della successiva variante (passo di 5c+ per raggiungere la cengetta). La cengia è espostissima e, oltre uno spigoletto, va a morire in piena parete: traversando coi piedi in opposizione (ma nell'ultimo tratto gli appigli per le mani scarseggiano!), si arriva alla sosta su un comodo pianerottolo (5c adrenalinico);

4b - Se si è seguita la "variante del Vecchio", invece, si risale il canalino roccioso, superando diversi saltini non troppo impegnativi e, per un ultimo liscio gradino, si raggiunge la sosta precedente su un comodo pianerottolo (4c);

5 - Si scala il diedro che sovrasta il pianerottolo di sosta, più arduo di quel che sembri a prima vista, con un tratto su placca fessurata che richiede tecnica e decisione (5c); oltre una breve cengetta, un secondo muretto, verticale ma dotato di ottime lame, consente di raggiungere il poggio alberato dov'è la sosta (5b);

6 - Si sale sul filo di uno sperone piuttosto articolato (3c), deviando poi a destra alla base di una breve fascia rocciosa: superata la fascia per un evidente diedrino (4c), si percorre un'ampia cengia verso sinistra, per poi ritornare a destra e, attraverso un caminetto liscio e dall'uscita che butta leggermente all'infuori (5a, delicato), si esce su un pianerottolo dov'è una vecchia sosta. Proseguendo direttamente verso l'alto, per placche (ora sì!) appigliatissime, si giunge in breve alla sommità dello sperone (4a, sosta su alberi), in vista della croce di vetta della Rocca di Perti, che si raggiunge in pochi minuti per comodo sentierino. 

 

Discesa: un comodo sentiero scende nel bosco, costeggia alla base il versante Nord e, trascurato il ramo che prosegue dritto nuovamente verso lo spigolo Nord, scende verso destra al parcheggio (h 0,15 dalla vetta). 

 

TEMPO TOTALE

h 2,30 - 3,00 circa 

DISLIVELLO

150 m circa di sviluppo

DIFFICOLTA’

D (5c max/5b obb.)

MATERIALE UTILE

casco, corda da 50 m, 12 rinvii, alcuni cordoni

ULTIMO SOPRALLUOGO

gennaio 2016

PERIODO CONSIGLIATO

tutto l'anno

COMMENTI

Bellissima via, impegnativa ma di grande soddisfazione. Mai banale, passi sempre tecnici e, nel caso del traverso, adrenalinici! Frequentata e consigliata, una grande classica!