Punta Ciamberline 2792 m - Via normale

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 15

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 44

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL PERCORSO DI SALITA E DISCESA VISTO DALLE ALTURE SOPRA IL LAGO BRÒCAN

IL BACINO DEL CHIOTAS ED IL BAUS DAL BIVIO PER IL COLLE DI FENESTRELLE

LA PUNTA CIAMBERLINE DA NORDOVEST, DAI PRESSI DELLA DIGA DI COLLE LAURA

LA SERRA DELL’ARGENTÈRA DALLA PUNTA CIAMBERLINE

I LAGHI CHIOTAS E BRÒCAN E L’OMONIMO CIRCO DALLA PUNTA CIAMBERLINE

DAI PRESSI DELLA CIMA SUD-EST VERSO LA CIMA NORD-OVEST E LA SERRA DELL’ARGENTÈRA

DALLA VALLETTA FRA PUNTA E CAIRE CIAMBERLINE, I PERCORSI DI SALITA E DISCESA

 

PUNTO DI PARTENZA

Rifugio Genova (2015 m), raggiungibile dal Lago della Rovina (Valle Gesso) in h 1,30

Per i particolari dell’accesso, vedi itinerario Al Circo del Bròcan.

 

ITINERARIO

Dal rifugio si segue per breve tratto la carrareccia di accesso lungo la sponda del bacino idroelettrico del Chiotas, fino allo stacco a destra della mulattiera diretta al Colle di Fenestrelle (h 0,10). 

Si abbandona la carrareccia e si prosegue lungo la bella mulattiera (vedi anche itinerario Traversata di Fenestrelle in senso inverso), che si inoltra in un’ampia valletta erbosa sovrastata dalle impervie pareti del Roc di Fenestrelle (2760 m, a destra), della Punta di Fenestrelle (2701 m, al centro) e della Punta e del Caire Ciamberline (a sinistra). La mulattiera si allunga sul fondo pianeggiante della valletta, accanto al pittoresco rio, poi si porta con decisione a sinistra, alla base delle dirupate pendici delle Rocce di Laura, costituenti il lungo crestone occidentale della Punta Ciamberline. Con fitta serie di tornanti si risale un costone prativo, poi si taglia lungamente verso destra, superando numerosi tratti rocciosi in cui il tracciato si destreggia sempre mirabilmente, con muraglioni di pietre a secco e tratti intagliati nella roccia. Presso un piccolo impluvio detritico, immediatamente prima di un breve tratto in discesa della mulattiera (ometto), la si abbandona e si attacca direttamente il ripido pendio sovrastante (h 0,45 dal bivio). 

Si risale il solco di fianco alla colata di detriti che ne costituisce il fondo, per erba e, più sopra, per una serie di placchette rocciose incise da comode cengette: ometti non se ne incontrano più, ma l’orientamento è semplice ed intuitivo. Si esce così nel piccolo avvallamento detritico racchiuso fra la Punta ed il Caire Ciamberline, facente capo allo stretto intaglio della Forcella Ciamberline. Si risale il selvaggio avvallamento per grossi massi accatastati, puntando ad una evidente lingua erbosa sulla sinistra (destra orografica), alle pendici del costone occidentale della Punta Ciamberline. Guadagnando quota in diagonale, si lascia in alto a destra un evidente ometto su di un costone detritico (vedi itinerario di discesa) e si raggiunge la lingua erbosa. Questa aggira uno sperone roccioso e sale, pressoché rettilinea, ad una breccia rocciosa sul filo della cresta ovest della Punta Ciamberline: con faticoso percorso, in assenza di tracce ma facilmente, si rimonta interamente la lingua erbosa, che diventa nella parte alta ampio canale e che consente di raggiungere la forcella di cresta (h 1,00 da dove si abbandona la mulattiera). Sull’altro versante, verticali salti rocciosi precipitano verso il sottostante ben visibile Lago della Rovina. Bellissimo panorama sulla Serra dell’Argentèra e, dalla parte opposta, sul severo versante occidentale del Caire Ciamberline e sul Circo del Bròcan

Dalla selletta si attaccano a destra le ripide ma facili placchette rocciose che, con divertente arrampicata (passi di II° evitabili) consentono di raggiungere la cresta sommitale, da dove il panorama si apre anche in direzione sud, verso il massiccio del Gelàs. Con alcuni saliscendi per l’area cresta (attenzione) si tocca infine la cima nord-ovest della Punta Ciamberline (2789 m, h 0,20 dalla selletta), dove sorge una recente piccola croce e (ben nascosto) il libro di vetta. Superbo panorama sul massiccio del Gelàs, sulla lunga costiera Aièra – Carbonè, sul selvaggio solco del Vallone Ciamberline che scende fino al fondovalle della Barra (presso il Piazzale dei Cannoni) racchiuso dalla selvaggia cresta Punta di Laura – Monte Barra, sulla testata del Vallone di Finestra con l’omonimo colle, sulle cime che fanno corona al selvaggio Circo del Bròcan e, ovviamente, sulla Serra dell’Argentèra, regina delle Alpi Marittime. Lontano, tra la Cima dell’Oriol e la Cima del Lausetto, svetta il Monviso

Per raggiungere la vicina cima sud-est, di pochi metri più elevata, si deve percorrere la breve ed aerea crestina di collegamento, al termine della quale è necessario discendere un breve ma verticale saltino roccioso piuttosto impegnativo (III°), fino alla forcellina fra le due punte. In alternativa, dalla sommità del salto si può scendere per una decina di metri sul versante del Vallone Ciamberline (sinistra) e traversare poi per una esilissima e molto esposta cengetta (II°, attenzione, roccia friabile!) fino alla selletta. Da qui, per le ultime facili rocce, si guadagna la cima sud-est (2792 m, h 0,10 dalla cima nord-ovest), dove sorge un ometto di pietre. Vista l’esposizione ed i passaggi non proprio banali di quest’ultimo tratto, si sconsiglia di raggiungere la cima sud-est in mancanza di materiale ed esperienza adeguati!

Discesa: dalla cima nord-ovest si ripercorre per un tratto la cresta sommitale poi, superato un breve gradino roccioso, si scende a sinistra per un ripido pendio erboso (ometti). Seguendo sempre gli ometti, si taglia in discesa diagonale da sinistra a destra il pendio erboso, superando con attenzione qualche facile roccetta, fino a raggiungere nuovamente la cresta ovest nei pressi della selletta al sommo del canale erboso già raggiunta durante la salita. Si discende per un tratto il ripido canale erboso (molta attenzione in caso di terreno viscido!) poi, giunti nei pressi di un grosso masso che dà origine ad un breve canalino a sinistra, si abbandona il solco principale per proseguire nel canalino (ometti). Tagliando il sottostante pendio detritico verso sinistra (ometti) si raggiunge il centro della comba fra Punta e Caire Ciamberline, presso il piede dell’ultimo tratto di roccette discendenti dalla Forcella Ciamberline. Sempre seguendo gli ometti, qui molto numerosi, si divalla nella comba per pietraie e macereti, passando alla base della parete occidentale del Caire Ciamberline, poi si devia leggermente a sinistra e si giunge ad un colletto con ometto posto sul contrafforte ovest del Caire (questo colletto con ometto aveva già attirato l’attenzione in precedenza, durante la risalita dell’avvallamento). Da questo punto appare, poco sotto di noi, l’ampia mulattiera diretta all’ormai vicino Colle di Fenestrelle: tagliando i facili e poco inclinati pendii erbosi, e superando qualche elementare roccetta (ometti) si raggiunge la mulattiera presso uno stretto tornantino, in corrispondenza di due evidenti ometti che indicano lo stacco "ufficiale" dell’itinerario (2400 m circa, h 0,50 dalla cima). Seguendo la mulattiera verso destra, si scende nuovamente al bivio presso il bacino idroelettrico del Chiotas ed al Rifugio Genova (h 0,45 dall’incrocio con la mulattiera).

 

TEMPO TOTALE

h 4,00 circa (esclusi avvicinamento e discesa dal rifugio) 

DISLIVELLO

800 m circa

DIFFICOLTA’

EE (PD per la cima sud-est)

ULTIMO SOPRALLUOGO

2 ottobre 2011

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Bella ascensione, in luoghi selvaggi e poco frequentati, ad una delle cime più panoramiche della Valle Gesso. Trovandosi a metà strada fra Argentèra e Gelàs, infatti, la vetta costituisce uno dei migliori balconi panoramici su questi due "giganti" delle Marittime. Da evitare in caso di nebbia o terreno viscido. Per raggiungere la cima sud-est si raccomandano esperienza e materiale idoneo (esposizione e roccia non buona).