Cime de Roguè 2705 m

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CARTINA CONSIGLIATA

A.S.F. scala 1:25.000 – Foglio 05

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI MARITTIME

SCHEDA N. 31

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

IL PERCORSO DELLA VIA NORMALE ALLA CIME DE ROGUÈ VISTO DALLA CRESTA DELLA CIMA OVEST DI PAGARÌ DI SALÉSE

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Ventimiglia (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si prosegue in territorio francese fino a Nice, da dove si svolta a destra e si prende a risalire la Val du Var. Raggiunto Plan du Var (143 m) si prende la deviazione a destra che risale la pittoresca Vallée de la Vésubìe, prima attraverso strette gorge rocciose, poi in ambiente aperto e panoramico. Superati Roquebilliére (596 m) e Saint Martin Vésubìe (975 m), la strada risale la testata del vallone fino alla piccola diga che chiude il bacino artificiale presso il quale sorgono le poche case di le Boréon (102 km da Nizza, bar, alberghi e Gite d'Etape). 

Dall'abitato si prende la strada di sinistra, che sale a mezzacosta in uno splendido bosco di conifere fino ad un ampio parcheggio all'inizio del Vallon de Salése (1678 m, 4 km).

 

ITINERARIO

Si segue l'ampia carrozzabile, inizialmente asfaltata, diretta al Col de Salése, si lascia presso il primo tornante la mulattiera diretta alla Vacherie de Salése (vedi itinerario Traversata della Cima di Fremamorta) e si prosegue lungo la carrozzabile, che traversa a destra per compiere poi un nuovo tornante presso lo sbocco dell'incassato Vallon de Naucettes. Presso questo tornante si abbandona la strada per seguire, verso destra, una labile traccia che rimonta un breve prato ed entra poi nel ripidissimo bosco. Il sentiero, non segnato ma comunque abbastanza evidente, si inoltra nella forra basale del Vallon de Naucettes, più in alto sbarrato da impercorribili salti rocciosi. Si costeggia per un tratto il piccolo rio poi, superato un rivolo secondario, si attraversa il corso d'acqua principale e si rimonta la sponda opposta (sinistra idrografica), sempre in un lussureggiante bosco di conifere. In questo tratto, vista la particolare conformazione del vallone, risultano evidenti i danni provocati dalle rovinose valanghe invernali. La traccia risale con numerosi ripidi tornanti il pendio boscoso, in ambiente solitario e pittoresco. Attraversata una breve radura, con altri tornanti si guadagna velocemente quota su una ripida costa, per uscire presso una pietraia, al limite degli alberi. Tagliata la pietraia, si traversa in salita verso sinistra, alla base di una fascia di rocce scure, fino a raggiungere il margine di una grande frana al sommo del pendio che si chiude poi a gola e costituisce la forra basale del vallone. Si aggira dall'alto la frana, con un po' di attenzione per via del terreno leggermente esposto, e si ritrova la traccia di sentiero, che prosegue a traversare verso sinistra immettendosi nel tratto mediano del Vallon de Naucettes (h 1,00). 

Si scende brevemente a guadare il piccolo rio sul fondo del vallone, che qui si apre in una serie di magnifiche conche erbose punteggiate di larici e rododendri, e si sale poi per dossi erbosi, seguendo tracce non sempre evidentissime. Si raggiunge la sommità di un dosso alberato, da dove appare in basso a sinistra l'ampia radura dove probabilmente un tempo sorgeva la Vacherie de Naucettes (2031 m) e dove le tracce sembrano perdersi: bisogna scendere un po' verso sinistra, sul fondo di una conca pianeggiante, dove fra una colata di detriti si ritrovano gli ometti. Si rimonta con alcuni tornanti una scarpata sassosa e si giunge sulla sommità di un nuovo dosso, dal quale appare tutta la parte superiore dell'ampio vallone (h 0,45 dalla frana): di fronte domina il versante sud della Cima Ovest di Pagarì di Salése (2675 m), al cui piede si nota la stretta breccia del Colle di Pagarì di Salése (2539 m), poi la Cima Est di Pagarì di Salése e la massiccia Cima di Naucetàs (2706 m), che precede l'allungata Cima della Leccia (2673 m). Tutte queste cime possono essere raggiunte con un bellissimo percorso di cresta, facile ed altamente consigliabile (vedi itinerario Cresta di Pagarì di Salése). 

Si prosegue traversando in moderata salita alla base di giallastri torrioni rocciosi, sulla destra orografica del vallone. Si giunge così, dapprima per pendii erbosi e poi per vaste pietraie, la testata del vallone: la traccia devia a sinistra, verso l'ampio pendio delimitato dalla Cime de Roguè (a sinistra) e dalla Cima Ovest di Pagarì di Salése (a destra). Con numerosi ripidi tornanti, dapprima per erba e poi per fini detriti, si risale il faticoso pendio fino ad uscire sull'ampia insellatura detritica della Baisse de Roguè (2581 m, h 1,00 dal dosso, h 2,45 complessivamente). La vista si apre sul vicino Colle di Fremamorta e sull'ampio vallone sede dei Lacs Clapeiréts. 

Da qui, volendo, si può raggiungere in un quarto d'ora la Cima Ovest di Pagarì di Salése, per la linea di cresta costituita da grossi blocchi accatastati. Non rimane a questo punto che volgere a sinistra e rimontare, per evidenti tracce di passaggio, l'ampio dorso detritico della Cime de Roguè fino alla bifida sommità (2705 m, h 0,20 dalla Baisse de Roguè, muretti a secco sulla prima cima). Magnifico panorama su tutte le montagne della Vallée de la Vésubie e dell'alta Valle Gesso. 

Ritornati alla Baisse de Roguè, si può tornare per l'itinerario di salita (h 1,45 fino al parcheggio), oppure si può anche calare sul versante opposto per tracce di sentiero sui ghiaioni (ometti) fino ad andare ad intercettare l'ampia mulattiera proveniente dal Colle di Fremamorta e, seguendola in discesa, raggiungere il Col de Salése e di qui il parcheggio (h 2,30 dalla Baisse, vedi anche itinerario Traversata della Cima di Fremamorta).  

 

TEMPO TOTALE

h 5,00 - 6,00 a seconda della via di discesa

DISLIVELLO

1100 m circa

DIFFICOLTA’

EE allenati 

ULTIMO SOPRALLUOGO

15 luglio 2009

PERIODO CONSIGLIATO

luglio - settembre

COMMENTI

Interessante salita, consigliabile per il panorama ma, soprattutto, per lo splendido selvaggio ambiente dell'abbandonato Vallon de Naucettes. Qualche difficoltà in alcuni punti a reperire la traccia.