Dal rifugio si
segue la prima parte dell’itinerario Cima
di Nasta fino al Colletto della Forchetta (2950 m, h
1,30, EE).
Dal colletto, trascurando a sinistra i segni rossi della
via normale alla Cima di Nasta, si prosegue, pressochè in piano, lungo
un’evidente balconata detritica, che costituisce il Cengione
Est di Nasta. Seguendo i numerosi ometti (ma l’orientamento è
banale), si taglia tutto il
versante orientale della Cima di Nasta: a questo punto,
quando il cengione si esaurisce, si
scende in diagonale verso sinistra per pietraie in direzione
dell’evidente ampia insellatura del Colle
di Nasta (ometti), che si raggiunge in breve (h
0,20 dal Colletto della Forchetta).
Dal
Colle di
Nasta si attacca il
versante Sud della Cima Paganini, e subito si notano gli
ometti di pietre che guidano il cammino. Dopo aver risalito per
una trentina di metri il fianco detritico della cima proprio
sulla linea del valico, si appoggia verso destra per tracce, fra cenge e
canalini. Raggiunto uno speroncino, si
ritorna verso sinistra, riavvicinandosi al filo di cresta e,
superato un modesto tratto di banali roccette, si esce sulla bella cupola
della Cima Paganini (Cima Sud, 3051 m, h
0,15 dal colle, croce metallica e libro di vetta). Panorama
fantastico sulla vicina Serra
dell’Argentèra, sulla lontana Cima
dell’Oriol
dietro la vicinissima Cima Nord della Paganini, sulla
costiera
della Madre di Dio oltre il profondo Vallone Assedras, sull’altrettanto vicina Cima
di Nasta, sul Baus e su tutte le altre cime
delle Marittime. Verso sud domina il massiccio del Monte
Gelàs.
Ritornati al
Colle di Nasta (h
0,10 dalla cima), si scende a destra (est) nell’ampio
canalone detritico che scivola alla testata del Vallone Assedras.
Alcune precarie tracce sono reperibili alla base della parete della Cima
Paganini (a destra scendendo): con fastidiosa discesa (molta
attenzione alle pietre mobili!), ci si cala ripidamente per immense
pietraie e placche nevose lungo l’ampio canale, costituito da terra e
sassi precari ed instabili, fin
nella comba alla testata del Vallone Assedras, dove si
incontrano le tracce dirette al Passo dei Detriti (ben visibile in
alto a destra, vedi anche itinerario Cima
Sud dell’Argentèra).
Seguendo le tracce e gli ometti verso
sinistra, si scende un breve pendio erboso con alcuni tornanti e,
nuovamente per grossi massi, si ritorna velocemente al Rifugio Remondino (h 1,00 dal Colle di
Nasta).