Dal
parcheggio sulla Colla Scravaion si segue la carrareccia diretta (a Est)
al Giogo di Toirano (paline, segnavia AV),
ma si prende quasi subito una traccia che si stacca sulla destra e rimonta
un bel prato verso un
evidente traliccio. Giunti al centro della vasta dorsale
prativa, si incontrano i primi segnavia ●●●
(provenienti in realtà dalla casa cantoniera abbandonata situata sul
versante marittimo del valico).
Il
sentiero inizia a risalire piuttosto ripidamente il boscoso crestone
occidentale della Rocca Barbena, tra numerose roccette affioranti:
superato un grosso masso con ruderi di muretti a secco, il sentiero si
approssima alle rocce della cresta, che aggira con traverso in leggera
discesa sul versante Nord fino ad una bella selletta rocciosa (h
0,30) che si apre tra alcuni caratteristici
gendarmi e lo spigolo occidentale della parete Nord. Da qui,
scendendo per pochi metri a sinistra fino ad un pulpito roccioso, è
possibile osservare il
versante settentrionale della Rocca Barbena in
tutto il suo severo slancio.
Attraversata
la selletta (dalla quale precipita verso Sud una
paurosa gola-canale), si supera un tratto di roccette alla base
dello spigolo Ovest della montagna (attenzione in caso di bagnato o neve
residua, un po' esposto), e si inizia l'aggiramento delle rocce
sul versante meridionale, molto ripido ma boscoso. Si risale un
canale alberato fino alla selletta
con enorme masso cui fa capo, e si traversa di nuovo
pianeggiando con saliscendi rasentando le rocce che sostengono la cima,
con bella
vista sulle curiose formazioni rocciose circostanti: quando il
pendio lo consente la traccia, sempre ben segnata, prende a risalirlo con
erti tornanti (qualche tratto in frana) fino ad uscire sui bei prati della
spaziosa cima. Pochi metri a destra è la
piccola croce sul punto più alto della Rocca Barbena (
1142 m
, h 0,30 dalla selletta, libro di
vetta).
Splendida
veduta a giro d'orizzonte: dal massiccio Monte Carmo agli abitati di Loàno
e Borghetto Santo Spirito, adagiati lungo la costa, uno scampolo di
pianura ingàuna con il
Mar Ligure, tutto lo svolgimento
della Val Neva, fino ai
monti della media Val Tanaro (Galero, Pizzo d'Ormea, Mongioie,
Antoroto, Bric Mindino). Verso Nord, infine, l'alta
Val Bormida di Millesimo con l'abitato di Bardineto adagiato
nella sua placida conca. Impressionante la vista a volo d'uccello sui
boschi sottostanti il versante Nord (attenzione all'esposizione!).
Dalla
vetta si prosegue verso Sud-Est, seguendo gli evidenti segnavia ■.
Dopo un breve tratto di discesa su terreno scoperto si entra nel bosco,
scendendo nuovamente verso sinistra: in un punto, a causa di alcuni alberi
caduti, si potrebbe avere qualche perplessità sulla prosecuzione del
sentiero, ma continuando in diagonale verso destra si ritrova in breve il
giusto percorso. Dopo un’ultima bella veduta, alle nostre spalle,
sull’elegante spigolo
Est della Rocca Barbena, si entra definitivamente nella
faggeta, scendendo fino ad una prima ampia insellatura boscosa. Anche qui
il sentiero non è, per un tratto, evidentissimo, ma mantenendosi sul
versante marittimo lo si ritrova poco oltre. Con piacevole percorso a
mezzacosta, senza rilevanti dislivelli, il sentiero (sempre ben marcato)
percorre il boscoso
spartiacque Varatella-Bormida, con frequenti belle vedute
sulla costa e sul Mar Ligure. Aggirata sul lato Sud una
piccola elevazione erbosa con roccette affioranti
(raggiungibile comunque facilmente con una breve deviazione, e da cui si
può godere di ampio panorama sui vasti boschi valbormidesi), e percorso
un tratto con bellissima
vista sull’Isola Gallinara, si ritorna sul lato padano,
tagliando un nuovo rilievo boscoso e portandosi presso
uno spigoletto roccioso, nuovamente sul crinale. Una breve
discesa più ripida conduce ad un’ampia
sella prativa, dove si incrociano i paletti con segnavia AV
dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Pochi metri di discesa conducono al punto di massima depressione,
denominato Colletta o Colletto
Banco, fra fitta
vegetazione arborea, dove si trovano numerose
paline ed un crocevia di sentieri (937 m, h 0,35
dalla Rocca Barbena).
Trascurata
la prosecuzione dell’Alta Via verso il Giogo di Toirano, si svolta a
destra, seguendo il largo sentiero (sempre segnavia ■)
che scende in direzione della Sella Alzabecchi. Con comodo percorso nel
pittoresco bosco il sentiero, che alterna ampi tornanti a brevi
traversoni, perde
velocemente quota fino ad intercettare un’ampia carrareccia
sterrata, fangosa e molto dissestata. Seguendola brevemente in discesa si
raggiunge
la S.P.
60 Borghetto S.S. – Bardineto presso il ristorante abbandonato sulla Sella Alzabecchi (693
m, h 0,25
dal Colletto Banco).
Attraversata
la Provinciale, si segue un’ampia carrareccia che scende in diagonale verso sinistra
nel bosco (nessun segnavia): dopo poco la carrareccia diviene
pianeggiante, tagliando a mezzacosta parallelamente alla sovrastante
strada asfaltata. Superando diversi piccoli rii in corrispondenza di
modeste vallette, la carrareccia prosegue verso la testata del Vallone
della Valle: divenuta ampia mulattiera inerbita, raggiunge quindi una
sella erbosa con traliccio, dove incrocia il “Sentiero
Natura Rio della Valle” proveniente dal Ponte del Salto del Lupo
(segnavia ◆,
vedi anche itinerari Traversata
del Monte Ravinèt e Punta
Alzabecchi – Cresta Est-Sud-Est). Seguendo verso sinistra
questo ampio sentiero, in moderata salita nel bosco, si esce nuovamente
sulla S.P. 60 poco sotto il Giogo
di Toirano, che si raggiunge percorrendo su asfalto l’ultimo ampio
tornante (807 m, h 0,40
dalla Sella Alzabecchi, numerose paline).
Proprio in corrispondenza del
valico si imbocca un’ampia carrareccia (paline)
che sale verso sinistra nel bosco (segnavia AV
dell’Alta Via dei Monti Liguri).
Dopo un breve tratto di salita si trascura lo stacco a sinistra di una
variante più diretta (ma più ripida), quindi la carrareccia, molto
rovinata dal fango e dal passaggio di mezzi motorizzati, prende a tagliare
pressoché
pianeggiante nella fitta faggeta,
a
mezzacosta sul versante settentrionale del modesto Monte Sebanco. Dopo
lungo percorso in falsopiano, avendo cura di seguire sempre la carrareccia
principale con il segnavia AV,
si giunge ad una sorta di insellatura (paline),
dove si incontra anche il segnavia □
proveniente da Bardineto (h
0,25 dal Giogo di Toirano).
Svoltando con decisione a sinistra
si giunge ad un trivio: trascurate le carrarecce di destra e di sinistra, si
prosegue al centro, seguendo i segnavia AV e □,
lungo una ripida e sconnessa mulattiera che guadagna quota nel bosco
secondo la linea di massima pendenza. Dopo un po’ di salita insistente e
faticosa la mulattiera spiana: ad
un nuovo bivio, si riprende a salire verso sinistra,
raggiungendo un poco accentuato crinale in
una faggeta di rara bellezza. Con percorso ora molto comodo e
poco faticoso, si prosegue nel bel bosco in moderata salita fino alla
palina che indica l’altrimenti poco avvertibile sommità del Monte
Sebanco (
982 m
, h 0,40
dal Giogo di Toirano). Questa è costituita da un cocuzzolo con alcuni
sassi affioranti, completamente ricoperto di bosco: per questo, nonostante
ci si trovi su una sommità, il panorama è del tutto assente.
Proseguendo lungo la dorsale, ora
solo sul segnavia AV, si effettuano alcuni trascurabili saliscendi,
quindi si raggiunge un colletto dove una
palina indica, verso sinistra, lo stacco della variante diretta
proveniente dal Giogo di Toirano. Con amplissimo semicerchio nella
suggestiva faggeta, si prosegue sullo spartiacque o poco sotto di esso nel
fitto bosco fino ad un brevissimo tratto di discesa che riporta
al Colletto Banco (o Colletta,
937 m, h 0,30
dal Monte Sebanco). Qui si ritrova il segnavia ■
seguito all’andata.
Risaliti alla sovrastante sella
prativa, si trascura il sentiero ■ che rimane sullo spartiacque per
seguire verso destra l’Alta Via dei Monti Liguri
(segnavia AV), che
taglia in leggerissima salita il boscoso versante padano dello
spartiacque. Ora con percorso in costante leggera discesa, anche se non
mancano un paio di brevi contropendenze, si tagliano numerosi valloncelli
ricchi di acque scorrenti, sempre in
una meravigliosa faggeta. Costeggiata una lunga fascia rocciosa
emergente nella fitta boscaglia (sorgenti), si scende per un breve ma
ripido e scivoloso tratto lungo un costone alberato, quindi si
svolta con decisione a sinistra e si prosegue pressoché in
piano, proprio alla base dell’imponente roccioso versante settentrionale
della Rocca Barbena: il fitto bosco non impedisce del tutto di intuire la
grande muraglia rocciosa che ci sovrasta. Con percorso un po’
fastidioso per via del fango dovuto alle tante acque scorrenti, si supera
un malandato ponticello di tronchi, quindi si scende in breve ad
intercettare una carrareccia forestale. Seguendo la carrareccia verso
sinistra, si supera un costone (bella
vista sulla parete Nord della Rocca, da qui finalmente
avvistabile oltre gli alberi), quindi si prosegue in piano nel bosco fino
a ritrovare la strada asfaltata nuovamente in corrispondenza della Colla
Scravaion (
820 m
, h 1,00
dal Colletto Banco).