Monte Carmo 1389 m - "Sentiero delle Scalette"

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CARTINA CONSIGLIATA

FRATERNALI scala 1:25.000 – Foglio 20

CATEGORIA/ZONA

ESCURSIONISMO - ALPI LIGURI

SCHEDA N. 60

 

FOTO NOTEVOLI

FOTOPERCORSO VIRTUALE

GHIACCIO PRESSO LA FONTANA DEL PIAN DELLE BOSSE

L’ARDITO TORRIONE DELLA ROCCA DELL’AIA DAL “SENTIERO DEGLI OMETTI”

DAL PULPITO PANORAMICO QUASI ALLA FINE DEL “SENTIERO DEGLI OMETTI” VERSO LOANO E LA ROCCA DELL’AIA (IN BASSO A DESTRA)

 

PUNTO DI PARTENZA

Da Pietra Ligure (uscita della A10 Genova-Ventimiglia) si svolta a destra lungo la Via Aurelia raggiungendo Loano. Da qui, svoltando ancora a destra, si sale a Verzi (7 km da Pietra Ligure) e si prosegue poi sulla strada che si inerpica tra i boschi della Val Nimbalto: diventata sterrata, la rotabile guadagna quota con una serie di tornanti (in alcuni tratti fondo un po' sconnesso) fino all'ampio spiazzo per il parcheggio in località Castagnabanca (600 m circa).

 

ITINERARIO

All'estremità del parcheggio, si prende un sentiero (segnavia ●■■) che sale nel fitto bosco: poco più a monte, la traccia confluisce nuovamente nella carrareccia, che va seguita verso sinistra per alcune centinaia di metri. Lasciata a destra una caratteristica antica "casella" ancora ben conservata, la carrareccia prosegue in moderata salita fino ad un guado: poco prima del ruscello si abbandonano la sterrata ed il segnavia (diretto alla Rocca dell'Aia, vedi itinerari alpinistici relativi) per proseguire lungo una larga mulattiera che si dirama a destra, in decisa salita (palina e segnavia ■■). 

Subito dopo il bivio i segnavia abbandonano la mulattiera per proseguire a sinistra, per un sentiero che sale nel bosco con percorso tortuoso. Tagliata nuovamente la mulattiera, si continua per il sentiero alternando brevi traversi a più ripidi strappi: più in alto, con un traversone verso sinistra, si supera un rio su un nuovo bel ponte in legno ("Ponte Martinetti") e, con un ultimo erto tratto sul filo di un costone alberato, si sbuca nell'amena radura erbosa del Pian delle Bosse ( 841 m , h 0,30 da Castagnabanca). Al centro del piccolo ripiano (al cui margine si trovano una bella fontana ed un grazioso laghetto) sorge il bel Rifugio Pian delle Bosse. Dal margine del ripiano erboso si gode di magnifico panorama su Pietra Ligure e sulla costa del Mar Ligure.

Si prosegue alle spalle del rifugio, lungo un sentiero ripido ed inizialmente un po' dissestato (cartelli, segnavia ■■▲): poco più sopra, presso un altro evidente cartello in legno, si trascura il sentiero che prosegue a sinistra (segnavia ■■), verso la via normale al Monte Carmo, per svoltare a destra nel bosco (segnavia ). Con alcuni ripidi strappi, alternati a meno erti traversi, il sentiero si porta alla testata del valloncello, supera un rio spesso asciutto, quindi sale rimanendo per un tratto sulla sinistra idrografica del ruscello. Tagliando a mezza costa alcuni ripidi pendii erbosi, si raggiunge il crinale erboso Maremola-Nimbalto, poco a sinistra dei lastroni di vetta del Bric Pratello ( 911 m , h 0,15 dal Rifugio Pian delle Bosse, palina), eventualmente raggiungibile del tutto facilmente. Bella vista sulla costa.

Proseguendo verso sinistra lungo il comodo sentiero, si continua traversando alla base dei versanti orientali del Monte Carmo, alla testata della Valle di Giustenice, tributaria del Maremola. Con percorso ondulato nel fitto bosco di faggi si continua lungamente fino a raggiungere un ombroso ripiano nel bosco, dove si trovano alcune ampie conche artificiali protette da staccionate in legno: sono le cosiddette "Nevière del Monte Carmo", realizzate ed utilizzate fin dai tempi remoti con lo scopo di conservare il ghiaccio durante tutto l'anno (tabellone esplicativo, h 0,20 dalla sella del Bric Pratello).

Continuando lungo il comodo sentiero, si prosegue ora pressoché in piano fino ad incontrare, a sinistra, lo stacco di una traccia che sale nel bosco, che consente un utile “taglio” rispetto al tracciato principale (indicazione “CARMO” a vernice rossa su un tronco, h 0,10 dalle nevière).

Si abbandona a questo punto il sentiero principale con il segnavia , diretto al Giogo di Giustenice (vedi anche itinerario Anello del Monte Carmo in senso inverso), per seguire questa traccia, segnata da una serie di piccoli ometti di pietra. Incontrata quasi subito un’antica casella in pietre a secco con piccolo locale laterale, si continua a salire in diagonale nel ripido bosco: un ultimo breve strappo consente di raggiungere lo spartiacque Maremola-Bormida dove, fra radi alberi, si ritrova il sentiero con segnavia e AV proveniente dal Giogo di Giustenice (h 0,10 da dove si incontra lo stacco della traccia).

Proseguendo in dolce salita verso sinistra lungo l’ampio sentiero, si rientra nel fitto bosco, giungendo velocemente ad un nuovo bivio: trascurando a questo punto la prosecuzione dell’ampio sentiero (“Sentiero dei Cinque”, tracciato principale dell’AV), si segue la diramazione di sinistra, che rimonta un ripido pendio alla base di alcune paretine. Subito, a destra si incontra una palina metallica che riporta i tracciati del “Sentiero delle Scalette” e del “Sentiero dei Falchi” (il cui stacco è molto difficile da trovare perché non segnalato). Continuando sull’evidente sentiero (segnavia e AV), si taglia in diagonale ascendente il versante della montagna, al piede di piccoli salti immersi nella vegetazione: a tratti, rudimentali scalini ricavati con travi di legno giustificano il nome del sentiero (“Sentiero delle Scalette”). Superato un caratteristico passaggio presso un roccione, attrezzato con pochi metri di cordino metallico (elementare), si continua in costante ma non faticosa salita nel fitto bosco (bella vista sulla Val Maremola e fino al Golfo di Genova). Superato un colletto fra il pendio principale ed una breve crestina che termina con un piccolo torrione, si taglia in salita la testata di un ultimo ampio avvallamento che fa capo all’aperta insellatura erbosa compresa fra l’Anticima Sud-Est ed il pendio meridionale del Monte Carmo, dove si incontra il sentiero della via normale per la cresta Sud (paline, h 0,20 dall’inizio del Sentiero delle Scalette, vedi itinerario Anello del Monte Carmo).

Proseguendo lungo le tracce segnalate a destra, si attacca il fronteggiante ripido ma breve pendio erboso e, con alcune svolte, si raggiunge finalmente la grande croce sulla vetta del Monte Carmo (o Carmo del Finale, 1389 m , h 0,10 dall’insellatura).

Panorama spettacolare sia sulla costa, dal Tigullio fino ad Albenga, sia sul versante padano, con la Rocca Barbena , l’ampia conca di Bardineto e tutte le Alpi Liguri in bella evidenza. In lontananza svetta il Monviso. A destra, bella vista sulla testata della Val Maremola, sulla zona del Colle del Melogno e su tutti i vasti altipiani del Finalese.

Per la discesa, si ritorna all’insellatura erbosa tra la cima e l’Anticima Sud-Est: da qui, scendendo verso destra per morbidi prati, si raggiunge in pochi minuti il piccolo Rifugio Monte Carmo (o Rifugio Amici del Carmo, 1289 m ), solitamente chiuso ma dotato di un locale sempre aperto che può offrire occasionale riparo. Dal rifugio (paline) si percorre verso Sud il piccolo prato, seguendo gli sbiaditi segnavia sulle pietre. Giunti al limitare del bosco, sul ciglio inferiore del ripiano su cui sorge il rifugio, si inizia a scendere con ripido percorso fra gli alberi. Il tracciato del sentiero, sebbene in alcuni punti risulti disturbato dalla vegetazione, è sempre evidente e, a ben guardare, segnalato dalle tacche rosse. Con innumerevole serie di ripidi tornanti il sentiero perde quota piuttosto velocemente alla testata della Val Nimbalto: molto più in basso, in corrispondenza di un deciso tornante verso destra, si abbandona il tracciato principale (h 0,45 dalla cima, vedi anche itinerario Giro dello Scoglio del Butto) per prendere a sinistra una poco marcata diramazione indicata da una palina segnaletica e da frequenti ometti di pietre ("Sentiero degli Ometti").

Questo comodo sentiero traversa con poco accentuati saliscendi il pendio boscoso (dopo poche decine di metri si incontrano i resti di un'antica carbonaia) poi, quando il fitto noccioleto lascia spazio alla macchia mediterranea, si sale brevemente ad un colletto roccioso: da qui inizia il tratto più interessante e spettacolare del sentiero. Si prosegue infatti, sempre a mezza costa, fra torrioni, placconate e gendarmi quarzitici, tagliando diversi ripidi vallonetti boscosi che isolano le varie strutture rocciose. Splendide vedute, dall'alto, sulla Rocca dell'Aia, sullo Scoglio del Butto e, sullo sfondo, sulla costa tra Loano e Pietra Ligure. Un tratto di ripida discesa fa perdere un centinaio di metri di quota, quindi si riprende a traversare verso sinistra, giungendo ad un ennesimo colletto dal quale stacca la crestina che si congiunge con lo Scoglio del Butto. Qui, presso uno spuntone aggettante, è stato allestito un caratteristico presepe che è mantenuto tutto l'anno (palina in legno, h 0,25 dal bivio). 

Proseguendo lungo il sentiero, si sfiora un ardito torrione, quindi si scende ad una lingua di pietrame, sovrastata da un liscio pilastro: al termine della pietraia si aggira uno spigolo roccioso (passo facilissimo, corda fissa) e si risale ad uno splendido pulpito roccioso, da cui si gode ancora di una bellissima vista sul complesso quarzitico Rocca dell'Aia - Scoglio del Butto. Con un ultimo traverso in discesa tra rado bosco si va a guadare un piccolo rio, oltre il quale il percorso prosegue comodo e pianeggiante nuovamente tra gli alberi fino ad incrociare il "Sentiero delle Terre Alte" (    ) poco a monte della "Scala Santa" (h 0,30 dal presepe, vedi itinerario Giro dello Scoglio del Butto).

A questo punto non rimane che seguire il sentiero verso sinistra, con andamento pressoché pianeggiante, giungendo in h 0,15 circa al Rifugio Pian delle Bosse, da dove si scende (seguendo il segnavia ■■ già seguito all’andata) nuovamente al parcheggio (h 0,20 circa dal rifugio).

 

TEMPO TOTALE

h 4,30 circa

DISLIVELLO

800 m circa 

DIFFICOLTA’

E

ULTIMO SOPRALLUOGO

15 gennaio 2017

PERIODO CONSIGLIATO

da ottobre a maggio

COMMENTI

Giro ad anello facile, molto panoramico e poco faticoso, ad una delle principali cime delle Alpi Liguri "costiere". Molto pittoresco il Rifugio Pian delle Bosse, interessanti le nevière del Monte Carmo, pittoresco il “Sentiero delle Scalette”. Piacevole anche il rientro per il panoramico “Sentiero degli Ometti”. Attenzione in caso di neve dura, specie lungo il “Sentiero delle Scalette”, esposto a settentrione. Evitare anche il periodo estivo, in cui il caldo e la foschia rovinerebbero la bella gita.